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27 agosto 2024

Montebelluna

Dieci giorni di spettacoli, dibattiti e momenti di riflessione contro l’individualismo

Al via l’atteso CombinAzioni Festival 2024, per mettere la cura al centro della democrazia

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

CombinAzioni Festival 2024

MONTEBELLUNA - Dal 5 al 15 settembre, Montebelluna e dintorni saranno teatro della decima edizione di CombinAzioni Festival, un appuntamento che quest'anno si propone di esplorare il tema della "democrazia della cura". Con un programma di 18 eventi distribuiti in 10 giorni, il festival offrirà spunti di riflessione e spettacoli, coinvolgendo artisti e intellettuali di rilievo come Casadilego, Francesca Mannocchi, Stefano Mancuso, Jennifer Guerra, e gli attori Marco Cortesi e Mara Moschini. Il titolo del festival, "We care. Verso una democrazia della cura", trae ispirazione dal motto "I care" di don Lorenzo Milani, un invito a prendersi cura degli altri come imperativo etico e collettivo. Questo approccio contrasta con l'individualismo prevalente, che spesso relega la cura alla sfera privata, ignorando la sua importanza come valore fondante della cittadinanza e della partecipazione democratica.

Come sottolinea la filosofa canadese Joan Tronto, uno dei riferimenti teorici dell'edizione, la democrazia richiede una cultura relazionale in cui la cura degli altri e della comunità sia al centro dell'agire civico. In questa prospettiva, il festival propone di ripensare il ruolo della cura, estendendolo dalla dimensione personale a quella sociale e politica, includendo anche le generazioni future e gli ecosistemi. Sotto l'alto patrocinio del Parlamento Europeo e parte del network RetEventi Cultura Veneto 2024, CombinAzioni Festival è reso possibile grazie alla collaborazione tra l'associazione CombinAzioni e una vasta rete di circa 50 partner locali e nazionali, tra cui enti pubblici, scuole, università, istituzioni culturali e imprese. Questa sinergia mira a fare del territorio un luogo di dialogo e scambio culturale continuo, mettendo la cura al centro del vivere civile.

Il programma tra riflessioni, spettacoli e laboratori
In un percorso di 10 giorni, i Comuni di Montebelluna, Trevignano, Volpago del Montello e Crocetta del Montello ospitano oltre 20 appuntamenti e oltre 40 ospiti da tutta Italia in luoghi della cultura, spazi ibridi e in angoli di un paesaggio sia naturale sia urbano: piazze, musei e teatri, parchi e ambienti naturali, aziende, luoghi in via di rigenerazione.

Con incontri, dialoghi, danza, teatro, film, concerti, passeggiate ed esperienze partecipate in cui il pubblico potrà sperimentarsi in prima persona, il programma propone riflessioni e spettacoli sul significato della cura e sulle relazioni fondamentali che ci legano alla vita: cura di noi stessi, degli altri, della comunità in cui siamo, della società in cui viviamo, dell’ambiente e del pianeta che ci ospitano. La cifra trasversale, capace di incrociare linguaggi e prospettive diverse attorno a temi fondamentali dell’agenda contemporanea per connetterli ai bisogni e alle eccellenze del territorio trevigiano, si conferma anche nella decima edizione.

 

Incontri: la cura tra salute, scienza, economia, territorio e democrazia

Comunità e legami di cura
Giovedì 5 settembre, il festival si apre nella gradinata della Biblioteca di Montebelluna con uno dei più apprezzati oratori italiani, Marco Aime, professore di Antropologia Culturale all’Università di Genova. Come e quando la comunità ha smesso di essere il nostro orizzonte sociale e psicologico? E cosa intendiamo davvero con questa parola in una società sempre più globalizzata? A partire da queste domande, Aime inaugura la decima edizione riflettendo sui modi per ricostruire un “noi” fondato su autentici legami di prossimità.

Sul rapporto tra cura e democrazia e sui legami di cura interviene poi la giovane scrittrice e giornalista Jennifer Guerra, attesa venerdì 13 settembre in villa Onigo a Trevignano, per un appuntamento organizzato insieme con l’associazione La Chiave di Sophia. Contrastando gli stereotipi che associano alla cura una donna con un bambino, un anziano o una persona con disabilità, Guerra si chiede come cambierebbe la società se passassimo dal paradigma del profitto a quello di una cura universale e gratuita, generando una nuova idea di democrazia orientata ai bisogni collettivi.

