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29 gennaio 2025

Treviso

GENTILINI ABBRACCIA TOSI E AFFONDA BOSSI, STIFFONI E MICHIELON

"Qualcuno dovrebbe essere mandato al rogo"

| Mauro Favaro |

| Mauro Favaro |

GENTILINI ABBRACCIA TOSI E AFFONDA BOSSI, STIFFONI E MICHIELON

TREVISO – Acque più che mai agitate in casa Lega. Soprattutto dopo la discesa nel trevigiano di Flavio Tosi, impegnato martedì sera in una cena-comizio al ristorante “It's Ok” di Preganziol che ha visto la partecipazione di oltre 200 militanti. La nuova burrasca, però, non è stata creata tanto dal sindaco di Verona in rampa di lancio per la segreteria del Carroccio veneto, quanto dal vicesindaco di Treviso, Giancarlo Gentilini.

Lo Sceriffo, infatti, pronto a ricandidarsi alle comunali di Treviso della prossima primavera con più liste personali in stile Tosi, ha preso il microfono e si è tolto più di qualche sassolino dalle scarpe lavando in piazza, sull'onda dello scandalo dei rimborsi elettorali, anche i panni sporchi della Lega trevigiana. Non risparmiando nessuno della cosiddetta area “bossiana”, nemmeno chi ancora gli sta seduto accanto.

Serve una pulizia etnica”. “Bisogna mandare qualcuno al rogo”. Questi i toni usati da Gentilini. Obiettivi della reprimenda, mandata a memoria davanti a Tosi, Muraro e Caner, prima di tutti Bossi (“Dopo quello che ha fatto non lo voglio più vedere”), poi l'immancabile Stiffoni e, forse un po' a sorpresa, anche l'assessore al Sociale, Mauro Michielon. Quest'ultimo colpevole, secondo lo Sceriffo, di aver dato vita a Treviso a una sorta di “cerchio magico” e di aver deciso, assieme allo stesso Stiffoni, la composizione delle liste per le ultime comunali.

Da parte sua l'ex deputato e presidente di Postecom, società del gruppo Poste italiane, per il momento non ha replicato nonostante anche l'altro ieri si sia seduto a fianco a Gentilini per la giunta di Ca' Sugana. A gettare acqua sul fuoco, invece, ci ha provato il segretario del Carroccio trevigiano. “Non condivido per nulla l'uso di certi termini – ha messo in chiaro Giorgio Granello – e posso assicurare che qui all'interno della Lega non ci sarà alcuna epurazione: garantisco io”. In altre parole: i “rinnovatori” non pensino ora di far bottino di guerra degli “ortodossi”. Ma i regolamenti di conti ormai sono aperti.

 


| modificato il:

Mauro Favaro

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