NUOVE POVERTA': SEMPRE PIU' FAMIGLIE "NORMALI" CHIEDONO AIUTO ALLA CARITAS
Impennata di vendite al mercatino di abiti usati per bambini
| Milvana Citter |
Villorba - Una volta erano solo gli indigenti, quelli che si chiamavano “poveri” a rivolgersi alla Caritas o alla parrocchia per avere un aiuto e magari gli abiti per i propri figli.
Oggi la crisi economica costringe anche le cosiddette famiglie normali a cercare nei mercatini abiti usati per bambini e ragazzi.
E così si spiega l’affluenza, che aumenta ogni mese, registrata dal mercatino degli abiti usati per bambini (nella foto sotto) da 0 a 12 anni gestito dai volontari della Caritas di Villorba nei locali vicino alla Chiesa di Fontane.
Il funzionamento è semplice: chi ha indumenti usati li cede gratuitamente, chi non li ha li acquista pagando una somma simbolica di 1 euro. Nel centro, che apre ogni primo fine settimana del mese, si possono trovare indumenti per bambini e ragazzi ma anche carrozzine, passeggini e giocattoli.
E l’attività, soprattutto negli ultimi tempi ha registrato un impennata e il mercatino è sempre più affollato.
“Da noi – spiega Anna Cattarin, una delle volontarie -, vengono persone di vario genere. Extracomunitari ma soprattutto famiglie italiane di tutte le classi sociali. Non ci sono solo le famiglie più in difficoltà. E chi viene una volta poi torna”.
Famiglie non solo di Villorba ma anche di Treviso, Conegliano e Vittorio Veneto che qui trovano capi d’abbigliamento in buono stato.
Il peso della crisi si è fatto sentire anche qui: “Stiamo constatando – continua Dante Callegari (nella foto in alto) -, un continuo aggravamento della situazione a livello occupazionale. Una situazione che sta diventando insostenibile anche per noi che non riusciamo più a controllare la richiesta di assistenza”.
Le offerte per gli indumenti e gli oggetti sono simboliche e sono state istituite per evitare la corsa all’accaparramento: “Da noi – continua Callegari -, non si fa vendita ma solo un’attività finalizzata all’aiuto delle persone in difficoltà e, infatti, i proventi del mercatino finiscono nelle risorse destinate alle famiglie che hanno uno o entrambi i genitori disoccupati o in cassa integrazione. In collaborazione con i servizi sociali del comune stiamo assistendo 36 famiglie, di cui 22 italiane. Tra queste ce ne sono 12 in cui la situazione è veramente disperata e i soldi che diamo loro servono davvero per le prime necessità come la spesa o le bollette”.