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05 gennaio 2025

Mogliano

MOBBING, IL COMUNE DOVRÀ SBORSARE 33MILA EURO

La sentenza letta in Consiglio dal sindaco Francesca Pinese. L'intervento di Finotto a Oggi Treviso

| Gianandrea Rorato |

| Gianandrea Rorato |

MOBBING, IL COMUNE DOVRÀ SBORSARE 33MILA EURO

SAN BIAGIO – Nell’ultimo consiglio comunale a San Biagio, il sindaco Francesca Pinese ha letto la sentenza del 25 luglio secondo la quale il comune di San Biagio è stato condannato causa mobbing al pagamento di 33.129 euro all’ex comandante della Polizia locale Domenico Finotto.

Il quale aveva denunciato il Comune, durante la passata amministrazione comunale gudata dalla Giunta di Emanuele Fiorotto, appunto per mobbing e demansionamento.

Il comune sembra non abbia intenzione di presentare ricorso, mentre il consigliere di “Crescere Insieme San Biagio” Sandro Vedovi ha intenzione di inviare un esposto alla Corte dei Conti per danno erariale.

Ieri sulla questione ha voluto dire la sua direttamente l'ex comandante Finotto, che a Oggi Treviso ha voluto chiarire la sua posizone.

Riceviamo e pubblichiamo.

Gentile Direttore,

(…) Intendo proporre un approfondimento dei fatti e dei danni che effettivamente ho subìto, anche d’immagine tra il 2005 e il 2006. I fatti della vicenda risalgono al periodo 2005/2006 quando era Sindaco di San Biagio Emanuela Fiorotto, attuale consigliere comunale di opposizione.

Come si è comportata la Fiorotto in quegli anni? E’ presto spiegato. Ha iniziato una politica del personale di c.d. “epurazioni”, inducendo i dipendenti “politicamente sgraditi” ad andarsene con le “buone” o con le “cattive”. Sono testimone di quegli anni perché ho fatto il Comandante della Polizia Municipale a San Biagio di Callalta a tempo pieno e indeterminato dal 1° novembre 2001 al 30.11.2006, quindi un po’ di cose le ho viste, oltre che vissute… Facciamo un breve contesto politico di quel periodo.

Nel 2004“venivamo” da ben tre legislature dell’istrionico e decano dei Sindaci, Giorgio Bin, che tra l’altro ha avuto Emanuela Fiorotto tra gli Assessori della “sua” ultima Giunta, uscita poco più di un anno prima delle elezioni del 2004. Ricordo bene l’accanimento del clima politico prima e dopo quelle elezioni del giugno 2004. Più di qualche dipendente se ne è andato dal Comune di San Biagio nell’imminenza della “salita al potere” della Fiorotto, alcuni sono stati indotti ad andarsene e invece il sottoscritto, unico tra i dipendenti di San Biagio di quel periodo, ha avuto la forza morale e “psicofisica” di reagire. Me ne sono andato da San Biagio alla fine di novembre 2006 dopo aver riscontrato la volontà precisa di “distruggere” quello che con tanto impegno, sacrificio, passione e professionalità avevo costruito nel Comando di Polizia Municipale di San Biagio.

Tutto è stato documentato al Giudice del Lavoro, che è stato chiamato a sentenziare. Solo per fare alcuni esempi, fu eliminato in quegli anni dal neo-sindaco Fiorotto il Nonno Vigile (tanto faticosamente reperito) che ci aiutava per la sicurezza dell’attraversamento della Postumia degli scolari; i miei colleghi Vigili furono destinati persino a fare le notifiche (nonostante la mia contrarietà e l’illegittimità del provvedimento); tutte le mattine dovevamo andare a prendere la corrispondenza del Comune all’Ufficio Postale di Olmi per portarla in Municipio (ad un’ora decente per il Sindaco Fiorotto); fu eliminato il servizio delle pattuglie serali che con tanta fatica avevo messo in piedi dopo lunghe trattative coi sindacati, il personale interno e il precedente Sindaco Bin e che negli anni 2002-2003-2004 aveva dato ottimi risultati e riscontri positivi con la cittadinanza di San Biagio. Tutta una serie di situazioni e azioni della Fiorotto, l’allora Sindaco, che dimostravano la sua contrarietà ad una Polizia Municipale operativa, attiva, presente sul territorio e impegnata sulla sicurezza, contrariamente alle linee guida che avevo faticosamente costruito tra il 2001 e il 2004 durante l’Amministrazione Bin.

Ci sono, poi, molti fatti, vicende, procedimenti che non si possono raccontare, per evidenti problematiche di “segretezza”, ma che si possono immaginare… Mi fermo qui. La malcelata “ostilità” della Fiorotto nei miei riguardi sfociò, tra la fine del 2005 e il 2006, in un mio “palese demansionamento”, aggravato da una pesante riduzione stipendiale. Con un provvedimento della Giunta Comunale, cercarono di far credere che c’era stata una riorganizzazione del Comune, che infatti il Giudice del Lavoro di Treviso con la sentenza dell’8 giugno ha riconosciuto come illegittima, ed io, che ero già allora per contratto individuale Comandante della Polizia Municipale e Funzionario apicale dell’Ente (faccio presente che sono laureato già dal 1994 a Venezia in Economia e Commercio ad indirizzo giuridico e ho vinto tutti i concorsi che mi hanno portato al livello di Funzionario!), fui sottomesso ad un altro Funzionario amministrativo, tutto questo per giustificare formalmente la riduzione dello stipendio di circa 15.000 euro all’anno.