La società della cura
In un’edizione dedicata alla democrazia della cura, non possono mancare i medici tra gli ospiti del festival. Nel parco di villa Binetti a Montebelluna, domenica 8 settembre è il turno di Vittorio Agnoletto, medico del lavoro, docente di Globalizzazione e Politiche della Salute all’Università di Milano ed ex-parlamentare europeo. A lui viene affidato il compito di approfondire il tema, fondamentale e sempre più attuale, del diritto alla salute, a partire dai principi del Servizio Sanitario Nazionale e dalle vulnerabilità messe a nudo dalla pandemia di Covid-19.

Giovedì 12 settembre la Biblioteca di Volpago del Montello, nel parco di Ca’ Bressa, il festival propone una riflessione su un altro tema centrale nel dibattito pubblico: fine vita ed eutanasia. Intervistato dalla giornalista Laura Berlinghieri, ne parla Mario Riccio, medico anestesista, componente della Consulta di Bioetica e consigliere generale dell’Associazione Luca Coscioni, meglio noto per aver assistito Piergiorgio Welby nella sua decisione di rinunciare ai trattamenti sanitari e aver gestito il primo caso in Italia di suicidio assistito (Federico Carboni), oltre ad aver seguito le vicende di Eluana Englaro e DjFabo.

Spazio pubblico e cura del territorio
Una società, oltre che delle persone, si può prendere cura anche dei propri spazi pubblici, dei suoi paesi e del territorio. Il festival invita a farlo a partire dai luoghi più prossimi, con una passeggiata sulle Grave di Ciano a Crocetta del Montello, in programma domenica 15 settembre. Il pubblico viene guidato in riflessioni sulla cura del suolo e sul suo consumo da Paolo Pileri, professore di Pianificazione Territoriale Ambientale al Politecnico di Milano e ideatore di cammini e della ciclovia VENTO (Venezia-Torino). Ad accompagnare le tappe della passeggiata sono anche le canzoni della cantautrice Erica Boschiero.

C’è poi un pezzo importante dell’Italia – le cosiddette “aree interne” – che invece è tenuto lontano dai servizi fondamentali di cittadinanza. Ne parla il ricercatore Filippo Tantillo, tra i protagonisti della Strategia Nazionale per le Aree Interne creata nel 2013 contro lo spopolamento del Belpaese. L’appuntamento è venerdì 13 settembre in un luogo inedito per CombinAzioni, ovvero Villa Sandi a Crocetta, dove il festival porta anche due testimonianze di chi all’insegna della cura sta dando un futuro alle aree marginali d’Italia: dal paese di Topolò sul confine italo-sloveno arriva il Collettivo Robida, mentre la Cooperativa di Comunità Viso a Viso porta l’esperienza del borgo di Ostana nelle Alpi Occidentali.

Economia della cura
Dare vita a una società della cura significa anche ripensare il sistema economico che ne è alla base. Il cortile de Le Case Rosse a Montebelluna, sede degli Studi Professionali Integrati, ospita Elsa Fornero, ex-Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali nel Governo Monti (2011-2013), nota per la riforma del sistema pensionistico. Sabato 7 settembre l’economista delinea il futuro dei sistemi di welfare, che oggi paiono entrati in crisi e che invece possono seguire tutto il ciclo di vita delle persone: dall’istruzione al lavoro, dal lavoro alla famiglia, dalla casa alla pensione.

Lunedì 9 settembre la collaborazione con Confartigianato Imprese AsoloMontebelluna porta a Montebelluna Vittorio Pelligra, docente di Politica Economica all’Università di Cagliari, che, intervistato dalla giornalista economica Maria Gaia Fusilli, affronta il tema della cura delle radici di una società e dei beni comuni, che vanno protetti e curati non solo da istituzioni e cittadini, ma anche dalle imprese nel loro ruolo di attori sociali. Grafiche Antiga, con Tipoteca Italiana, ne è un esempio locale di rilevanza internazionale: durante l’incontro la sua esperienza di responsabilità sociale e cura del patrimonio culturale viene testimoniata da Michela Antiga.

Prendersi cura del mondo
Con due tra gli ospiti più attesi, il festival amplia il ragionamento sulla cura portandolo su scala globale. “La democrazia muore in guerra” è il titolo dell’incontro di sabato 14 settembre con Francesca Mannocchi, giornalista e scrittrice specializzata in conflitti e migrazioni. Dopo reportage dal Medio Oriente e dalle zone di guerra di tutto il mondo, è inviata in Ucraina a raccontare l’invasione russa per La7. Intervistata dalla giornalista Valentina Calzavara nel parco del MeVe a Montebelluna, Mannocchi parla di informazione e conflitti e del legame tra democrazie e pace, intesa come forma di cura tra i popoli.

