DE BASTIANI: «LE SCUOLE VITTORIESI SONO A NORMA?»
Il consigliere del PD chiede verifiche strutturali per gli edifici scolastici più datati
| Claudia Borsoi |
VITTORIO VENETO - Sono sicuri gli edifici scolastici cittadini qualora ci fosse una vera scossa di terremoto? A chiederlo è il consigliere comunale del PD, Alessandro De Bastiani (in foto) che ieri sera, mercoledì, insieme ai colleghi consiglieri, ha partecipato all'incontro indetto dal sindaco per illustrare i fatti legati ai boati registrati in Val Lapisina.
«Da quando è stata chiusa la vecchia scuola Sauro per problemi di pericolo sismico mi sono sempre chiesto - afferma De Bastiani - perchè non sono state prese in considerazione le criticità delle altre scuole cittadine, che hanno la stessa età e le stesse caratteristiche della Sauro. Mi sono sempre frenato per scrupolo di provocare dell'inutile allarmismo, ma oggi, a fronte di questi fenomeni, non possiamo più fare finta che il problema non esista».
Un dubbio che il consigliere del PD ha sollevato in sede dell'incontro di mercoledì sera in cui il sindaco Da Re, insieme all'assessore Rosset, ha relazionato sulle microscosse registrate in Fadalto, 115 quelle dal 26 gennaio al 1° febbraio, ribadendo che «non siamo in emergenza, ma in una fase di attenzione e organizzazione delle indagini».
«Ritengo opportuno - aggiunge De Bastiani - affrontare il problema in questo momento senza generare eccessivi allarmismi, programmando le perizie sugli edifici scolastici coevi della Sauro, operazioni che potrebbero essere svolte nei prossimi periodi di vacanze scolastiche».
«La vecchia Sauro di San Giacomo - precisa il sindaco Da Re - era stata chiusa per problemi strutturali. Le uniche scuole a norma - ammette - sono quelle nuove, ovvero quella di Forcal e la nuova Sauro. Tutte le altre, compreso il municipio, non lo sono».
«L'attuale normativa in tema di edifici antisismici è nata all'indomani del terremoto de L'Aquila, quindi anche gran parte degli edifici privati non la rispettano. Mettere a norma le scuole? Non ci sono i soldi» chiude Da Re.