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27 novembre 2024

La vaccinazione anti-influenzale, parte 2

Categoria: Scienze e tecnologie - Tags: influenza, virus, vaccino, stagione

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Scarpis Enrico | commenti | (10)

La vaccinazione anti-influenzale, Medicina...in pillole. Antonio Steffan (C)2012

Il vaccino è la soluzione per non ammalarsi?

 

, è il modo migliore per prevenire l’influenza: permette al nostro sistema immunitario di combattere il virus, riducendo la probabilità di sviluppare la malattia e rendendo i sintomi molto più lievi, impedendo che la malattia si complichi.

Gli scopi principali della campagna di vaccinazione sono sia la protezione individuale: chi si vaccina prepara in anticipo il suo sistema immunitario per combattere efficacemente il virus; sia la protezione collettiva: la vaccinazione riduce il numero di malati e la diffusione del virus. L’obiettivo da raggiungere è ridurre la possibilità di sviluppare complicanze gravi nei soggetti a rischio, riducendo l’ospedalizzazione e le morti. Inoltre con la vaccinazione è possibile ridurre il numero di persone che, a causa dell’influenza, si assentano da lavori che sono indispensabili per la comunità (servizio sanitario, sicurezza pubblica, uffici amministrativi, ecc), o da qualsiasi lavoro, con un notevole risparmio di denaro.

 

Con cosa è fatto e come funziona il vaccino?

Il classico vaccino antinfluenzale contiene tre tipi di virus dell’influenza inattivati (ovvero uccisi e non più in grado di infettare le cellule), ma comunque riconoscibili dal nostro sistema immunitario. I tre tipi sono in genere quelli che i ricercatori ritengono saranno i ceppi che circoleranno durante la stagione invernale, tipicamente sono il tipo B e due sottoclassi del tipo A. Il vaccino agisce come tutti gli altri: in seguito al riconoscimento di particolari strutture del virus da parte del nostro efficiente sistema immunitario, viene prodotta un’abbondante quantità di anticorpi in grado di contrastare non solo, e non tanto, le particelle virali presenti nel vaccino (il virus è comunque innocuo), quanto il virus vivo con cui verremmo in contatto successivamente. Due settimane, però, è il tempo necessario perché la quantità di anticorpi nel nostro organismo sia tale da proteggerci efficacemente dal virus con cui potremmo entrare in contatto nell’ambiente. Esiste (negli USA) un’interessante variante: un vaccino contenente un virus vivo, in forma di spray nasale. Il virus riesce ad infettare le cellule delle vie respiratorie, ma non determina un’influenza vera e propria, perché è reso molto debole da particolari tecniche di biologia molecolare (come se fosse stordito, lento e poco efficace nella sua azione patogena). Questo ha il vantaggio di simulare un’influenza vera e propria, facendo produrre al nostro sistema immunitario anticorpi specifici delle vie aeree, che ci proteggeranno davvero molto efficacemente dal virus “vero”. Speriamo che questo vaccino si confermi essere tanto efficace nella pratica quotidiana quanto lo è stato negli studi e che possa arrivare presto in Europa.

 

Il Ministero della Salute raccomanda la vaccinazione a:

  • bambini a partire dai 6 mesi d’età e giovani adolescenti;
  • persone con età > 64 anni;
  • persone a stretto contatto con anziani;
  • persone a rischio di complicanze secondarie perché affetti dalle patologie citate ne “La vaccinazione anti-influenzale, parte 1”;
  • tutti coloro che svolgono funzioni lavorative o di volontariato di primario interesse collettivo come medici, infermieri, volontari della protezione civile con compiti assistenziali, esercito e forze di sicurezza pubblica, ecc. 

