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10 ottobre 2024

Treviso

Gestione profughi nel caos:"fallimento delle istituzioni"

Soumahoro (Cispm):"A Quinto ennesimo episodio di razzismo", Zanoni (Pd): "Zaia abbassi",Vendrame (Cgil): "a rischio coesione sociale”‏

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

Gestione profughi nel caos:

TREVISO - "L'incendio a Treviso purtroppo non è il primo grave atto razzista e xenofobo che si verifica in Italia e rischia di non esser l'ultimo", è la riflessione di Aboubakar Soumahoro, portavoce della Cispm (Coalizione Internazionale Sans-papiers, Migranti, Rifugiati e Richiedenti asilo) e membro dell'Esecutivo Nazionale Usb, in riferimento agli ultimi gravi episodi avventi a Quinto di Treviso, dove residenti e militanti di estrema destra hanno dato fuoco a materassi, mobili e tv che erano nelle case destinate ad accogliere profughi.

"Niente di sorprendente - prosegue Soumahoro - se teniamo conto dell'odio e della paura che certa politica e certe forze politiche hanno coltivato in questi anni, mesi, settimane e giorni, attorno ai 'migranti' in quanto causa del malessere economico e sociale dell'Italia e dell'Europa in generale". "Chi semina il vento raccoglie tempesta - evidenzia il portavoce Cispm - così alle parole seguono gli atti, anche politici e amministrativi. I fatti di Treviso non possono essere giustificati. Tocca a noi, persone accomunate da una condizione permanente e quotidiana di razzismo, sfruttamento e negazione di diritti, rispondere immediatamente, cercando una condivisione generale di questa lotta già a partire dai territori".

Episodi di violenza, quelli di Quinto, da condannare anche per consigliere regionale veneto del Pd, Andrea Zanoni, che invita il governatore Luca Zaia a svolgere il suo ruolo cercando soluzioni adeguate, senza fomentare la protesta. “Ormai siamo arrivati alla guerra tra poveri. Zaia deve abbandonare i toni esasperanti: il suo ruolo è quello di contribuire a risolvere i problemi, senza tanti proclami da capo popolo. Auspico - prosegue l'esponente democratico trevigiano - che il presidente della Giunta regionale si segga presto al tavolo col Prefetto Domenico Cuttaia per un confronto costruttivo, in modo da coordinare i passi giusti di questa partita".

“I fatti di Quinto non sono altro che gli effetti della mancata gestione dell'emergenza immigrazione. Anche la parola 'emergenza' è da rivedere visto che la situazione in Italia e in Veneto va avanti da mesi. Da una parte si trova un Prefetto che agisce autonomamente, dall'altra gli amministratori che non vogliono gli immigrati nel loro territorio comunale. A farne le spese alla fine sono sempre i cittadini, che si ritrovano in casa dei disperati senza sapere cosa fare". A dirlo, in una nota, i consiglieri regionali e parlamentari Veneti del movimento 5Stelle.

Il segretario generale della Cgil Treviso, Giacomo vendrame, parla di “fallimento del sistema territorio" nel gestire quello che "non può essere affrontato come emergenza quotidiana, ma come strutturato e complesso fenomeno a carattere umanitario”. “Non possiamo fare finta di nulla e improvvisare soluzioni inefficienti dal punto di vista dell’accoglienza e della dignità. Questo scontento diffuso fa emergere da un lato l’incapacità che le nostre Istituzioni locali: dei Sindaci, con qualche eccezione, della Provincia, della Regione e delle colpe del Governo centrale, per finire alla Prefettura, inefficace nel costruire percorsi di condivisione; dall’altro lato – aggiunge Vendrame - è ormai palese come l’inasprirsi della situazione stia mettendo in moto la macchina dell’odio, minando le basi della coesione sociale. E i fatti di questi giorni lo dimostrano chiaramente”.

"È il momento di smetterla – conclude Vendrame – con operazioni precarie, come l’abbandono dei profughi in stazione, o puerili e strumentali, come quella di trasportarli da un comune all’altro per sbarazzarsene".

 


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