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03 dicembre 2024

Italia

Il mondo della cultura piange la scomparsa di Armando Balduino

L’intellettuale originario di Vicenza è spirato ieri a Padova - Il ricordo commosso della nuora Fanni Guidolin

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

Armando Balduino

PADOVA – Cordoglio nel mondo della cultura per la dipartita del professor Armando Balduino, critico letterario, filologo, politico e scrittore. Nato a Vicenza il 10 gennaio 1937 si è spento all’età di 83 anni. Professore ordinario di letteratura italiana all’Università degli studi di Padova ha dato un alto contributo allo studio della letteratura trecentesca nonché di autori quali Foscolo e Nievo. Sui social un numero incalcolabile di messaggi da parte di lettori, estimatori ed ex studenti.

Il ricordo commosso della nuora Fanni Guidolin: “Armando BALDUINO era il padre del mio compagno. I singhiozzi mi lievitano nel petto fino a traboccare. Ed esplodono in un grido. Anch’io ho perso un padre. So cosa si prova. Armando è scomparso oggi, inghiottito da una malattia che non vorresti mai e che invece continua a mietere vittime. Un pezzo della letteratura italiana piange la sua morte. Professore ordinario alla facoltà di lettere dell’Università degli Studi Padova non ci ha lasciato solamente libri, manoscritti e sottolineature sui racconti del Foscolo o del Petrarca. Ci ha regalato il sentimento in ogni singola pagina delle migliaia di libri che potevi trovare a casa sua, nei volti dei suoi studenti, nel cuore dei suoi figli e di Bianca, moglie e protagonista delle sue “mille e una” storie straordinarie. Un sentimento che si faceva materiale e palpabile, come un oggetto prezioso, come una perla nell’ostrica del “cafe’ de Touran”, che adorava.

Ne aprivi uno a caso di quei libri, gli leggevi una frase, la sapeva a memoria. Estraeva dai versi, dai titoli e dalle biografie degli autori sonore sensazioni. Era incredibile la sua immensa cultura. Spaventoso il suo mondo di autori e poesia. Nell’ultimo periodo tentava di distrarsi da quella paura esile, di cui conosceva i motivi, e che gli bagnava di sudore le mani. Così scriveva. Anche se la penna vibrava tra le dita e i tasti non erano più tasti. Files, appunti, slides, pezzi di carta, o stralci di fogli appesi sulla scrivania. Scriveva tanto poi a volte perdeva tutto. E in quel tutto sapeva ritrovare i capoversi affettando il disordine. Scriveva racconti e leggeva i miei, riconoscendo un punto in comune: dalle parole potevano fabbricarsi nuove emozioni. Che onore per me. Ah, com’era bello parlare di emozioni insieme, soffocare le risate nella lana del suo maglione, mentre si complimentava per l’eleganza delle mie gonne a campana. Il professor Balduino era un uomo che “sapeva stare”: con la gente, al suo posto, in un angolo, nel mondo e nel suo mondo. Umilmente...dovunque. Ci mancherai Professore".

 


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Ingrid Feltrin Jefwa

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