A chiudere il festival domenica 15 settembre è Stefano Mancuso, scienziato impegnato a studiare e divulgare le piante come creature intelligenti e sensibili capaci di scegliere, imparare e ricordare, che ora dirige il Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale. Nel parco di villa Spineda Gasparini Loredan a Volpago, Mancuso guarda alle città del futuro come a luoghi che si ispirano al mondo vegetale, città in cui il rapporto fra piante e animali si riavvicini al rapporto armonico che troviamo in natura.

 Arte e spettacoli: quando la cura emoziona

Il teatro che narra la solitudine, la solidarietà, la pace
Sono tre gli appuntamenti della scena teatrale della decima edizione, iniziando da Matilde Vigna, giovane attrice rivelazione nel panorama nazionale, vincitrice di due Premi Ubu e della Menzione d’onore al Premio Eleonora Duse. CombinAzioni porta venerdì 6 settembre nel teatro comunale di Trevignano il suo spettacolo “Chi resta”: a partire da una figlia che perde l’ultimo genitore, la madre, e rimane sola a ricostruire una vita, lo spettacolo affronta il tema urgente e attuale della solitudine di una generazione, delle responsabilità che la sommergono, di un dolore che divora tutto e che riporta all’infanzia.

Il giorno successivo, sabato 7 settembre, il festival apre al pubblico l’arena giardino di De Castelli a Crocetta, che ospita “Fango. Storia di una alluvione”, l’ultimo spettacolo di Marco Cortesi e Mara Moschini. Già ospiti apprezzatissimi di passate edizioni, i due attori forlivesi condividono testimonianze e storie vere di eroismo e solidarietà durante la notte dell’alluvione in Emilia-Romagna del 16 maggio 2023, che diviene il pretesto per indagare il concetto universale di altruismo e coraggio, con una riflessione sulla cura dell’ambiente.

In un altro scenario inconsueto, ovvero il sagrato della Chiesa di Santa Maria in Colle a Montebelluna, CombinAzioni propone un’altra serata sulla guerra contemporanea dalla prospettiva di due tra le più alte forme di cura: la pace e la maternità, pubblicamente venerate e segretamente dileggiate. Con “Mio eroe”, giovedì 12 settembre arriva a Montebelluna l’attrice Giuliana Musso, fra le autrici più rappresentative della scena teatrale contemporanea. A partire dalla voce delle madri dei militari italiani caduti in Afghanistan, si interroga sull’origine della violenza, sul mito dell’eroe, sulla sacralità della vita umana.

Danza urbana a Montebelluna
La decima edizione conferma il connubio tra arte e spazi urbani, grazie alla collaborazione con OperaEstate Festival Veneto. CombinAzioni e OperaEstate insieme commissionano alla coreografa Chiara Frigo una nuova edizione di Ballroom, esperienza di comunità e arte partecipata che prevede il coinvolgimento del pubblico, con persone di diverse generazioni che si riuniscono attraverso la danza. Gli spettatori compiono un viaggio nei loro ricordi in una cornice di un rettangolo di sedie che si trasforma in una sala da ballo, immagine viva di una tradizione quasi perduta. A Montebelluna, Chiara Frigo coinvolge anche i danzatori Dance Well, pratica di danza che si rivolge a persone che vivono con il Parkinson.

Il cinema, all’insegna del cinema del reale
Anche il cinema dà un contributo ad aprire finestre sulla nostra società: mercoledì 11 settembre al Cineluna, arena all’aperto del Cinema Italia Eden di Montebelluna, viene proiettato il documentario “Kripton” del regista Francesco Munzi. Il film indaga la vita sospesa di sei ragazzi, tra i venti e i trent’anni, volontariamente ricoverati in due comunità psichiatriche della periferia romana ed esplora in profondità la condizione estrema del disturbo mentale come possibile metafora del nostro tempo. Dopo la proiezione, il regista (premio David di Donatello 2015) si collega online per discutere con il pubblico, mentre interviene dal vivo Giuseppe Salce, direttore del Centro di Salute Mentale del distretto di Asolo.

Sabato 14 settembre, sempre al Cineluna, viene data voce ai giovani del territorio che durante il festival partecipano a un laboratorio di cinema del reale condotto dal regista Marco Zuin e realizzato nell’ambito del progetto giovani “Monte-Verso” del Comune di Montebelluna, in collaborazione con la Cooperativa Kirikù. Nel corso della serata viene presentato e proiettato il documentario a episodi esito del laboratorio, che esplora storie della comunità locale legate alle forme di cura: degli altri, di noi stessi e dell’ambiente.

