Il vescovo scende in piazza. Per difendere la provincia
In 30mila alla fiaccolata a Belluno
BELLUNO - La provincia di Belluno va mantenuta. A ribadirlo, con fatti e parole, il vescovo Giuseppe Andrich, in prima fila nel corteo che ieri, con coloratissime fiaccole accese, ha illuminato e affollato la città di Belluno.
In 30mila si sono fatti sentire. Vedere. Capire. In 30mila hanno lanciato un messaggio, rivolto a Roma. I bellunesi si sentono tali, e non vogliono diventare né trevigiani, né nient'altro. "Chi non salta trevigiano è", un motto che ha risuonato durante il corteo.
"Salviamo la provincia di Belluno", un comitato nato per difendere e diffondere una causa condivisa da molti. Anche dalla Chiesa. Secondo Mons. Andrich, 200 anni di storia non possono essere dimenticati. Calpestati. E' un diritto dei Cristiani - a detta del vescovo - difendere la propria provincia montana. Lottare per la libertà, la dignità, la salvezza.
Insomma, i bellunesi credono nella provincia. Nella loro provincia. E, per salvarla, sono disposti a tutto. A unirsi, a scendere in piazza, a urlare le loro ragioni. Anche a Roma.