 

Quando vaccinarsi

Il periodo che l’Istituto Superiore di Sanità indica come più idoneo per la vaccinazione va da Ottobre a fine Novembre, ma l’importante è essere vaccinati prima del picco che inizierà a Gennaio. È consigliato non vaccinarsi con molto anticipo, perché l’immunità data da questo vaccino si attenua nell’arco di 6-8 mesi, quindi si potrebbe rischiare di essere protetti solo parzialmente nel periodo più rischioso (Gennaio-Febbraio).

 

Chi NON dovrebbe essere vaccinato

La vaccinazione è sconsigliata a chi è allergico alle proteine dell’uovo e che hanno avuto reazioni allergiche (accertate e documentate dal medico) molto gravi, come shock anafilattico, alle precedenti somministrazioni, anche se sono presenti solo poche tracce di queste proteine. Il virus è infatti fatto crescere su embrioni di pollo in ambiente estremamente controllato e con procedure rigorosamente regolamentate. È sconsigliata anche a chi in quel momento presenta già sintomi simil-influenzali (mal di gola, tosse, malessere generale – sarà la visita del medico a togliere ogni dubbio).

 

Vi invito a rivolgervi al proprio medico curante o al farmacista per chiarire i vostri dubbi: vi aiuteranno a capire e a decidere se il vaccino è adatto alla vostra situazione.

SIETE ANCORA IN TEMPO PER VACCINARVI!

 

È bene ricordare che…

Per evitare di ammalarsi è comunque utile seguire poche semplici regole di educazione igienico-sanitaria: starnutire nei fazzoletti e mettersi la mano davanti alla bocca quando si tossisce, questo evita il diffondersi nell’aria di goccioline di saliva contenenti il virus. Inoltre non dimenticate mai di lavarvi le mani: operazione che sembra banale, ma che non lo è affatto ed è di estrema importanza per evitare di veicolare il virus, impedendo così la trasmissione ad altre persone.

 

Per approfondire:

Istituto Superiore di Sanità: prevenzione e controllo dell'influenza.

 

 

Nel prossimo post:

L'importanza di lavarsi le mani

 

 

ATTENZIONE! Medicina…in pillole NON dà consigli medici.

Le informazioni sopra riportate e tutti gli articoli del blog hanno solo un fine illustrativo: non costituiscono un consiglio medico, né provengono da prescrizione specialistica. Essi hanno lo scopo di spiegare tematiche mediche in modo comprensibile a tutti, senza, però, avere la presunzione di esaurire l'argomento in poche righe. Vi invito a rivolgervi al proprio medico curante, ai farmacisti e a tutti gli altri specialisti qualificati per chiarire qualsiasi dubbio riguardante la vostra salute. Il rapporto di fiducia, di stima reciproca e di confidenza tra medico e paziente deve essere sempre coltivato e salvaguardato con il massimo impegno possibile.

 

 

Fonti:

Mims, AAVV - Microbiologia Medica, 2006, Emsi

Murray - AAVV - Microbiologia Medica, 2010, Elsevier-Masson

C. Rugarli - AAVV - Medicina interna sistematica, 2010, Elsevier-Masson

ISS - Istituto Superiore di Sanità

CNESPS - Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute

ECDC - European Centre for Disease Prevention and Control

CDC - Centers for Disease Control and Prevention

photo credit: vignetta realizzata da Antonio Steffan - (C)2012. Visita la sua pagina Facebook!

 

 



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Io personalmente vedo questi vaccini antinfluenzali + un business per le case farmaceutice che un effettivo vantaggio. Mi chiedo perche' non si fanno delle statistiche SERIE (non fatte dalle case farmaceutiche) per vedere quanto possa effettivamente valere, lo dico perche' conosco tante persone vaccinate che poi hanno regolarmente preso l'influenza. Si dovrebbe trovare una soluzione al diabolico conflitto di interesse tra la nostra salute e le casse delle case farmaceutiche.

