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23 gennaio 2025

Treviso

IL FUTURO DELL’ITALIA SCENDE IN PIAZZA

Manifestazione studentesca nel cuore di Treviso, sfida la pioggia contro la riforma

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

TREVISO - Nonostante il diluvio che si è abbattuto questa mattina, loro non si sono fermati: gli studenti hanno invaso il centro manifestando in piazza: “Siamo noi l’Italia che conta”!

Gli studenti delle scuole superiori, si sono dati appuntamento davanti alla stazione centrale di Treviso, verso le 9,00, per unirsi alla mobilitazione nazionale studentesca indetta per oggi contro la riforma, per partire con il corteo che, passando per Corso del Popolo, si è radunato in Piazza dei Signori.

Sul palco si sono alternati gli interventi dei rappresentanti dell’organizzazione Rete degli studenti del Veneto (Reds) e del segretario generale della Cigl Paolino Barbiero.

Erano in tantissimi, con le loro bandiere rosse e gli striscioni contro i tagli che ha provocato la manovra finanziaria, bagnati fradici a far sentire la propria voce, a chiedersi perché, se la scuola è una base per crearsi un futuro, non sono stati fatti investimenti su di essa.

«Non accettiamo che il governo italiano faccia della crisi un pretesto per smantellare diritti e ridurre spazi di democrazia, nelle scuole, nelle università, nei luoghi di lavoro - interviene Silvia Trevisani, coordinatrice provinciale degli studenti - una scuola che non ci assomiglia, che è lenta e vecchia, con programmi e tecniche di insegnamento obsolete, in cui diminuiscono le ore di materie fondamentali e vengono fatti tagli al personale didattico» e la folla si accende.

«Chiediamo di essere ascoltati, di ragionare su quelle che sono delle necessità e quello che è superfluo, per non tagliare sui settori fondamentali per noi giovani».

Gli “alleati” attorno al palco e sotto i portici incitano e appoggiano i loro rappresentanti, in un clima di unione-ribellione che si esprime al meglio sotto l’acqua battente che inzuppa i ragazzi e scolora gli striscioni.

«Con questa manifestazione vogliamo ribadire - spiega il coordinatore regionale dei Reds, Marco Zabai - che siamo stanchi di stare in silenzio, siamo noi l’Italia che conta, siamo noi il futuro, non i politici, non è possibile che il nostro Paese non sia in grado di investire in ricerca e istruzione!».

Chiedono una didattica nuova, che investa sulle nuove tecnologie, che vengano valorizzati gli istituti tecnici e professionali, che vengano fatti interventi di manutenzione sulle scuole, che ci siano delle agevolazioni per le famiglie sui costi sempre più elevati dei mezzi pubblici, che vengano istituite più borse di studio straordinarie per consentire a tutti di studiare e raggiungere i più alti livelli di istruzione, una legge quadro nazionale sul diritto allo studio che limiti la dispersione scolastica e faciliti l’accesso all’istruzione.

«Le scuole devono diventare un momento di aggregazione, di confronto e di crescita - ribadisce dal palco Paolino Barbiero, segretario della Cigl - gli studenti sono la parte viva della città, che rivitalizza la nostra città, oltre che il nostro futuro».

Contrariamente ai tamburi e agli altoparlanti degli studenti in piazza, i militanti di Lotta Studentesca hanno deciso di manifestare “silenziosamente” contro la riforma. «Abbiamo deciso di non aderire al corteo perché ci sembra inutile paralizzare la città per una mattina intera, i problemi si risolvono creando un dialogo tra noi studenti e le istituzioni» spiega Riccardo Scomparin.

Hanno così bloccato l'ingresso dell'istituto tecnico Riccati in Piazza Vittoria, con uno striscione per far capire agli studenti che «la riforma è un vero scempio dell'istruzione» afferma Matteo Marini studente dell'istituto. Gli studenti della manifestazione sanno che il futuro è in bilico e vogliono essere in prima fila per cambiarlo.

 


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Isabella Loschi

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