Mi connetto. A 8 anni
I giovani veneti? Tutti social. Parola di Corecom
TREVISO - Quasi tutti hanno almeno un cellulare (appena 3 sul totale del campione hanno risposto no), ed uno su 3 con contratto per navigare in internet, sono autodidatti, iniziano ad usare il computer e a navigare prestissimo (i più giovani l'hanno fatto quando avevano 8-10 anni) e considerano la rete come risorsa prevalentemente relazionale, non vedendovi particolari pericoli: è la fotografia degli adolescenti veneti 'scattata' dal Corecom del Veneto su un campione di 1.700 ragazzi delle classe prime, terze e quinte delle scuole superiori.
La ricerca 'Wireless generation e crossmedialita'', condotta dal Corecom del Veneto, è stata realizzata con un questionario on-line dall'Università di Padova. I risultati sono stati presentati a Palazzo Ferro-Fini e saranno ora al centro di tre focus regionali (il 9 aprile a Padova, il 23 aprile a Chioggia e a maggio a Vicenza). "Il mondo dei ragazzi - ha introdotto il presidente del Consiglio regionale, Clodovaldo Ruffato - inizia l'approccio alle nuove tecnologie in età sempre più giovane, avvertendo però meno di noi adulti i pericoli che ne derivano. E fa pensare soprattutto il fatto che non ne parlino con insegnanti e famiglie, ma pochissimo anche tra di loro".
"Questo - ha proseguito - dipende molto da noi, che non riusciamo a educarli e che dobbiamo quindi pensare come fare per insegnare loro come saper scegliere nel visitare la rete. Questa indagine ci servirà da base di studio per costruire un nuovo linguaggio". "La nostra ricerca - ha confermato Alberto Cartia, presidente del Corecom veneto - intende avviare un percorso che, prima di tutto, garantisca la tutela dei minori, costruendo forme di prevenzione all'insorgere dei pericoli. E famiglia e scuola costituiscono le istituzioni fondamentali in questo percorso".
A commentare i risultati dal punto di vista tecnico-scientifico, è stata la docente dell'Università di Padova, è stata Barbara Segatto, curatrice del rapporto. "Quel che ci ha colpito particolarmente - ha spiegato - è il cambiamento molto veloce già tra i ragazzi più grandi e i più piccoli all'interno del campione: l'accesso alle tecnologie è sempre più precoce, con i più piccoli che iniziano quasi due anni prima ad utilizzare le nuove tecnologie, ma non solo. Basti pensare ad esempio che la media di cellulari dei ragazzi delle classi prime è 2,2, mentre quella dei più grandi è 1,5, tutti comunque espertissimi su come risparmiare e tutti d'accordo sulla carenza di hotspot per l'accesso al wifi pubblico".
Tra gli altri dati emergenti all'indagine, la diffusione capillare di computer nelle famiglie: il 58% del campione ha detto di possedere un pc personale, e la quasi totale adesione (86,7%) ad almeno un social network (dato che anche in questo caso cresce al diminuire dell'età). Altro tema caldo è quello della privacy e dei rischi. "I ragazzi - ha detto Segatto - si sentono molto liberi di mettere i loro dati in rete e più piccoli sono, minori sono le restrizioni. Ed è molto alto, pari al 22 per cento del totale, il numero di coloro che hanno dichiarato di essere entrati in contatto con siti pedopornografici, ma anche con quelli che promuovono la violenza".