Edilizia in evoluzione: le piccole imprese artigiane soffrono, crescono le grandi
Ricerca di Confartigianato evidenzia le sfide del settore: manodopera specializzata, innovazione e sostenibilità al centro dei prossimi anni
TREVISO - Le trasformazioni nel settore edilizio stanno ridisegnando il panorama per le imprese artigiane della Marca Trevigiana. Due ricerche, condotte da Smart Land e Nomisma per Confartigianato Imprese Marca Trevigiana, offrono un quadro chiaro: le piccole imprese faticano, mentre quelle più strutturate crescono. Tra il 2021 e il 2023, le aziende con oltre cinque dipendenti hanno registrato un incremento medio del fatturato del 19,4% e una crescita del valore aggiunto del 20%. Al contrario, le piccole imprese hanno subito una flessione del fatturato del 5,6%, che sale al 18,2% per le microimprese. «Questi dati evidenziano un problema strutturale di dimensionamento, con minore organizzazione ed efficienza», ha spiegato Gianmaria Modolo, presidente del gruppo costruzioni di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana.
Le interviste a 160 imprese associate condotte da Smart Land confermano che il settore vive una fase di grande cambiamento. Tra le priorità per il futuro emergono l’adozione di nuove tecnologie (64%), la ricerca di professionalità altamente specializzate (63%) e la sostenibilità nei processi e nei prodotti (54%). Inoltre, il 96% degli intervistati segnala la difficoltà nel reperire manodopera qualificata come il principale ostacolo, seguito dai vincoli normativi (83%) e dal passaggio generazionale (65%). L’indagine di Nomisma, invece, si è concentrata sul mercato immobiliare della Marca. Nel 2022-2023 le compravendite sono calate del 10,3%, mentre i prezzi delle abitazioni stanno lentamente risalendo (+1,4% previsto quest’anno). Gli affitti, al contrario, hanno visto un aumento significativo del 20% tra il 2014 e il 2024. La tendenza generale è quella di puntare sulla riqualificazione: negli ultimi cinque anni i permessi per nuove costruzioni o demolizioni e ricostruzioni sono diminuiti del 26%.
Anche le famiglie si dividono in tre categorie nell’approccio alla riqualificazione energetica, come spiegato da Marco Govoni di Nomisma: il 43% è rappresentato da famiglie “operative” con redditi alti e abitazioni indipendenti, già impegnate in interventi; il 26% da famiglie “esploratrici” che pianificano lavori futuri; e il 31% da famiglie “attendiste”, per lo più over 55 con redditi più bassi. «Il settore artigiano deve affrontare nuove tecniche di costruzione e ristrutturazione per adeguarsi al paradigma della sostenibilità e ottimizzare i processi produttivi», ha concluso Modolo. Il futuro dell’edilizia passa da innovazione, formazione e collaborazione tra imprese.
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