Europee: Meloni e Schlein festeggiano
Matteo Renzi e Carlo Calenda si leccano le ferite
Dopo le elezioni europee, l'Italia si presenta al G7 "con il governo più forte di tutti", perché dagli italiani è arrivato un messaggio: "Andate avanti, se possibile con maggiore determinazione". Giorgia Meloni si presenta alle due in punto all'Hotel Parco dei Principi, sede del quartier generale di Fratelli d'Italia, per brindare al risultato del voto, dopo aver seguito lo spoglio da casa, insieme alla sorella Arianna. L'esito del voto ha incoronato il suo partito con quasi il 29% dei consensi, migliorando lo 'score' delle politiche del 2022.
Per la premier e leader di Fratelli d'Italia, questa è stata una notte addirittura "più bella" di quella di due anni fa, dice alla platea di giornalisti e parlamentari - questi ultimi hanno accolto l'ingresso di Meloni cantando "Il cielo è sempre più blu" di Rino Gaetano, ormai canzone talismano insieme al brano "A mano a mano", onnipresente nelle playlist di Fdi. Per Meloni il voto dell'8 e 9 giugno ha un valore "enorme" perché "in questi quasi due anni abbiamo fatto scelte difficili in un tempo nel quale non c'erano soldi da gettare al vento, per fare campagna elettorale. C'era bisogno di dire la verità e di fare quello che era giusto da fare per l'Italia, non per il partito".
Meloni si dice "orgogliosa" del risultato ottenuto dalla sua forza politica, ma esprime soddisfazione anche per la performance degli alleati Forza Italia e Lega, che la premier ringrazia: "Sono orgogliosa del fatto che la maggioranza che governa questa nazione sia riuscita a crescere insieme". L'esito del voto rafforza il suo esecutivo in Europa, in una tornata elettorale che ha visto i governi di Francia e Germania uscire indeboliti dalle urne a fronte di un'avanzata delle destre. E lo sguardo di Meloni è proiettato ai prossimi, imminenti appuntamenti internazionali: "Sono fiera che questa nazione si presenti al G7, in Europa, con il governo più forte di tutti. Questa è una cosa che non è accaduta in passato, accade oggi. E' una soddisfazione e anche una grande responsabilità. Noi dobbiamo esserne consapevoli".
Per l'inquilina di Palazzo Chigi le europee ridisegnano la geografia politica italiana, enfatizzando la dicotomia tra centrodestra e centrosinistra, ovvero il confronto tra lei e la sfidante che la stessa Meloni si è 'scelta' in questa campagna elettorale, la segretaria del Pd Elly Schlein: "Mi pare che il sistema italiano stia diventando di nuovo bipolare - osserva ancora Meloni - è una buona notizia perché in un sistema bipolare ci sono visioni del mondo distinte e contrapposte che si confrontano e sulle quali si chiede ai cittadini da che parte stare. Oggi i cittadini ci hanno detto che stanno dalla nostra parte e noi dobbiamo essere capaci di cogliere il significato di quel messaggio". E proprio alla leader dem è dedicata la chiosa del discorso di Meloni, che dopo l'inno nazionale prende di nuovo il microfono per citare, ironicamente, la frase pronunciata da Schlein dopo la vittoria alle primarie democratiche: "Comunque, nel caso nostro, ci hanno visto arrivare ma non sono stati in grado di fermarci...".
La sfida per il partito di Meloni è quella che porterà alla costruzione della prossima maggioranza europea e alla nascita della futura commissione Ue. "L'obiettivo è mettere la sinistra fuori dalla maggioranza" in Europa replicando, così, il modello italiano di centrodestra anche nella Ue, la linea ribadita da Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di Fdi. Non passano inosservati, nel grande salone dell'Hotel dove è riunito lo stato maggiore di Fratelli d'Italia - presenti, tra gli altri, esponenti del governo come Francesco Lollobrigida, Orazio Schillaci e Maurizio Leo, parlamentari nazionali ed eurodeputati, come Nicola Procaccini - l'exploit di Marine Le Pen in Francia e dell'Afd in Germania. Procaccini, che è copresidente del gruppo dei Conservatori e riformisti europei, parla di "terremoto" in Francia e di chiaro "spostamento a destra" anche in Germania, con i governi di Macron e Scholz "in crisi".