Un cimitero da vivere: arte e musica per prendersi cura di un luogo
A testimoniare il valore della cura è anche il festival stesso, che vede all’interno del cartellone due appuntamenti al vecchio cimitero di Santa Maria in Colle a Montebelluna, luogo di cui l’associazione CombinAzioni si prende cura da anni per renderlo fruibile come spazio verde e spazio culturale.

Domenica 8 settembre, il festival commissiona un’azione artistica al tramonto che nasce dal progetto “Un cimitero da vivere”, sostenuto dal bando Creative Living Lab promosso dal Ministero della Cultura. Al calar del sole l’attrice Roberta Biagiarelli e l’artista visiva Claudia Losi provano a dare forma e voce alle creature viventi che hanno attraversato e abitato, nel tempo, il luogo dove sorge il camposanto. Grazie all’arte della parola e del teatro delle ombre, intonare un coro naturale di queste creature “anìmule”, del regno animale e vegetale, per poi restare in ascolto, in silenzio, con rispetto.

La domenica successiva, 15 settembre, l’ormai tradizionale concerto all’alba per l’ottava volta consecutiva porta il pubblico montebellunese a salutare il sole che sorge nel cuore antico della città. Protagonista sarà la cantante Casadilego, all’anagrafe Elisa Coclite, polistrumentista e interprete sopraffina, con una voce e un carisma che rappresentano un unicum nell’attuale panorama musicale italiano. Nota al grande pubblico soprattutto per aver vinto X Factor Italia 2020, è stata anche co-protagonista della versione italiana di “Lazarus”, opera rock di David Bowie.

Quattro laboratori per partecipare attivamente

Story trekking. Paesaggi emozionali
Sabato 7, viene presentata la mappa emozionale del vecchio cimitero di Santa Maria in Colle, ovvero la rappresentazione artistica delle storie e dei ricordi associati al luogo e raccolti nei mesi passati. Nella passeggiata i partecipanti sono invitati a immaginare itinerari di visita e arricchire la mappa emozionale.

#KeyWords. Parole in azione
Sabato 7, il festival dà la possibilità al suo pubblico di fare un’esperienza creativa in uno dei più importanti musei europei del carattere da stampa, la Tipoteca Italiana. Un’immersione nel mondo della tipografia e un’occasione per stampare un “manifesto” sulle parole della cura.

Dance Well
Martedì 10 una classe aperta di danza farà sperimentare ai partecipanti l’esperienza Dance Well, pratica artistica di danza promossa da OperaEstate Festival Veneto che si rivolge principalmente a persone che vivono con il Parkinson e che impatta sul benessere dei singoli e della comunità.

Dal corpo al luogo e dal luogo al corpo. Laboratorio di body mapping
Sabato 14 un laboratorio, condotto da Francesca Acetino (dottoranda in Studi Geografici), accompagna i partecipanti in un momento di dialogo tra il territorio che frequentano e il corpo che abitano, sperimentando la tecnica del body mapping per indagare come ci prendiamo cura degli spazi interni e interni a noi. Iniziativa in collaborazione con il Museo di Geografia dell’Università di Padova.

Proposte per scuole secondarie
Il programma del festival propone due appuntamenti aperti alla partecipazione delle classi delle scuole superiori interessate, per coinvolgere anche le giovani generazioni in una riflessione sulla democrazia della cura. Due i film in programma: “Io e il Secco” di Gianluca Santoni e “Estranei” di Andrew Haigh, entrambi selezionati da studenti delle scuole superiori di Montebelluna partecipanti al progetto di educazione al cinema “Beauty Storytellers”.

Post-festival a Farra di Soligo
Quest’anno il programma ha una coda a ottobre, con un incontro post-festival per chiudere un mese di intensi stimoli culturali. Giovedì 10 ottobre CombinAzioni approda a Farra di Soligo nella sede di Latteria di Soligo, main sponsor dell’iniziativa. Nella sede storica della latteria fondata a fine Ottocento, si parla di geografia del cibo e di cura del pianeta con Mauro Varotto, professore di Geografia all’Università di Padova e promotore del primo Museo di Geografia in Italia. Prima del suo intervento, Latteria di Soligo apre le porte della propria sede aziendale per una visita guidata e un aperitivo con degustazione di prodotti locali.

Info e prenotazioni
La prenotazione è sempre consigliata
- modulo online al sito https://combinazionifestival.it/  
- email prenotazioni@combinazionifestival.it  
- telefono 3454813756

 


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