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25 novembre 2024

Treviso

All'ospedale di Treviso approccio multidisciplinare per la gestione dei tumori rari dei tessuti molli

Solo nel corso dell’ultimo anno sono stati diagnosticati e operati con successo sei pazienti affetti da questo tipo di neoplasie

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

ospedale treviso

TREVISO - Le persone colpite da tumori maligni retroperitoneali sono affette da patologie rare che all’ospedale di Treviso trovano una risposta multidisciplinare data dalla sinergia di un team specialistico composto dalle Unità Operative di Chirurgia Generale 1, diretta dal dottor Marco Massani, Urologia, diretta dal dottor Mario Salvatore Mangano, Cardiochirurgia, diretta dal dottor Giuseppe Minniti, e Anestesia e Rianimazione, diretta dal dr Paolo Zanatta.

Ogni caso viene discusso collegialmente e l’intervento viene pianificato in ogni sua fase, prevedendo le possibili varianti ed eventuali necessità che si possano dover affrontare nelle condizioni più delicate. La complessità degli interventi richiede l’avvicendarsi dei diversi specialisti; infatti, le équipe devono affrontare, oltre alla resezione della neoplasia principale, anche la rimozione o resezione degli organi vicini tra cui fegato, colon, rene, surrene e vena cava, fino alla esplorazione del torace con l’apertura delle camere cardiache. Fondamentale nel percorso di cura anche l’assistenza infermieristica di reparto, di sala operatoria e di terapia intensiva.

Solo nel corso dell’ultimo anno sono stati diagnosticati e operati con successo sei pazienti affetti da neoplasie a origine dalla vena cava inferiore, dal surrene o dal tessuto retroperitoneale con interessamento di più organi simultaneamente. In tre casi si è anche resa necessaria la contestuale resezione, con sostituzione protesica, della vena cava inferiore. L’elevata complessità di questi interventi richiede, oltre alle specifiche competenze chirurgiche specialistiche, anche una peculiare gestione anestesiologica e la partecipazione di figure professionali altamente specializzate quali i perfusionisti. In questi sei casi in cui la rimozione delle voluminose masse determinava rapporti di infiltrazione o contatto con strutture vascolari maggiori, è stato necessario predisporre e impiegare la circolazione extra-corporea.

“La fattiva collaborazione tra i vari reparti del Ca’ Foncello per la gestione delle patologie oncologiche rare dei tessuti molli consente ai cittadini di avere assistenza qualificata vicino al domicilio senza doversi spostare in altre province o regioni. Mi congratulo, quindi, con tutte le équipe coinvolte in questo virtuoso percorso di assistenza”, le parole del direttore generale, Francesco Benazzi.

 


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