Gli alveari di Stefano tra prati e colline a Miane
La danza delle api tra i marroni di Combai
| Sara Armellin |
FOLLINA - Pare proprio che l’apicoltura sia una passione che si incunea sottopelle, arrivando a contagiare diversi tipi di soggetti, purché ben predisposti alla vita all’aria aperta. Come nel caso di Stefano Zanon, classe 1970, che negli ultimi 10 anni ha visto la sua vita modellarsi sui ritmi e le esigenze delle sue attuali 36 famiglie di api. Ma partiamo con ordine, quando Stefano era “solo” un impiegato in un ufficio tecnico di Pieve di Soligo.
Sposato con Paola, due figli, nel tempo libero ha sempre aiutato i genitori a gestire i 14 ettari di bosco di proprietà della famiglia Zanon da almeno 3 generazioni, proprio dietro casa. Tagli di manutenzione ordinaria e straordinaria, raccolta delle castagne e dei marroni, innesti per migliorare le piante, qualche tentativo di far attecchire ulivi in costante competizione con cervi e cinghiali: fatto sta che un giorno nel suo bosco arriva uno sciame di api.
Stefano chiama subito un collega apicoltore, che prontamente arriva e lo aiuta nel recupero degli insetti. La curiosità è virtù degli audaci: una domanda tira l’altra e nel giro di poco Stefano si propone di ospitare alcune arnie nel suo terreno, sui pendii più esposti al sole e ricchi di fiori di castagno, acacia e tarassaco. Stagione dopo stagione, Stefano familiarizza con le api e si gode il prezioso miele, fino alla decisione di dare il via a una Piccola Produzione Locale.
Nella casa dei genitori, complici attivi del progetto, mette in piedi il piccolo laboratorio PPL e il gioco è fatto: dagli 8 kg del primo anno ora è arrivato a quasi 150 kg, tra miele di castagno, tarassaco, acacia e melata e di bosco.
Il tutto prodotto dalle laboriose api dislocate negli alveari tra i prati di Colmaggiore, Nogarolo e il bosco di Follina, dove i genitori Siro e Adelina si recano ogni giorno per controllare le api e, nella stagione autunnale, per raccogliere i preziosi marroni di Combai IGP, del cui consorzio Stefano è anche consigliere e membro attivo per la sperimentazione di innesti, di tecniche colturali e di altri vari studi in collaborazione con diverse università italiane.
Il miele delle api di Follina è disponibile fino ad esaurimento della produzione dell’anno nel piccolo punto vendita che Stefano ha allestito nella casa dei genitori: i marroni invece vengono interamente ceduti alla Cooperativa Produttori di Combai, che li commercializza con il marchio IGP.
Se poi i marroni siano così buoni per merito delle api, o il miele sia così buono per merito dei fiori di castagno, è un segreto che solo l’assaggio personale potrà svelare.