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25 novembre 2024

Treviso

Cure domiciliari per i piccoli pazienti malati

L’Ail ha donato all’Usl 2 un’auto attrezzata per l'assistenza ai bambini onco-ematologici

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

ail

TREVISO - Un’auto nuova, a disposizione del personale sanitario per i servizi di assistenza domiciliare del Ca’ Foncello rivolti ai bimbi colpiti da gravi malattie. Il nuovo mezzo, primo nel suo genere nella Marca, è stato donato dall’Ail Treviso, l’associazione Italiana contro le Leucemie, guidata dal presidente Ernesto Bosa e verrà subito messa a disposizione dei 112 operatori formati per curare i piccoli pazienti onco-ematologici. Al momento sono 15 i pazienti seguiti in tutta la provincia. Questa forma di assistenza ha dimostrato la fattibilità della presa in carico integrata da parte del personale sanitario ospedaliero e del territorio, permettendo ai piccoli pazienti di poter avere a domicilio prestazioni sanitarie per le quali dovevano in precedenza recarsi al Day Hospital ematooncologico pediatrico.

Al centro del servizio, è il bambino e le sue esigenze. Gli infermieri del distretto, infatti, si recano a casa per il prelievo di sangue al mattino presto, consentendo l’arrivo in orario a scuola, e il pediatra di famiglia spesso si accorda coi genitori per visitare il paziente nell’orario più comodo tra il rientro da scuola e l’inizio delle attività del pomeriggio.“Questo sta significando una riduzione accessi sanitari in ospedale e il coinvolgimento di vari professionisti come i pediatri di famiglia, e i sanitari dei distretti Un percorso di assistenza anche attraverso la presa in carico domiciliare di bambini che eseguono la fase di chemioterapia aggressiva o in fase di terminalità della vita, evitando l’ospedalizzazione e rimanendo nell’ambiente familiare.

“Se l’assistenza domiciliare per i pazienti oncologici è di estrema rilevanza negli adulti figuriamoci che significato assume nei bambini – sottolinea il direttore generale Francesco Benazzi -. Offrire loro prestazioni domiciliari di prelievo del sangue e controllo clinico ha la valenza di consentire a tutto il nucleo familiare il distacco dall’ambiente ospedaliero,  spesso fonte di apprensione e di consolidamento della consapevolezza di malattia, e il ritorno alle abitudini e ai ritmi delle giornate tipici dei bambini. E’ un grande segno di attenzione e umanizzazione delle cure. Non posso che ringraziare Ail per questa nuova e ulteriore sinergia che sottolinea ancora una volta quanto sia importante avere al fianco associazioni e volontari con cui condividere obbiettivi per il bene dei pazienti”.

Il progetto dell’assistenza domiciliare pediatrica, finanziato con 400mila euro, va avanti da ormai quattro anni proprio grazie all’Ail. Come riferimenti all’interno del Ca’ Foncello ci sono Stefano Martelossi, primario della Pediatria, e Paolo Grotto, responsabile dell’unità di Emato-oncologia pediatrica del Ca’ Foncello.

 


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