Migranti: il flusso non si ferma. Aumenta
Caos nel trevigiano per la gestione dell'Accoglienza
TREVISO - Mentre Zaia continua a ribadire il suo "no" all'accoglienza, sostenendo che "il Veneto ha già dato" e che è ora che "i Prefetti si ribellino", in regione continuano ad arrivare i migranti.
Solo ieri, a Treviso, ne sarebbero giunti 45. Una parte è stata dirottata a San Biagio di Callalta, dove in via Veronesi a Olmi sono stati messi loro a disposizione 4 appartamenti che la Caritas ha preso in affitto. A Paderno di Ponzano a mettere a disposizione il palazzetto è stato don Aldo Danieli. Nei locali della parrocchia ci sono ora circa una trentina di profughi, uomini donne, tutti giovani. Portanno rimanere lì fino al due luglio, ma in seguito è necessario trovato loro un'altra sistemazione, poiché il palazzetto è già stato prenotato per altre iniziative.
Nei giorni scorsi, a Paese, 16 migranti, di cui 4 bambini, sono stati sistemati invece in un appartamento da 7 persone. La mossa, attuata dalla prefettura senza coinvolgere le istituzioni locali, ha fatto infuriare il sindaco leghista di Paese Pietrobon.
I giovani profughi, con il loro arrivo, stanno surriscaldando gli animi di sindaci, governatori, prefetti. Ieri, durante il vertice tenutosi a palazzo Chigi, Zaia ha ordinano ai prefetti di "ribellarsi al governo", di "non rispondere più al telefono"; la Prefettura di Treviso "tace" mentre alcuni sindaci (l'ultimo caso a Paese) se la stanno prendendo con il prefetto Marrosu, che "sistema" i profughi nei comuni senza avvertire i primi cittadini.
E mentre governatore, prefetti e sindaci litigano su come gestire il flusso, questo non si arresta. Anzi: aumenta. Per i prossimi giorni sono previsti altri arrivi in Veneto: oltre1700.
Palazzetto di Don Aldo