Tramonta ancor prima d’iniziare la scuola alle 9 del mattino, per carenza di pullman
L’ipotesi di far andare a scuola dopo i ragazzi delle superiori è impraticabile: Mom ha già detto di non avere né personale né mezzi
TREVISO - E’ già tramontata la soluzione immaginata dal Governo e che prevede l’ingresso a scuola dopo le nove per gli studenti delle superiori. Più remoto ancora lo scenario di lezioni a fasce orarie, anche pomeridiane. Le società dei trasporti, pure a Treviso, hanno risposto picche alla richiesta di corse aggiuntive: “non abbiamo i mezzi né personale”, replicano. Malgrado esistano aziende private che potrebbero metterli a disposizione. E nonostante il Governo abbia deciso si stanziare fondi proprio per il trasporto. Ma così è.
Traspare sempre più nitidamente che la falla vera sta nel sistema trasportistico che con tutta probabilità è stato sottovalutato, e pure abbondantemente, nell’estate delle riunioni delle commissioni e delle conferenze convocate più e più volte sul tema della ripartenza della scuola. Risulta madornale l’errore - chiamiamolo - di prospettiva: una volta messi in sicurezza alunni e studenti dentro gli edifici scolastici, ci si doveva preoccupare (ma forse addirittura prima di tutto) di come sarebbero arrivati. “Carri bestiame” li hanno soprannominati, altro che 80% di capienza.
Alcuni sindaci, come quello di Asolo, hanno rinfacciato senza troppe perifrasi alla Mom le responsabilità che le spettano. Certo é che se le società di trasporto non collaborano è ipso facto impercorribile la strada degli ingressi scaglionati. L’ufficio scolastico lo ha capito subito, già ieri nelle prime ore del giorno e alle scuole venete ha inviato il messaggio: “Tutti fermi”, con gli orari.
Prima ancora lo avevano capito i dirigenti scolastici che il problema degli assembramenti sui bus lo risolveranno (chissà poi perché ) proprio loro: didattica a distanza di classe, a rotazione, una settimana ogni quattro o cinque. Hai visto mai che adesso i bus si metteranno in testa di diminuire le corse?