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18 ottobre 2024

Treviso

"IMU discriminante, distrugge la piccola impresa"

Per Rosolen, CNA, "il sistema produttivo è a rischio"

| Stefania De Bastiani |

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| Stefania De Bastiani |

TREVISO – «L’IMU sugli immobili strumentali delle imprese sta distruggendo la piccola impresa. Va intanto sospesa anche per questa categoria di immobili, con l’impegno di arrivare ad eliminarla. Non sono accettabili discriminazioni, tanto più in una situazione di crisi perdurante che rischia di compromettere definitivamente la tenuta del nostro sistema produttivo». Lo afferma Giuliano Rosolen (in foto), direttore della CNA provinciale, apprendendo con delusione che nel decreto allo studio del Governo la sospensione dell’Imu c’è solo per la prima casa e forse per i capannoni rurali, non per i beni strumentali delle aziende, come chiesto a gran voce dalla CNA, anche insieme a RETE Imprese Italia con una missiva inviata nei giorni scorsi al premier Letta.

 

«Attenuare l’impatto della pressione fiscale sulle imprese è una via obbligata – continua Rosolen - La prima rata dell’Imu va sospesa anche sugli immobili strumentali delle imprese, compresi, naturalmente, alberghi e negozi, così come annunciato per l’abitazione principale». Da un’analisi effettuata dalla CNA, emerge che su un piccolo capannone industriale di valore catastale inferiore a 1 milioni di euro, l’imposta comunale è arrivata a superare gli 11.500 euro, segnando, quindi, un incremento medio di circa 5 mila euro a cui corrisponde un incremento percentuale superiore al 77%.

 

Le cose non cambiano per un piccolo laboratorio artigiano di valore catastale di circa 270mila euro. In questo caso si è registrato un incremento medio di circa 1.800 euro a cui anche qui corrisponde un più 101%. L’impatto dell’Imu sulle imprese è dunque pesantissimo. E lo sarà ancora di più dopo gli aumenti delle aliquote che stanno operando molti Comuni. Nel 2013 l’aumento della pressione fiscale sugli immobili produttivi potrebbe sfiorare i 6 miliardi con un incremento complessivo del 127% rispetto all’Ici che si pagava nel 2011. «Prima di alzare ancora le tasse sulle imprese, si taglino gli sprechi e la spesa pubblica improduttiva, che in questo Paese sono ancora al di fuori di ogni standard accettabile» conclude il direttore della CNA di Treviso.

 



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Stefania De Bastiani

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