Ecosistema Urbano 2024, Treviso sesta in Italia: ottima raccolta differenziata, male lo smog
Pubblicato il rapporto di Legambiente realizzato in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore
| Isabella Loschi |
TREVISO - Sesto posto nazionale e primo in Veneto per Treviso nel rapporto annuale “Ecosistema Urbano 2024” sui 106 capoluoghi di provincia, pubblicato da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore. Le performance in campo ambientale sono state valutate positivamente nella classifica che tiene conto di 20 indicatori distribuiti nelle tematiche aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia. Lo scorso anno Treviso era al quarto posto.
Fra i risultati migliori, la conferma delle ottime performance nella raccolta differenziata (87,1%) e nella produzione annua pro capite di rifiuti urbani (440kg per abitante), oltreché nella presenza di piste ciclabili (27 metri equivalenti ogni 100 abitanti), alberi in aree di proprietà pubblica (27,7 per 100 abitanti) e attivazione di comunità energetiche.
Il rapporto quest'anno ha rivisto e aggiornato il "peso" di alcuni indicatori, aggiungendone uno nuovo (variazione nell'uso efficiente del suolo), sempre distribuiti in sei aree tematiche: aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano, energia. Per tutte le città venete, Treviso compresa, non ci sono buoni indicatori invece sulla qualità dell'aria e sulla gestione della risorsa idrica, mentre sull'uso e consumo del suolo non troviamo nessuna città veneta entro le prime 20 posizioni. Treviso è addirittura 89esima per concentrazioni di Pm10 e all’82esimo posto per Pm2,5. La situazione complessiva della regione richiede un'attenzione immediata in particolare per la lotta allo smog e l'uso efficiente del suolo. Per Legambiente "alle città venete serve una rivoluzione ecologica più veloce. Qualcosa migliora, ma troppo lentamente".
"Ci confermiamo fra le migliori città italiane e questo è un risultato che ci riempie d’orgoglio”, le parole del sindaco Mario Conte. “Ci sono aspetti su cui bisogna ancora lavorare e che rappresentano le priorità dei prossimi anni, dalla qualità dell’aria alla dispersione idrica, dove stiamo già migliorando molto grazie ai cantieri con ATS e agli investimenti fatti grazie al Piano di Riforestazione urbana, che ci ha permesso di programmare il verde cittadino in base ad uno specifico progetto, così come ci stanno premiando le scelte urbanistiche votate al “consumo di suolo zero”. Politiche, queste, che ci hanno permesso di diventare la Città Verde d’Europa Green Leaf 2025 Nondimeno, i risultati in ambito raccolta differenziata e rifiuti certificano come i cittadini siano sensibili e partecipino attivamente. Analizzare e valutare gli indicatori e capire dove si può e si deve migliorare".
“Apprezziamo l'autocritica dell'amministrazione: come già condiviso, c'è molto ancora su cui lavorare non solo per evitare di scendere in classifica, ma soprattutto per risolvere dei nodi fondamentali per la qualità della vita di cittadine e cittadini, nella consapevolezza che ad esempio i morti in strada tra gli utenti deboli sono nettamente aumentati” commenta Fabio Tullio, presidente Legambiente Treviso. “Queste indagini di ampio respiro sono fondamentali per capire a che punto siamo in termini di sostenibilità, ma come circolo abbiamo uno sguardo privilegiato e ravvicinato sul territorio che ci permette di mettere ancora più a fuoco questo scenario. Al di là del successo ottenuto sul tema della raccolta differenziata, per il quale Contarina è uno dei modelli di riferimento a livello nazionale, riconosciamo il lavoro dell’amministrazione comunale rispetto all’opera avviata (e tanto attesa) di ATS di collettamento alla rete fognaria. Al contempo però osserviamo con preoccupazione la mancanza di chiarezza e prese di posizione forti su temi come l'aeroporto, la tutela delle zone umide e la gestione del traffico, utili a migliorare la qualità dell’aria diminuendo, tra gli altri, i rischi sanitari; crediamo che proprio il tema traffico veicolare non possa essere risolto con la recente proposta di “terza corsia” del Put, che, seppur dedicata ai bus, oltre a generare ulteriore traffico (paradosso matematico di Braess), consumerebbe ulteriore suolo, rischiando di sacrificare ancora aree verdi e spazio per pedoni e biciclette che dovrebbero essere utenti privilegiati dentro le mura e nel primo fuori mura; si dovrebbe puntare ad un trasporto pubblico più efficiente e adeguatamente promosso, coinvolgendo l'area vasta verso una gestione diffusa della mobilità urbana, anche riattivando un confronto sul progetto di liberalizzazione del tratto Treviso Sud - Treviso Nord dell’A27. Oltre alle dichiarazioni, è opportuno rendere effettivo il "consumo di suolo zero" con tutti gli strumenti e i mezzi disponibili, cementificazione che risulta invece in crescita.
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