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Caro sig. Barrigo,
la ringrazio per aver dedicato parte del suo tempo a leggere il mio articolo e a lasciare questo commento.
Comprendo la sua titubanza verso l'effettiva efficacia del vaccino: come è giusto che sia è necessario sempre avere un atteggiamento critico. Negare che le cause farmaceutiche perseguano interessi di profitto sarebbe da sciocchi, ma questo non significa che a noi, come malati o fruitori di farmaci, non ne derivi un beneficio. Le faccio due esempi: antibiotici (anti-batterici) e farmaci antitumorali. Nel primo caso sembra che diverse aziende stiano conducendo alcune importanti ricerche per "scoprire" nuovi antibiotici per rispondere ad infezioni che diventano resistenti ai farmaci in nostro possesso. Nel secondo le case farmaceutiche si sobbarcano tutti i costi di tutti gli studi clinici per testare i nuovi trattamenti antitumorali più efficaci degli attuali. Certamente da tutto ciò le aziende ne ricavano gran guadagno (anche se molte volte perdono ingenti quantità di denaro perchè il farmaco, alla fine, non funziona o risulta tossico), ma lo stesso facciamo noi, perché in questo modo otteniamo farmaci nuovi e maggiormente attivi. Non sempre, quindi, esiste un conflitto di interesse tra il guadagno e la salute.

Inoltre volevo farle notare che vaccinarsi contro l'influenza non garantisce di non contrarre la malattia, ma permette al nostro sistema immunitario di combatterla più efficacemente e più rapidamente, sviluppando sintomi più lievi. In più io potrei essere stato vaccinato contro il virus dell'influenza, ma ciò non mi impedisce di contrarre altri virus che danno sintomi simili, ad esempio un virus para-influenzale, che il vaccino non copre.

La ringrazio ancora di cuore del suo commento e la invito a coltivare il suo atteggiamento critico, perchè possa, in futuro, compiere una scelta informata e consapevole, che sia in una direzione (vaccinarsi, assumere un particolare farmaco) piuttosto che nell'altra. Una scelta che deve essere sempre condivisa/discussa con il suo Medico Curante e con tutti gli altri specialisti del settore.

Un caro saluto
Enrico

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http://www.disinformazione.it/figlio_autistico.htm
http://www.disinformazione.it/vaccinazioni.htm

Che ne dice? querelerebbe il gestore di quel sito?
O proverebbe a scrivere "vaccini" su google?

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Caro sig. tex2000,
la ringrazio per gli spunti che mi ha fornito e per aver dedicato parte del suo tempo alla lettura del mio articolo.

