Per gli over 50, meglio la mobilità che un lavoro pagato poco
La conclusione della Cisl di fronte al caso di un 55enne
TREVISO - Per un cassintegrato over 50 può essere più conveniente, ai fini della pensione, passare dalla Cig alla mobilità anziché accettare un impiego con retribuzione più bassa. E' la conclusione alla quale è giunto il segretario generale della Cisl Treviso-Belluno di fronte al caso di un 55enne che, espulso da un'azienda in ristrutturazione e destinatario fino ad allora di uno stipendio vicino ai 45 mila euro l'anno, avrebbe constatato come sia più conveniente, ai fini della consistenza della futura pensione, utilizzare tutti gli ammortizzatori sociali disponibili e rifiutare, perciò, un impiego a retribuzione minore che gli era stato proposto.
"Se il lavoratore accettasse la mobilità - spiega il segretario del sindacato, Franco Lorenzon - gli verrebbero riconosciuti a carico dell'Inps tre anni di contributi rapportati allo stipendio di 45 mila euro, oltre all'importo delle indennità di mobilità. Gli rimarrebbero ai fini pensionistici da coprire gli ultimi due anni, che sarebbero poco influenti (essendo solo due anni) sull'importo della sua futura pensione anche in caso di stipendio basso, potendo comunque contare sulla possibilità di versare dei contributi volontari. Viceversa - prosegue - se trovasse un altro lavoro subito dopo l'iscrizione alle liste di mobilità, con uno stipendio di 25/30.000 euro, l'interessato si vedrebbe riconosciuto un importo contributivo ragguagliato a tale stipendio, cosa che ridurrebbe di circa 150/200 euro la sua futura pensione mensile, dal momento che interessa gli ultimi 6 anni di vita lavorativa".
"Nella pratica - conclude Lorenzon - regole assurde impongono all'Inps di pagare quattro anni di ammortizzatori sociali, riconoscendo i contributi ed erogando una pensione più alta, piuttosto che premiare un cittadino disposto a lavorare con uno stipendio più basso, a pagare le tasse e i contributi".