BOLOGNA - Nella notte scorsa, il mondo dei social media è stato scosso da una tragedia: Vincent Plicchi, noto con il nome d'influencer "Inquisitore Ghost", si è suicidato in diretta su TikTok, davanti agli occhi attoniti dei suoi seguaci. Il giovane, originario di Bologna e appena 23enne, ha scelto un gesto estremo che ha suscitato una valanga di emozioni e reazioni in rete.

L'orrore si è consumato nella sua casa a Castiglione, nel bolognese, quando il 23enne ha annunciato il suo tragico proposito in diretta su TikTok, per poi togliersi la vita. La reazione dei suoi fan non si è fatta attendere: molti hanno cercato disperatamente di contattare il 118 e i carabinieri per cercare di evitare la tragedia.

Il padre di Vincent, avvertito dagli amici preoccupati, ha tentato di forzare la porta della stanza del figlio, ma è stato troppo tardi: il giovane si era già tolto la vita. Questo gesto drammatico ha innescato un'ondata di sgomento e dolore non solo nei genitori, ma anche tra gli amici e tra coloro che lo seguivano sui social.

Secondo alcune fonti, la decisione di Vincent potrebbe essere stata influenzata dalle numerose accuse infamanti che aveva ricevuto nei giorni precedenti sulla piattaforma TikTok. In particolare, una ragazza di 17 anni lo aveva accusato pubblicamente di molestie, un'accusa gravissima che aveva già iniziato a minare la sua reputazione online.

Le indagini ora sono nelle mani delle autorità, che dovranno fare luce su questa tragica vicenda e cercare di capire se le accuse nei confronti del giovane influencer siano fondate. Il suicidio di Vincent Plicchi solleva domande sulle implicazioni psicologiche dell'era dei social media, in cui la reputazione online può avere un peso significativo sulla vita delle persone.

Il padre difende la figura del figlio definendolo un artista molto originale. Le false accuse lo hanno spinto al tragico gesto in quanto, sempre secondo il padre, Vincent aveva un animo delicato e non poteva sopportare delle accuse così infamanti.