Muraro su scarichi del Liceo: «Nessun danno per l’ambiente»
Il presidente della Provincia risponde a Bedin di Ecologia e Progresso
| Matteo Ceron |
MONTEBELLUNA - «Assolutamente inutile e fuori luogo la polemica di tale signor Bedin sui lavori del Liceo Primo Levi di Montebelluna. Sembra davvero un ecologista contro l’ambiente. Si tratta chiaramente di una situazione di cantiere aperto e quindi provvisoria e senza alcun danno per l’ambiente circostante. Tutto il sistema di smaltimento delle acque meteoriche è stato preventivamente concordato e approvato dal Consorzio Piave di Montebelluna, che gestisce il canale stesso e a breve si procederà al collaudo».
Così il presidente della Provincia Leonardo Muraro sulla polemica di Giorgio Bedin di Ecologia e Progresso relativa agli scarichi del Liceo Levi di Montebelluna.
«Siamo di fronte a un’opera da oltre 15milioni di euro che andrà a rispondere alle esigenze dei tanti studenti che hanno diritto a una scuola dignitosa e sicura! Gli scarichi fotografati riguardano il sistema di smaltimento delle acque meteoriche e non certo delle fogne, a seguito della costruzione della nuova sede del liceo "Levi" e della realizzazione del nuovo parcheggio nell'area retrostante l'Istituto Einaudi, il tutto all'interno del nuovo campus scolastico di via Sansovino” così spegne sul nascere la polemica lanciata da Giorgio Bedin sui media in merito agli scarichi provvisori di cantiere per la realizzazione del Liceo di Montebelluna Primo Levi».
E continua, illustrando tecnicamente, Muraro. «Questi scarichi sono necessari al fine di garantire un sistema di sicurezza ("troppo pieno") sul sistema di smaltimento delle acque meteoriche, quelle della pioggia, che principalmente scaricano su pozzi perdenti posizionati all'interno dell'area stessa. L'eventuale eccesso viene scaricato nelle vasche di lamminazione, sempre realizzate nelle aree del campus, collegate ovviamente ai pozzi perdenti; infine il terzo sistema di sicurezza è lo scarico nel canale Caerano. Lo scarico in cemento riguarda la deviazione di un fossato che attraversava l'area dove ora è stato edificato il nuovo liceo "Levi", sempre dedicato alla raccolta delle acque meteoriche dell'area del campus e delle aree confinanti.
Tali manufatti risultano quindi necessari per il corretto smaltimento delle acque piovane al fine di garantire la zona da allagamenti in caso di abbondanti piogge: l'idraulica è infatti uno dei problemi più importanti e urgenti per la tutela dei nostri territori e la Provincia, quando progetta opere, la tiene sempre in grande considerazione. Infine, per quanto riguarda l'impatto delle tubazioni dal punto di vista della percezione paesaggistica: l'area deve essere ancora consegnata dall'impresa, che al momento sta procedendo infatti con le lavorazioni di finitura, tra le quali è prevista anche la corretta integrazione delle tubazioni nell'ambiente. Quindi, signor Bedin, prima di rivolgersi ai giornali venga a parlare con i progettisti che le possono offrire dei chiarimenti.
E prima ancora di fare sterile polemica, si fermi a pensare che parla di un’opera, intesa come bene della Comunità, attesa a Montebelluna da un decennio e che finalmente, nonostante le difficoltà economiche vede la sua realizzazione. Il tutto, nel pieno rispetto delle più moderne ed efficienti normative ambientali e di sicurezza. Non facciamo quindi gli ecologisti contro l’ambiente…».