La domanda che più volte rimbalza al comitato di Fdi è se l'esito del voto (con il sorpasso di Forza Italia ai danni della Lega di Matteo Salvini) possa avere delle ricadute sul governo. La risposta, in coro, è no: per il governo "non credo che cambi" la situazione "perché il governo è basato sui numeri di settembre 2022", l'opinione di Lucio Malan, presidente dei senatori di Fdi. La coalizione di centrodestra "cresce tutta. Il centrodestra nel suo insieme - afferma invece Donzelli - prende una percentuale più alta rispetto alle scorse elezioni politiche. Non ci mettiamo a fare questi ragionamenti perché a noi interessa che cresca tutto il centrodestra".
Europee, Pd oltre il 24%
Giacca rossa e voce che tradisce l'emozione. Elly Schlein si presenta poco prima delle 2 nella sala stampa del Nazareno. Arriva accolta dagli applausi dei dirigenti Pd, accanto a lei Stefano Bonaccini, i capigruppo di Camera e Senato, i membri della segreteria. "E' un risultato straordinario", esordisce la segretaria mentre le ultime proiezione danno il Pd al 24,5%. Oltre 5 punti sopra il risultato delle politiche del 2022, sopra il 22,8 di Nicola Zingaretti nelle ultime europee del 2019 quando ancora Matteo Renzi e Carlo Calenda facevano parte del Pd.
Cresce il Pd e cresce anche Fdi in una polarizzazione, nonostante il mancato confronto tv, che lascia indietro i secondi rispetto alle due leader Giorgia Meloni e Elly Schlein. Ma se Meloni una coalizione ce l'ha, Schlein deve costruirla e a questa "responsabilità" guarda già da stasera la segretaria del Pd che, con il tonfo dei 5 Stelle, è nettamente il primo partito nel campo delle opposizioni.
Schlein apre la sua dichiarazione con un ringraziamento agli elettori: "Un grande ringraziamento a tutte le persone che ci hanno dato fiducia a chi ce l'ha ridata, a chi per prima volta ha votato per noi. Se le proiezioni saranno confermate -sottolinea- è un risultato per noi straordinario, siamo il partito che cresce di più dalle politiche, la distanza da FdI si accorcia".
La segretaria rivendica lo sforzo di una campagna elettorale capillare da Nord a Sud e la qualità della squadra delle liste Pd: "La campagna fatta palmo a palmo sul territorio, con 123 tappe attraverso il Paese e soprattuto una squadra forte e plurale hanno premiato. Continueremo a fare queste battaglie sulla questione salariale e sulla questione sociale, sulla sanità pubblica, ancora di più da domani".
E Schlein indica il prossimo obiettivo: la costruzione dell'alternativa alla destre. Fin qui difficoltosa ma che, visti i risultati di stasera, per la segretaria dem diventa più che mai urgente: "Sentiamo ancora più forte la responsabilità che gli elettori ci hanno dato di costruire l'alternativa a questo governo. Il voto delle forze di opposizione supera quello delle forze di maggioranza al governo. Quindi noi continueremo ad essere testardamente unitari e a sentire da questa sera la responsabilità ancora più forte a costruire l'alternativa".
C'è rammarico per il record storico di astensionismo, unito alla soddisfazione di portare in Europa una folta delegazione, forse la più numerosa, nel gruppo dei Socialisti e democratici europei come argine dei sovranisti: "A livello europeo il partito socialista europeo tiene, come era nostro obiettivo non è possibile alcuna maggioranza senza il gruppo S&D al Parlamento Europeo. Vedremo in queste ore se saremo la prima o la seconda delegazione al Parlamento Ue all'interno del Partito socialista".
Schlein che era arrivata al Nazareno con la chitarra per ingannare l'attesa dei dati, saluta tra gli applausi dei suoi. Nella giornata di lunedì ci sarà tempo per analizzare poi un'altra partita nella partita: quelle delle preferenze dove, oltre Schlein stessa, si giocano il 'podio' Stefano Bonaccini, Nicola Zingaretti, Antonio Decaro. E poi i risultati degli indipendenti come Marco Tarquinio le cui posizioni sulla Nato hanno fatto discutere nelle scorse settimane.
E oggi sarà anche il giorno delle amministrative dove il vento sembra soffiare a favore del Pd e del centrosinistra: Cagliari è strappata al centrodestra al primo turno, Bergamo dovrebbe essere confermata senza ballottaggio. Si va verso il secondo turno invece a Bari e Firenze ma con i candidati del Pd nettamente avanti. Perugia in bilico per essere 'riconquistata' già al primo turno.
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