Montebelluna/Conegliano - Le calde sere d'estate sono l'ideale per ritrovarsi all'aperto, stare seduti al tavolo di un locale, fare quattro salti nella balera della sagra paesana o ritrovarsi in un discobar per festeggiare con gli amici.

Quando la festa impazza, molto spesso però i decibel volano al di là di ogni limite imposto dal regolamento comunale e soprattutto al di là delle imposte dei malcapitati che si trovavano a vivere nell'area festaiola costretti a sopportare per ore, a volte fino all'alba, quello che per loro è solo inquinamento acustico.

Per questa ragione, e cioè per tutelare i diritti di chi di notte vorrebbe riposare tranquillamente, è nato il Comitato Reciproco Rispetto. "L'obiettivo - spiega il presidente Michele Robazza (nella foto) - è quello di arrivare ad una soluzione che accontenti tutti. Non vogliamo andare contro le manifestazioni o i locali che di sera fanno musica. Vogliamo solo che si arrivi a comprendere che quella musica, oltre un certo orario diventa inquinamento acustico e disturba chi non vuole fare festa ma riposare anche perché, magari, il giorno dopo deve andare a lavorare".

L'idea di costituire il comitato è nata dal disagio patito da molti cittadini costretti a fare i conti periodicamente o quotidianamente con manifestazioni e locali rumorosi. I soci, partendo da una sentenza del Tar del luglio 2008 che riconosce che il diritto al riposo dei cittadini prevale sul diritto di chi difende solo interessi economici, hanno unito le proprie forze non con l'intento però di adire alle vie legali ma piuttosto di promuovere un clima di reciproco rispetto: "è necessario che i comuni e gli enti pubblici che concedono le autorizzazioni per le sagre o per i locali, lo facciano con regole ben precise e non concedendo deroghe sul volume della musica o sugli orari".

Nel mirino dell'associazione soprattutto le sagre paesane, tipiche del periodo estivo dove molto spesso mancano i controlli e gli organizzatori, pur di compiacere il pubblico, continuano a far andare la musica ben oltre gli orari concessi.

Il Comitato si è costituito tra i comuni di Montebelluna e Conegliano: "in un solo giorno in una frazione di Montebelluna abbiamo raccolto circa 80  adesioni, segno che il problema sentito e che la gente vuole porvi rimedio. Tutti hanno il diritto di festeggiare, di stare all'aperto ascoltando musica. Però dal'altra parte ci sono anche i diritti di chi risiede in quelle aree e deve poter dormire se è quello che vuole fare. E per risolvere questo problema non serve molto, servono solo regole chiare e il controllo affinché vengano rispettate".

Milvana Citter

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