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18 luglio 2024

Vittorio Veneto

Inaugurato a Colle Umberto il Museo “Ottavio Bottecchia”

In mostra anche la bicicletta “Automoto” del 1925 appartenuta al campione

| Gianandrea Rorato |

| Gianandrea Rorato |

Inaugurato a Colle Umberto il Museo “Ottavio Bottecchia”

COLLE UMBERTO – C’erano circa 400 persone, sabato pomeriggio, all’inaugurazione del Museo “Ottavio Bottecchia”, la prima ed unica esposizione a livello italiano interamente dedicata al campione di ciclismo Ottavio Bottecchia, primo italiano a vincere il Tour de France nel 1924, primo ed unico italiano ad incassare due vittorie consecutive (sua anche quella del 1925) e primo a vestire la maglia gialla dalla prima all’ultima tappa. Il museo è stato allestito nell’antica mola (piccolo mulino con maglio e fucina) della frazione di San Martino, in via Fratelli Tandura, a pochi metri dalla casa natale di Bottecchia.

L’inaugurazione segna l’avvio delle celebrazioni e degli eventi per il centenario di quella prima vittoria al Tour de France. Il museo ha tra i suoi oggetti di punta – tutti originali - la maglia gialla del 1923, gli occhiali da corsa del 1924 usati durante gli allenamenti e le gare, l’orologio da tasca del 1924 marchiato con la scritta “Automoto”. E anche la bicicletta originale marchiata “Automoto”, modello special, di Bottecchia del 1925, un pezzo che si è aggiunto poche ore prima del taglio del nastro. A metterla a disposizione un cittadino di Pordenone Antonio Pagotto che, leggendo sulla stampa il rammarico della Pro Loco di Colle Umberto per non avere una bici originale da poter esporre, ha contattato il comune di Colle Umberto. È stato lui stesso, nel corso dell’inaugurazione, a svelare come quella bici sia arrivata alla famiglia Pagotto. «Tre giorni fa, per caso, ho letto gli articoli di giornale e del rammarico che non c’era una bicicletta di Bottecchia da esporre. Da quasi cento anni la mia famiglia ne possiede una – ha raccontato -. Mio papà Carletto nel 1925 a Pordenone barattò con Bottecchia la sua bici in cambio di una nuova. Nei decenni successivi quella bici è stata poi dimenticata. Trent’anni fa l’ho esposta ad una manifestazione in ricordo di Bottecchia a Pordenone e poi è finita nuovamente in cantina, fino a tre giorni fa quando ho contattato il municipio».
Tante le autorità civili e sportive intervenute alla cerimonia di inaugurazione. Il sindaco di Colle Umberto Sebastiano Coletti ha sottolineato come «con questo piccolo grande museo si vuole ricordare l’uomo e lo sportivo, un luogo in cui la memoria di Bottecchia vive. Per questo dico: chi ha ricordi e oggetti di Bottecchia, li condivida e li metta a disposizione. Quello di oggi è un punto di partenza per dare la giusta memoria al nostro concittadino». Emozionatissima la presidente della Pro Loco di Colle Umberto Tiziana Gottardi che ha sottolineato come questo museo sia «il risultato di anni di lavoro, che ha visto impegnati volontari e aziende del territorio insieme. Abbiamo fatto nostra una frase di Bottecchia: “Perseverai, resistetti, ma soprattutto volli”. Anche noi abbiamo perseverato e voluto questo museo che racchiude un grande valore».

Guido Salamon, figlio di Giovanni che ha donato la mola al comune, ha ricordato la storia di questo luogo in cui anche il padre e il nonno di Bottecchia lavorarono. L’ex sindaco di Treviso Giancarlo Gentilini ha portato il suo personale ricordo del campione: «L’ho conosciuto tramite i ricordi di mio padre: Bottecchia ha sempre frequentato a Serravalle (Vittorio Veneto) la casa dei Gentilini. Portate nel cuore Bottecchia – ha aggiunto rivolgendosi ai presenti - perché ha segnato la storia del ciclismo italiano». C’era anche una delegazione di bersaglieri: Bottecchia era stato bersagliere e insignito della medaglia di bronzo al valor civile per quanto fatto durante la Grande Guerra. Il vicepresidente dell’associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene Vincenzo Sacchet ha evidenziato «l’importanza del ricordo delle persone che hanno segnato il nostro territorio», mentre il sindaco del comune di Trasaghis Stefania Pisu ha detto che questa è la prima di una serie di iniziative per il centenario della vittoria al Tour de France ed ha evidenziato «la generosità dei pronipoti» che hanno messo a disposizione gli oggetti appartenuti a Bottecchia.
«Bottecchia è stato un campione straordinario e con questo museo si dà lustro ad una leggenda del ciclismo» ha evidenziato l’europarlamentare Gianantonio Da Re. «Bottecchia rappresenta il sacrificio, la nostra storia» gli ha fatto eco il consigliere regionale Roberto Bet. Il presidente del Comitato Provinciale Federciclismo Treviso Giorgio Dal Bò ha ricordato l’impegno della federazione per riportare delle gare ciclistiche a Colle Umberto nel ricordo di Bottecchia. Il giornalista Rai Franco Bortuzzo, che ha da poco registrato un docu-film su Bottecchia, ha auspicato che prima o poi si possa trovare una chiave di volta sulla morte del campione ed ha lanciato l’idea che il comune patrocini una tesa di laurea su Bottecchia. Il giornalista Claudio Gregori ha ricordato le 34 maglie gialle collezionate da Bottecchia. Tra gli intervenuti anche lo scrittore ed ideatore dell’Eroica Giancarlo Brocci, uno dei pronipoti di Ottavio Bottecchia, Domenico Bottecchia, che con Franco Bottecchia e Renato Zarpellon ha condiviso gli oggetti che per la prima volta vengono esposti al pubblico. La presidente del Consorzio Pro Loco delle Prealpi Francesca Bertolin ha sottolineato come «il museo va a valorizzare uno degli elementi identitari di Colle Umberto e del territorio». In campo per il ricordo e la promozione di Bottecchia anche i ragazzi rappresentati ieri dal sindaco del consiglio comunale dei ragazzi Deborah Chies.

I volontari della Pro Loco saranno ora impegnati nel garantire l’apertura al pubblico del museo la prima domenica di ogni mese a partire da domenica 4 febbraio, dalle 9.30 alle 16.30 in questo periodo dell’anno, oltre alle aperture su appuntamento o in occasione di eventi.


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Gianandrea Rorato

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