Ripropongo il medesimo oggetto, perché credo fermamente che si debba garantire a ciascuno di noi il diritto ad una informazione libera. Dunque, personalmente, non oscurerei quel sito, ma inviterei il gestore ad un confronto intellettualmente onesto. "Non approvo ciò che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo" è la citazione che spesso viene attribuita a Voltaire.
Forse, purtroppo, non si riuscirà mai a mettere la parola fine alla storia che i vaccini "causino" l'autismo. Dico purtroppo perché è interesse di tutti, indistintamente medici e pazienti, che si faccia luce su questi aspetti: tutti potrebbero trovarsi a dover fare i conti con un figlio autistico e chiedersi la causa. In verità oggi si sa effettivamente poco sull'origine della sindrome autistica (anche se esistono diverse ipotesi più o meno accreditate e dimostrate) e che i vaccini influiscano non sembra convincere molto gli esperti.
Al momento attuale (a mia conoscenza) non esistono studi condotti in maniera rigorosa che dimostrino l'associazione tra vaccinazione e sindrome autistica. Sono emersi alcuni studi che lo dimostrano, ma non sono stati ritenuti attendibili perché traevano le loro conclusioni su un numero molto limitato di soggetti, mentre per essere ritenuto attendibile uno studio deve reclutare un numero di pazienti sufficientemente alto per permettere di ottenere conclusioni accettabili. Forse un giorno scopriremo definitivamente che i vaccini "fanno male", ma al momento attuale le nostre conoscenze (che derivano da ricerche affidabili) ci dicono che il vaccino è il miglior modo per prevenire alcune malattie infettive. Inoltre gli esperti conoscono gran parte degli effetti collaterali dei vaccini e questi vengono spiegati con la dovuta proporzione a chi si sottopone al vaccino. La probabilità che un effetto collaterale si manifesti dopo la somministrazione del vaccino è estremamente bassa e molto minore di quella che avremmo se contraessimo la malattia. Per spiegarmi meglio: se io contraggo la malattia X, ho una probabilità di 1 su 1'000, 1 su 10'000 (per fare un'esempio) di sviluppare una complicanza grave. Mentre se io mi vaccino la probabilità di sviluppare la stessa complicanza è di 1 su 1'000'000 / 1 su 1'000'000'000!
Mi rendo conto che non saranno di certo le mie misere parole o i miei semplici articoli a farle cambiare idea oppure a darle prove schiaccianti in favore delle vaccinazioni, per questo la invito, come faccio sempre con i miei lettori, a non perdere la sua volontà di approfondire questo come qualsiasi altro argomento di medicina. Tuttavia, a mio modestissimo parere, le consiglierei di non fermarsi solamente a questi siti, che hanno un'impostazione "protestante" ed esclusivamente diretta contro la medicina ufficiale. Si affidi a personale qualificato e specializzato per approfondire questi argomenti delicati. Nel mio blog non ho la presunzione di esaurire gli argomenti che tratto, né di convincere i lettori verso una direzione piuttosto che un'altra, né tantomeno di sostituirmi agli specialisti del settore. Il mio scopo è spingere i lettori ad essere più attenti alla propria salute, stimolandone la curiosità.
Proprio sul tema delle vaccinazioni si tengono periodicamente conferenze, dibattiti, presentazioni in varie località della nostra provincia e molti di questi eventi sono condotti da rispettabili ed autorevoli personalità del mondo della medicina che si dedicano anche alla divulgazione scientifica. Sia pro-vaccini, sia contro-vaccini, perché, come spesso accade, forse, la verità sta nel mezzo.

Invito qualsiasi esperto/specialista in materia, che (per caso) si ritrovasse a leggere questi semplici articoli e/o commenti a dare la propria opinione ed il proprio autorevole contributo, nell'interesse del paziente e di una informazione equilibrata ed onesta.

Un caro saluto
Enrico

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Qua non è che si scelga, per i neonati la vaccinazione è obbligatoria.
Il sito di Marcello Pamio è il primo che mi è venuto in mente.
Che i vaccini provochino l'autismo è solo l'ultima novità che leggo.
Che i test siano condotti sui polli sarebbe bello, ma leggo che vengono coltivati pure in cellule di feti abortiti.

Nella mia ignoranza credo che i vaccini siano efficaci se fossero prodotti dal 100% del "titolo", e cioè di soli virus inattivi, mentre si sa che sono pieni di conservanti a base di metalli pasanti (che credo siano questi e solo questi a causare la tossicità dei vaccini).
La bassa incidenza di effetti collaterali a cui fa riferimento non spigherebbe l'eliminiazione del "timersal", o come si chiama, dai vaccini antinfluenzali.

Alla fine si va sempre allo stesso punto, ed unico dal quale NON MI SCHIODERO' MAI, che le case farmaceutiche non sono qui per farci stare bene.
Ma crede veramente che non cerchino in una maniera o nell'altra di provocare "malattie" di cui guardacaso hanno già il rimedio.
Cosa succederebbe se ogni medicina "funzionasse" e staremmo tutti bene?
Il fallimento di tutta l'industria farmaceutica.
Non si ricorda quei casi di quei medici che più prescrivevano un certo farmaco e più erano premiati dallo stesso produttore con soggiorni di lusso in varie località esotiche? Cose che ritengo più scandalose di "Poggiolini", ma che vanno sempre, inesorabilmente nel dienticatoio...
Oppure, non si ricorda il caso di quell'influenza chiamata "evoluzine dell'H1N1", forse era "h3n1" o "h1n3", ma costruita ad hoc in laboratorio?

