Ecco il Museo della Merda
Sarà presentato lunedì al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano. La struttura è a Castelbosco (Piacenza)
| Emanuela Da Ros |
CASTELBOSCO – Mancava. Ora c’è. Apre, in Italia il (primo, perché chissà se ne seguiranno altri) Museo della Merda, dove troveranno collocazione manufatti, reperti e opere storico-letterarie ispirate al rifiuto per antonomasia: la cacca, lo sterco, il guano. Cioè la merda, per chiamare l’oggetto in questione con il suo nome riconosciuto. Quella porzione/pozione di escremento trasversale alle razze, alle generazioni, alle nazioni, che equipara davvero tutti gli esseri viventi del pianeta dalla sua creazione, ha finalmente un luogo deputato all’osservazione: un museo.
Nato da un’idea di Gianantonio Locatelli, proprietario di un’azienda che ospita 2500 bovini destinati alla produzione del latte per il Grana Padano, il Museo della Merda verrà presentato alla stampa lunedì, presso la Sala Biancamano del Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano. La struttura però ha sede a Castelbosco, in provincia di Piacenza. In un castelletto ristrutturato dall’architetto Luca Cipelletti, troveranno collocazione reperti, manufatti e opere d’arte di interesse estetico e scientifico, come gli scarabei stercorari (considerati divini dagli Egizi che li mummificavano), alle opere di Plinio, a sculture africane o allestimenti contemporanei prodotti con scarti e rifiuti.
“Un gabinetto di curiosità contemporanee – aggiungono i responsabili – che trova il suo principio guida nella scienza e nell’arte della trasformazione, perché dallo sterco oggi viene ricavato metano, concime, materia grezza per mattoni”. E che sarebbe piaciuto a Piero Manzoni, l’inimitabile autore dell’opera Merda d’Artista. La nuovissima teca espositiva dunque sdoganerà (concretamente e non solo nel nostro intercalare esclamativo) la merda. L’espressione più democratica del nostro essere. Uomini e animali.