Colpo di Stato in Gabon: i militari destituiscono il presidente eletto
Le elezioni si erano svolte sabato scorso e avevano decretato la vittoria del presidente Bongo. Oggi i militari hanno preso il potere, sciogliendo tutte le istituzioni della Repubblica
| Nausica Dal Cin |
Sabato scorso in Gabon si erano svolte le elezioni che avevano decretato la vittoria del presidente Ali Bongo Ondimba, al potere già da 14 anni.
Oggi un gruppo di militari ha annunciato, nel corso di un discorso televisivo, di aver preso il potere nel Paese, annullando le elezioni e sciogliendo “tutte le istituzioni della Repubblica”. Fra loro soldati dell’esercito regolare, agenti di polizia e anche dei membri della Guardia Repubblicana (GR), la guardia pretoriana della presidenza riconoscibile dai berretti verdi.
Uno dei soldati ha dichiarato al canale televisivo Gabon24: “Abbiamo deciso di difendere la pace ponendo fine all’attuale regime”, in quanto il governo è “irresponsabile e imprevedibile, provoca un continuo deterioramento della coesione sociale che rischia di portare il Paese nel Caos”. Nel loro comunicato, i militari hanno invitato la popolazione a “rimanere calma e serena” e riaffermano la loro volontà di “rispettare gli impegni del Gabon nei confronti della comunità internazionale”. Dopodiché sono state chiuse le frontiere del Paese dell’Africa centrale, che confina con la Repubblica del Congo, la Guinea Equatoriale e il Camerun.
Come riportato dal presidente del Centro elettorale gabonese (CGE) Michel Stéphane Bonda alla televisione di Stato, Bongo aveva vinto con il 64,27% dei voti, sconfiggendo il rivale Albert Ondo Ossa, che aveva ha ottenuto solo il 30,77% dei voti. Quest’ultimo aveva denunciato brogli elettorali due ore prima della chiusura dei seggi. Ora il rovesciamento del presidente metterebbe fine al potere della sua famiglia in Gabon dopo 53 anni.
Subito sono arrivate le reazioni dell'occidente. L’Alto commissario Ue per la politica estera Josep Borrell ha dichiarato: “La situazione in Gabon è confusa. Se il golpe militare sarà confermato, ciò accrescerà l'instabilità nell'intera regione. Ne discuteremo". Ha poi osservato che "tutta la regione è in una situazione veramente difficile. E i ministri della Difesa e quelli degli Esteri discuteranno di come mettere in campo la nostra strategia. E' un dossier importante per l'Europa”. Il nostro Ministro degli Esteri Antonio Tajani intanto fa sapere che il nostro Paese “continua a essere impegnato per una soluzione diplomatica della crisi in Niger e anche della più recente in Gabon, lavorando in stretto coordinamento con i partner”. Ha poi aggiunto che "è fondamentale che i Paesi europei mantengano una piena unità d'intenti nella ricerca di una via d'uscita pacifica che assicuri pace e stabilità all'intera regione del Sahel, lavorando d'intesa coi partner regionali".
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