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31 gennaio 2025

Treviso

Emma si laurea a pieni voti con la tesi sulla sua malattia

La 22enne di Carbonera, affetta da una rara malattia neurologica degenerativa diagnostica a 12 anni, oggi sogna di fare la ricercatrice per trovare una cura

| Isabella Loschi |

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Emma Della Libera

Emma Della Libera

CARBONERA - Lo studio come chiave d’accesso per scoprire i segreti della sua patologia, la conoscenza come strumento per vincere la paura.

La trevigiana Emma Della Libera ha 12 anni quando i sintomi di cui soffre da qualche anno vengono riconosciuti come “Atassia di Friedreich”, malattia neurologica degenerativa per cui ancora non esistono cure. Dieci anni dopo stringe sorridente tra le mani la tesi di laurea interamente in inglese che le è valsa il massimo dei voti al corso triennale in “Scienze e Tecnologie Biomolecolari” dell’Università di Trento. Argomento? La trascrizione delle informazioni contenute nel gene mutato che è causa della sua patologia. Tesi che ha presentato e discusso da remoto lo scorso 21 settembre e che si ispira a un progetto di ricerca condotto dal Centro di Biologia Integrata di Trento.

 “I primi disturbi – racconta Emma, nata a Carbonera – si sono palesati quando avevo circa otto anni. Tremore alle mani quando scrivevo, incapacità di coordinare la mano destra e la sinistra al pianoforte, andatura irregolare. Cadevo più spesso dei miei coetanei, come se il mio corpo non rispondesse ai miei comandi. Per anni nessuno ha saputo spiegarmi di cosa si trattasse né quali fossero le cause. Il giorno della diagnosi mi sono fatta una promessa: non mi sarei lasciata abbattere ma anzi, avrei lottato con tutte le forze per vincere il mio nemico. E così ho iniziato a studiare, per sapere tutto di questa patologia. Uno dei miei desideri più grandi è entrare nel mondo della ricerca per elaborare una cura: per me, per chi come me ne è affetto e ovviamente per le generazioni future. Sono orgogliosa di questo risultato, primo grande passo verso la conquista del traguardo che mi sono prefissata. Ora – annuncia entusiasta Emma – mi aspetta la magistrale: ce la metterò tutta per specializzarmi in questo ambito innovativo, complementare alla ricerca tradizionale”.

 



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Isabella Loschi

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