Da Capo Settore, come è e deve essere un Comandante (lo capisce chiunque), fui declassato e “degradato” a semplice dipendente che “prendevo ordini” da un Funzionario Amministrativo del Comune: chiunque può capire che queste azioni erano contrarie alla logica, oltre che illegittime e gravemente lesive della mia professionalità, del mio prestigio e della mia persona. Anche sul piano economico si può ben capire che su uno stipendio lordo annuo di meno di 40.000 euro, toglierne 15.000 è stato un bel salasso e un forte incentivo ad andarmene?! Io rimasi a San Biagio fino al 30.11.2006, nell’amarezza, subendo “di tutto” (basta leggere gli atti del procedimento che ho vinto), combattendo almeno le più palesi ingiustizie della Fiorotto. La sentenza dell’8 giugno 2012 non ha fatto che ripristinare i miei diritti violati di lavoratore e professionista in quegli anni, avendo condannato il Comune di San Biagio a restituirmi i 14.000 “e rotti” euro che mi erano stati sottratti dai miei stipendi del 2006 e sancendo un “ristoro” di 5.000 euro per i danni non-patrimoniali (danno morale, professionale… il c.d. MOBBING, nel gergo della psicologia del lavoro). Tutto qui.

Secondo me non è stata data una buona “lettura” della sentenza finora, perchè sembra che “il Vigile si stia arricchendo ai danni del Comune”, ma non è così: devono restituirmi ciò che mi hanno illegittimamente sottratto, più un ristoro di 5.000 euro per il MOBBING! Per questo chiedo da parte Vostra che venga CORRETTO IL TIRO, su questa vicenda, sottolineando che si tratta della restituzione di ciò che mi hanno sottratto.

 hiedo, inoltre, di evidenziare la professionalità e il prestigio “restituiti” con la sentenza alla mia persona, dopo i risultati straordinali che ho dato al Comune di San Biagio di Callalta tra il 2001 e il 2006! Inoltre, c’è un altro aspetto. Visto il “criptico” atteggiamento dell’attuale Sindaco Pinese e della sua Giunta, capirà che questa vicenda sembra “nascondere” o “palesare” qualcosa di “scottante”. Perché su questa vicenda l’attuale Giunta Pinese, di Centro-destra, non ha preso ancora una posizione chiara “contro” la Giunta Fiorotto, di Centro-sinistra, che li ha preceduti e in particolare contro l’ex-Sindaco?

Perché la Giunta Pinese non attribuisce questa sconfitta giudiziaria al vero sconfitto, ossia l’ex-Sindaco Fiorotto, e non lo fa emergere chiaramente? Perché ha “sostenuto” nel corso del processo le ragioni e le tesi della Fiorotto, risultate palesemente illegittime al vaglio del Giudice del Lavoro, senza nemmeno presentarsi in Direzione Provinciale del Lavoro per il Tentativo Obbligatorio di Conciliazione, che è il presupposto alla celebrazione del “rito del lavoro”? Perché questo atteggiamento “arrogante” e senza margini di conciliazione nei miei riguardi, un professionista di comprovate capacità e prestigio indiscusso, ad eccezione del “periodo-Fiorotto”? Certo, queste mie domande rimarranno probabilmente “senza risposta”, ma una cosa è certa e, soprattutto, palese: il Sindaco Pinese non intende, almeno per il momento, affondare il colpo contro il consigliere di opposizione Fiorotto su una vicenda che è una “pesante sconfitta” della Fiorotto stessa!

Come mai? Siamo quasi in campagna elettorale: cosa si nasconde dietro questa apparente “non belligeranza”? Quelle che esprimo, caro Capo Redattore, sono mie opinioni personali, che in un Paese libero e democratico come l’Italia sono lecite (art. 21 della Costituzione: “Tutti possono esprimere liberamente il proprio pensiero…”): ci mancherebbe altro?!. Desidero, con questa lettera, fare un appello alla sua intelligenza ed indipendenza, un tentativo di ristabilire la Giustizia in una vicenda che ha visto un “potente ed arrogante Sindaco” perdere contro un umile dipendente, Comandante della Polizia Municipale, che non si è sottoposto “a sua Maestà” ma ha continuato a svolgere il proprio dovere fino all’ultimo con alto senso di responsabilità e un profilo istituzionale “degno di nota”, nonostante tutte le angherie subìte! Se è di suo interesse, per arricchire il mio profilo, la informo che dal 1° dicembre 2006 mi sono trasferito per mobilità dal Comune di San Biagio di Callalta ad Eraclea (VE) e ancora adesso dirigo il Corpo di Polizia Locale di Eraclea, con 11 persone all’attivo (più stagionali d’estate); inoltre dal febbraio 2011 mi è stato dato anche l’incarico di Responsabile dell’Ufficio Personale.

La mia filosofia lavorativa è sempre la stessa degli anni di San Biagio (2001/2006): incentivare l’efficienza e la produttività del dipendente pubblico, ma anche l’etica e la sua professionalità in un’ottica di “servizio al cittadino” con una sempre costante attenzione alla legalità e alla Giustizia. Capirà che è’ facile, con questa filosofia lavorativa, scontrarsi prima o poi con qualche politico che diventa Sindaco, visto che siamo in Italia…

Cordiali saluti.

Dott. Domenico Finotto

 


| modificato il:

Gianandrea Rorato

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