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06 novembre 2024

Treviso

"Fabrica” riapre le porte con una mostra sulle diverse interpretazioni del tempo

Apre domani al pubblico "Later came early", 15 installazioni realizzate da artisti under25

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

Fabrica

VILLORBA - Fabrica riapre le porte con una mostra sulle diverse interpretazioni del tempo. "Later came early" sarà la prima mostra post-pandemia dedicata ai giovani. Sarà anche l’occasione per immergersi negli splendidi spazi creativi tardai Benetton, una villa antica restaurata e ampliata dal celebre architetto giapponese Tadao Ando che dialoga con una struttura contemporanea sviluppata in profondità e dicata alla creatività. In mostra quindici opere che compongono un viaggio tra installazioni, fotografie, video, esplorazioni digitali ed esperienze olfattive, realizzate da un team internazionale di creativi under25 a conclusione della loro esperienza in Fabrica iniziata nel settembre dello scorso anno e portata a termine nel pieno della quarta ondata pandemica. L'inaugurazione domani, sabato 19 febbraio dalle ore 11 alle 17, vuole essere per Fabrica l'inizio di un nuovo corso. L’ingresso sarà libero fino ad esaurimento posti.

Le installazioni dislocate all’interno della struttura propongono 15 interpretazioni diverse del tempo toccando temi attuali come la sessualità giovanile, la crisi climatica, la memoria olfattiva, le esperienze traumatiche generazionali e l’isolamento sociale. Dall'orologio alla memoria, dalla scultura all’esperienza intimista, nel tentativo di dare significato al tempo usando forme e linguaggi diversi. Il culmine della visita si raggiunge nella biblioteca di Fabrica, definita da "AD France" come “una delle più belle al mondo”: in cima all'imponente scalinata progettata da Tadao Ando l'opera della visual artist Melissa Maarek mette di fronte lo spettatore all'inesorabile scorrere del tempo in un luogo a dir poco mistico.

“Da una parte c’è il Tempo vissuto, quello delle nostre esperienze. Ci sono momenti che vorremmo dimenticare e altri che vorremmo rivivere. C'è poi il tempo oggettivo, visualizzato su un orologio e tradotto in numeri, giorni, passi, ritmi. Mentre l'umanità avanza, il suo vizio rimane immutato: desidera sempre il dopo, guardando indietro senza vedere mai il presente. I nostri giovani "Fabricanti" si sono chiesti: cosa succede quando il futuro diventa presente? Ci disorienta. Nell'arte il dopo arriva sempre prima ma, allo stesso tempo, può farci scoprire oggi come sarà il nostro domani”, dichiara Massimiliano Ventimiglia, direttore della programmazione di Fabrica.

Domani dalle ore 11 l'auditorium di Fabrica ospiterà la presentazione ufficiale della mostra con interventi di Massimiliano Ventimiglia Joao Wilbert, interaction designer brasiliano già borsista a Fabrica dal 2008 al 2010 e Vanessa De Michelis, sound artist con base a Londra. Ingresso libero, obbligatorio il Green Pass.

 



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Isabella Loschi

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