Paese, uccide il fratello e la cognata in casa, è in carcere
L'esecuzione forse è stata pianificata
| Ansa |
PAESE - Un'esecuzione, forse addirittura pianificata, di cui l'omicida si è assunto da subito le responsabilità, e a quanto pare collegata a dissidi familiari di natura patrimoniale. E' questo, nelle sue linee essenziali, lo scenario in cui nel primo pomeriggio di mercoledì a Paese, si sono concretizzati gli eventi di cui si stanno occupando carabinieri e Procura della Repubblica di Treviso, e il cui profilo sembra già comunque piuttosto chiarito. Massimo Pestrin, 50 anni, guardia giurata da poche settimane e legittimo proprietario di una pistola con cui ha sparato, secondo una prima ricostruzione avrebbe sorpreso il fratello, Lino (62) e la cognata, Rosanna Trento (57), seduti alla tavola da pranzo, uccidendoli con una decina di colpi a bruciapelo. La coppia gestiva con uno dei figli l'azienda agricola all'interno della quale risiedevano, curando da molti anni, in particolare, un allevamento di bestiame avviato dai genitori di Pestrin, da tempo scomparsi. Uscito dalla abitazione, Massimo avrebbe tolto i proiettili rimanenti nel caricatore, abbandonandoli al suolo, e ha chiamato al telefono la Questura per confessare quanto aveva appena commesso. Il tutto mentre al 112 stavano arrivando contemporaneamente altre segnalazioni di cittadini residenti nelle vicinanze, allarmati dalle esplosioni. Lino Pestrin era piuttosto conosciuto nelle realtà associative della sua categoria, in quanto aveva ricoperto a lungo la carica di presidente di una cooperativa casearia del Trevigiano. Raggiunto dai militari subito dopo la richiesta di intervento, il presunto omicida, che risulta del tutto incensurato, fino a poco tempo fa operava al servizio di un'azienda locale di distribuzione di medicinali. Avrebbe ammesso da subito di essere l'unico autore del crimine e non paiono per ora esservi ragioni per sospettare la presenza di terzi sul teatro del delitto. Ai soccorritori accorsi per la coppia ferita a morte, è apparso da subito evidente che qualsiasi assistenza sarebbe ormai stata vana. I corpi sono stati messi a disposizione dell'autorità giudiziaria per l'autopsia. Portato nella caserma dei carabinieri di Montebelluna, nella cui compagnia ricade territorialmente la località in cui si sono consumati i fatti, Massimo Pestrin è stato sentito dal pubblico ministero, Michele Premunian, e quindi arrestato e trasferito nel carcere di Treviso con l'accusa di duplice omicidio aggravato.
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