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03 gennaio 2025

Treviso

PAESE, OLTRE CENTO FIRME AL GIORNO CONTRO LA MONTAGNA DI AMIANTO

Petizione contro il piano Mosole a oltre 1.100 firme

| Mauro Favaro |

| Mauro Favaro |

PAESE, OLTRE CENTO FIRME AL GIORNO CONTRO LA MONTAGNA DI AMIANTO

PAESE – Oltre cento firme al giorno contro l'arrivo di una montagna di amianto nella discarica “Terra”, tra le frazioni di Castagnole e Porcellengo.

Sono quelle raccolte dalla petizione lanciata da Paeseambiente e Legambiente Trevignano contro il piano che il gruppo Mosole ha presentato in Regione con l'obiettivo di ottenere l'autorizzazione a seppellire in via Toti altri 460 mila metri cubi di eternit e materiali affini. Un via libera che a Paese nessuno sembra volere. Tanto che, complessivamente, in poco più di una settimana i due gruppi ambientalisti hanno messo in fila in calce all'appello che chiede la completa bocciatura del progetto depositato a Venezia le sottoscrizioni di oltre 1.100 cittadini.

E i “niet”, almeno questa volta, non conoscono distinzioni politiche, come ha dimostrato la contestazione nel giorno della presentazione pubblica del piano da parte della società di gestione che ha visto sfilare fianco a fianco la giunta Pietrobon, i rappresentanti del centrodestra e quelli del centrosinistra. “Gli abitanti sono sensibili al tema e vogliono scongiurare l'arrivo di nuovo amianto – spiega Maria Cristina Fucile, capogruppo comunale dell'Idv – hanno firmato la petizione rappresentanti e simpatizzanti di tutti gli schieramenti”.

A breve, inoltre, potrebbe intervenire pure la Commissione europea. “Sto predisponendo un’interrogazione – annuncia Andrea Zanoni, europarlamentare dell'Idv e presidente di Paeseambiente – sulla discarica e sulla vicenda delle 80 mila tonnellate di rifiuti di amianto arrivato grazie ad un’autorizzazione che per fortuna è stata poi annullata dal Consiglio di Stato”. Perché in ballo c'è ancora lo scarico nella "Terra", tra il 1999 e il 2006, di decine e decine di tonnellate di eternit e affini, parte delle quali poi giudicate illegali dalla giustizia amministrativa che ha imposto il ripristino del sito alle condizioni in cui si trovava prima dell'arrivo degli scarti contenenti asbesto. E se è vero che ad oggi è difficile rimuovere tutto, è anche vero che per i cittadini vedere addirittura arrivare altri rifiuti contenenti amianto suonerebbe come una vera e propria beffa.

 


| modificato il:

Mauro Favaro

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