Una sana educazione ai sentimenti per imparare a esprimere le emozioni
La responsabile Pari opportunità della Cisl regionale, Cinzia Bonan, denuncia l'escalation di violenza alle donne all'interno delle mura domestiche.
TREVISO - Cinzia Bonan ha da poco lasciato la segreteria provinciale della Cisl di Treviso e Belluno per andare ad occuparsi, in quella regionale del medesimo sindacato, anche di pari opportunità. La Giornata per l'eliminazione della violenza alle donne è per lei una occasione importante per fare il punto, in questo 2020, sulle politiche di genere nel nostro Paese e ragionare insieme sulle strategie da intraprendere per la piena realizzazione dei principi di parità e opportunità. “Sono trascorsi 25 anni dalla Quarta Conferenza mondiale sulle donne di Pechino e dall’adozione della relativa Piattaforma d’Azione, momento che ha segnato un punto di svolta per il riconoscimento dei diritti delle donne, da quelli economici ai diritti sociali, dalla partecipazione politica alla violenza di genere, nella vita privata ed in ogni ambito della vita pubblica".
Il contrasto della violenza sulle donne è uno di questi diritti?
La Piattaforma di Pechino ha precisato e stabilito con chiarezza che i diritti delle donne sono diritti umani e che creare tutte le condizioni perché essi siano effettivamente esercitati rappresenta il raggiungimento di un alto grado di progresso civile e di sviluppo economico e democratico per ogni nazione.
Quanto la violenza alle donne si configura ancora come una emergenza nel nostro Paese?
Grevio, (Gruppo di esperti sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica ) lo scorso gennaio, nel rendere noti i risultati sullo stato di attuazione della Convenzione di Istanbul ha evidenziato che in Italia, pur riconoscendo i progressi compiuti anche sul piano legislativo, ci sono ancora delle evidenti lacune sia sul tema della punibilità delle autorità che abbiano mancato ai loro doveri, sia sul tema dei diritti di custodia dei bambini in caso di violenza.
Perché la donna continua a essere, nel 2020, soggetta a violenza?
Studi del Dcpc, ossia il servizio di analisi criminale, in merito al problema della violenza femminile ha elencato una serie di "reati spia" quali: atti persecutori, maltrattamento familiare e violenza sessuale. Questi reati contestualizzano chiaramente l’escalation di violenza che vede ancora oggi le donne delle vittime disarmate a partire dall’ambito familiare e conseguentemente nell’ambito lavorativo, dove le donne stentano a trovare una giusta parità, a partire dalle retribuzioni e dai percorsi di carriera.
Quali i percorsi da portare avanti e invece quelli nuovi eventualmente da intraprendere?
Stiamo chiedendo al Governo di realizzare, confermando e garantendo dei finanziamenti sempre più adeguati, il Piano strategico nazionale sulla violenza degli uomini contro le donne 2017-2020. Nello specifico chiediamo di ampliare da tre a sei mesi il periodo di congedo per le vittime di violenza, realmente fruibile e salvaguardando la privacy delle vittime.
Se potesse suggerire al Governo una priorità?
In Italia, è importante sollecitare l’emanazione dei decreti attuativi delle convenzioni di Istanbul e velocizzare l’iter per la ratifica della Convenzione e Raccomandazione contro le molestie e violenza nel mondo del lavoro dopo la recente approvazione da parte della Camera dei deputati del relativo disegno di legge manca ora solo il voto favorevole da parte del Senato.
Servirebbe anche una più incisiva sensibilizzazione sul piano culturale
Per dare un contributo concreto quello che possiamo fare tutti insieme è promuovere una sana educazione ai sentimenti, stimolare la riflessione sulle relazioni fra maschile e femminile e rinforzare la corretta espressione delle emozioni all’interno delle relazioni fra pari per fare in modo che nelle famiglie e nei posti di lavoro, si creino le condizioni per eliminare la violenza contro le donne, ma anche verso tutte le persone.