Certo che lei scrive "una scelta consapevole, informandosi", ma nell'articolo non fa nessun riferimento a ciò, indirizzando le persone in un unico senso, quello della vaccinazione.

Grazie dell'attenzione, e buon lavoro

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Mi permetta solamente di aggiungere che a fronte di scandali che ci sono stati e che sicuramente (anche se speriamo di no) accadranno di nuovo, ci sono numerosi professionisti della sanità che svolgono con dedizione, serietà ed onestà il loro ruolo ed è ad essi che tutti noi dobbiamo rivolgerci con fiducia. Lo dico non direttamente a lei, che emerge, dalle sue parole, come una persona intelligente ed intellettualmente onesta, quanto ai lettori che avessero perso di vista il reale valore di tutti i nostri bravi specialisti del settore.
Non vorrei entrare in discussioni pro- o contro- le aziende farmaceutiche, anche perché, a mio modestissimo parere, ci devia dai fatti/dati reali, di cui siamo in possesso attualmente. Anche a me fa davvero riflettere tutto quello che leggo sui vaccini, però è necessario staccarsi dal mare burrascoso del sensazionalismo per approdare sulle spiagge più serene del pensiero lucido e razionale.

Mi lasci aggiungere che il mio articolo partiva a sua volta dall'articolo di Riccardo Renzi ed aveva l'obbiettivo di sensibilizzare i lettori verso la serietà dell'influenza e di far comprendere l'importanza della vaccinazione influenzale per le categorie a rischio. Il mio articolo è a favore della vaccinazione perché essa (ad oggi, con le conoscenze attuali) risulta essere effettivamente il modo migliore per prevenire e combattere l'influenza. Nonostante ciò non manca mai l'invito ai miei lettori di rivolgersi al proprio medico e agli altri specialisti per chiarire i dubbi che, naturalmente e doverosamente, ronzano nella testa di tutti noi. In quest'ultimo senso è da intendersi la scelta consapevole, informandosi.

Infine, non posso che essere io a ringraziarla di cuore dell'attenzione che ha prestato alla lettura dei miei articoli e di tutti gli spunti di approfondimento che mi ha fornito. Un giovane studente come me non può che imparare da una discussione così intellettualmente stimolante. La invito a leggere i miei articoli successivi e, naturalmente, ad intervenire qualora lo ritenesse opportuno: la scienza vive di dibattiti!

Un caro saluto
Enrico

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Guardi, in primis, le devo dire che è da pochissimo che consulto questo sito.
Non c'è l'ho con la classe medica in generale, ma con quei casi che si sono venduti alla corruzione.
Credo però che la corruzione non parta da quest'ultimi, che come dice il proverbio, "l'occasione fa l'uomo ladro", ma parta da monte, e proprio dalle case farmaceutiche.
La mia speranza è che giovani leve, come lei, non si limitino ai libri di testo, che magari contengono verità ritenute tali per anni, ma poi via via andante per cambiare, e mi riferisco al consumo di latte e derivati per quelle persone affatte da decalcificazione ossea, mentre si scopre che i danni derivano dal cloro presente nell'acqua di rubinetto o dall'acqua gasata.
Trovo strano però essere stato io ad offrirle "spunti di approfondimento", mi sarei aspettato fior fiore di articoli che smentissero le mie parole.

