AUMENTO SOFFERENZE BANCARIE, EVASIONE, LAVORO IN NERO
I dati, critici, della Cgil Treviso
TREVISO - Le sofferenze bancarie in provincia di Treviso sono cresciute del 15% in due anni. Come è cresciuto il lavoro in nero. E l'evasione fiscale, che si stima a 1 miliardo di euro. Lo rende noto la Cgil riportando i contenuti di un incontro che oggi, in Prefettura, ha visti riuniti il sindacato confederale di Cgil, Cisl e Uil, le associazioni di categoria, le istituzioni territoriali, una rappresentanza dell'Abi, dell'Agenzia delle entrate e di Equitalia.
"Le banche - ha detto il segretario generale della Camera del lavoro trevigiana, Paolino Barbiero (in foto) - facciano un esame di coscienza sulla causa delle sofferenze, considerati i criteri di valutazione del passato, che non sempre hanno favorito situazioni virtuose e affidabili ma invece soggetti che potevano contare soprattutto di buone relazioni. E' comprensibile che ci siano oggi criteri che difendono dall'espandersi delle posizioni di sofferenza - ha proseguito - ma non può essere che a soffrire maggiormente, per deterioramento delle garanzie e stretta del credito, siano i soggetti più deboli".
L'Abi, da parte sua, ha segnalato come in realtà lo stock di erogazione del credito sia positivo anche se i criteri di valutazione si sono oggettivamente fatti maggiormente restrittivi.
All'ordine del giorno dell'incontro, anche l'evasione fiscale. Che, nella marca, è di un miliardo di euro, su un totale nazionale di 120 miliardi, mentre la massa recuperata non supera il 10%. "La questione delle tasse è "la" questione nazionale - ha commentato Barbiero - è inutile nascondersi dietro ad un dito, l'evasione è la zavorra della ripresa. Su questo punto è importante anche il ruolo giocato da Equitalia per un recupero delle imposte che non affossi il sistema.
E' positivo sapere che vi sono accordi con le associazioni di categoria per concertare modalità di riscossione che consentano al debitore di pagare senza entrare nella spirale del fallimento o peggio dell'usura e delle infiltrazioni criminali, ad esempio attraverso le rateazioni e la riduzione delle sanzioni. Ma di questo purtroppo si parla troppo poco e spesso gli imprenditori o i cittadini hanno l'impressione di essere lasciati soli".
"All'evasione - ha proseguito il segretario generale della Cgil provinciale - si aggiunge la criticità del lavoro nero, che produce danni a diversi livelli: causa concorrenza sleale, sposta la ricerca di competitività sulla esasperazione nella riduzione dei costi, alleva una generazione di lavoratori poveri (soprattutto per quanto riguarda l'evasione contributiva) che costano allo Stato oggi le risorse mancanti, domani situazioni di povertà su cui dovrà intervenire il welfare finanziato dalla fiscalità generale".
"Abbiamo sollecitato la Prefettura - ha concluso Barbiero - ad approfondire il lavoro della conferenza permanente e soprattutto a stimolare tutti gli attori a condividere le informazioni, per formare un network di conoscenze che consenta di operare al meglio nel tentativo di trovare buone strade che ci permettano di governare questa fase evitando traumi sociali e momenti di tensione che, in caso contrario, diventerebbero inevitabili".