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23 aprile 2024

Treviso

"HO VISTO LA MORTE IN FACCIA"

Panico sul volo Ryanair Malta-Treviso di mercoledì sera, tre i feriti

| Stefania De Bastiani |

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| Stefania De Bastiani |

TREVISO/VITTORIO VENETO - "Ho visto la morte in faccia!”, ha dichiarato Vittoria, diciassettenne di Vittorio Veneto, che la notte tra mercoledì e giovedì  è atterrata a Treviso, dopo un volo che le ha cambiato la vita, o almeno il modo di vederla.

Vittoria stava tornando da Malta, dopo dieci giorni di vacanza studio organizzata dalle scuole superiori di Sacile. Era seduta vicino alla sua amica Giulia, quando l’aereo ha incontrato un vuoto d’aria.

Abbiamo fatto un salto nel vuoto. 180 metri a 800 km all’ora. 20 secondi, hanno detto. 20 secondi che a me sono sembrato 10 minuti. Io e Giulia ci siamo guardate negli occhi, convinte che sarebbe stata l’ultima volta”.

L’aereo, partito da Malta alle 18.50 e diretto a Treviso, si è fermato alle 20.20 a Bologna,  per un atterraggio d’emergenza dopo una turbolenza che ha seminato il panico.

“Uno steward si è fatto male alla testa e al mento. Gli altri sono caduti a terra. I passeggeri urlavano, i bambini piangevano, alcuni vomitavano. Il tempo per me si era fermato”, spiega Vittoria. Scesi a terra,  a Bologna, i 16 studenti di Sacile, hanno avuto due ore. Due ore per piangere, per consolarsi a vicenda, per farsi forza. E per risalire su un aereo.

“E adesso, avrete la forza per volare di nuovo?” “Non lo so, mi fa paura l’idea”, ammette Giulia, ancora molto scossa. E anche Vittoria ci pensa un po’, ma poi dice che questo non la fermerà. “L’aereo serve per viaggiare. E io voglio viaggiare. Avrò paura, ma non mi priverò della possibilità di vedere il mondo. Questa esperienza mi ha fatto apprezzare la vita ancora di più. E già la apprezzavo al massimo prima”.  “Una turbolenza del genere per un esperto di volo forse non è nulla”, dicono le ragazze, “ma per noi è stato tragico. La più grande paura della vita. E, di fronte a quella, l’assoluta impotenza”.

Vittoria e Giulia non hanno dubbi: l’8 settembre 2010 resterà impresso nella loro mente. E non solo: hanno deciso di tatuarsi quella data. Dopo il più grande terrore, c’è stato anche il più grande sollievo. E non se lo dimenticheranno mai.

 

 


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Stefania De Bastiani

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