Cordialmente,
Francesco

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Posso rassicurarla sul fatto che noi giovani studenti di medicina non ci limitiamo (e a maggior ragione in futuro non ci limiteremo) ai libri: sia perché siamo formati per aggiornarci tramite le riviste scientifiche, sia perché studiare libri di medicina non è limitante. Infatti essi sono innanzitutto basati su pubblicazioni scientifiche (che vengono regolarmente identificate con referenze bibliografiche) ed inoltre sono, per lo stesso motivo, aggiornati con notevole frequenza.
Inoltre ritengo che la discussione con i non addetti ai lavori sia stimolante, perché esprimono punti di vista differenti. In questo senso gli spunti di approfondimento possono essere informativi anche per chi fa il mestiere da anni, ma magari non cerca la "contro-informazione-ufficiale" come possono farlo i "laici" o, comunque, non ne ha lo stimolo.

Dopo una rapida ricerca nei principali portali a cui ogni medico (e studente) si affida spesso, posso fornirle alcuni spunti di lettura che smentiscono le "leggende" sui vaccini o che invitano alla cautela sul trarre conclusioni affrettate (sia in un senso che nell'altro):

il New England Journal of Medicine è una delle riviste più autorevoli in campo medico:
http://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMp078187#t=article
http://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMp078187#t=citedby

Possiamo trovare numerose informazioni a portata di cittadino comune nei siti delle principali organizzazioni internazionali:
http://www.who.int/vaccine_safety/committee/topics/thiomersal/questions/en/
http://www.cdc.gov/vaccinesafety/index.html
http://www.fda.gov/BiologicsBloodVaccines/SafetyAvailability/VaccineSafety/UCM096228
http://www.fda.gov/BiologicsBloodVaccines/Vaccines/QuestionsaboutVaccines/UCM070430

Sembra, in effetti, che nel mondo scientifico ci sia cautela, seppure venga affermato con forza che non esiste alcuna associazione tra thiomersal ed autismo.
Ora, lei mi dirà che quelle organizzazioni sono controllate in maniera subdola dalle case farmaceutiche. E io le risponderò: può essere (a 'sto mondo non si sa mai), ma spero di no, di tali organizzazioni mi devo fidare (sebbene con una sana dose di criticità).

Un caro saluto,
Enrico

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Guardi, non so se è il caso di continuare con questa discussione, non tanto perchè sembra un dialogo chiuso tra me e lei, ma perchè credo che stiamo per andare fuori tema dal suo post.
Che le farmaceutiche inciucino con la sanità credo non sia un'affermazione da perseguire, ma una realtà a volte più o meno evidente.
Gli articoli proposti non li ho ancora letti, ma per quel che riguarda il thimerosal è lampante che si tratti solo di costi.
Mi smentisca se sbaglio, ma mi pare venga usato principalmente, o venisse usato principalmente o esclusivamente nei vaccini multidose.
E qui usciamo dal concetto vaccino-si vaccino-no per ricascare un'altra volta nel tema dei costi.
Ciò che non concepisco assolutamente è di trovarci oggi, nel 2012, con un rover su marte, armi neurologiche (per lo meno allo studio, per quanto ci è consentito sapere), e contemporaneamente discutere sul prezzo della salute. Vogliamo chiamarlo progresso?
Fuori discussione che l'aspettativa di vita si sia allungata, merito del benessere tra cui riconosciamone pure una parte anche ai medicinali. Ma come si vivono gli anni in più che abbiamo guadagnato?
Qua ci si può allargare anche al problema della sovrapopolazione mondiale, di cui sappiamo bene che il pianeta non è in grado di supportare, per lo meno non se continuiamo con lo stile di vita che abbiamo e men che meno se tutti gli abitanti del pianeta lo raggiungessero.

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Certamente siamo andati leggermente fuori tema, ma l'abbiamo fatto sull'onda di un tema, quello della vaccinazione, che ci tocca tutti di persona. Sicuramente tutti i temi che abbiamo affrontato meriterebbero un'ampia trattazione e ampio spazio, che spero possa essere trovato in futuro sul mio blog.
Le rinnovo l'invito a seguire i miei post.
Un caro saluto
Enrico

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