Grillo: "Governo non necessario"
ROMA - Beppe Grillo rilancia il modello Belgio. "Se l'Italia è senza governo (in realtà è in carica il governo Monti) ha però un Parlamento che può già operare per cambiare il Paese. Non è necessario un governo per una nuova legge elettorale o per avviare misure urgenti per le pmi o per i tagli delle province. Il Parlamento le può discutere e approvare se solo volesse sin da domani" scrive il leader del M5S sul suo blog, coniando l'hashtag #SiPuoFare per aprire un dibattito su Twitter che discuta la proposta.
"Il Parlamento e' sovrano, o almeno dovrebbe esserlo - ricorda Grillo - Da tempo e' invece un luogo dove non vi sono rappresentanti del popolo, ma nominati dai partiti, e le leggi, sotto forma di decreti, sono emesse al suo posto dal governo, e in seguito convertite sotto il ricatto del voto di fiducia. In Parlamento vi e' un esercito di soldatini di piombo senza voce, con l'eccezione dei parlamentari a 5 Stelle".
Per il leader del Movimento 5 Stelle "c'e' stato un sovvertimento silenzioso delle Istituzioni contro lo stesso spirito della Costituzione: 'art. 76. L'esercizio della funzione legislativa non puo' essere delegato al governo se non con determinazione di principi e criteri direttivi e soltanto per tempo limitato e per oggetti definiti; art.77. il governo non puo', senza delegazione delle Camere, emanare decreti che abbiano valore di legge ordinaria'", ricorda Grillo citando la Carta.
"Si fa passare l'idea che senza governo il Paese e' immobile, congelato, in balia dello spread, delle agenzie - incalza - ma si tace sul fatto che le leggi per le riforme possono essere discusse e approvate senza la necessita' di un governo in carica. Anzi, si rallenta qualunque processo decisionale e operativo spostando sine die la istituzione delle Commissioni senza alcun motivo se non quello di attribuire in seguito i posti di presidenza ai trombati da cariche governative", conclude. Il post e' accompagnato dal video di un discorso di Luciano Violante alla Camera risalente al 2003, in cui l'allora presidente dell'Ulivo interveniva sulla presenza in politica di Silvio Berlusconi.
Il Pd - scrive ancora Grillo - accusa il M5S di favorire Berlusconi? Allora il Pd voti in aula subito ''l'ineleggibilita' di Berlusconi, l'approvazione di una legge sul conflitto di interessi, l'abolizione della legge Gasparri, la rinegoziazione delle frequenze nazionali''.
"Si sottolinea in questi giorni -scrive Grillo- che un mancato accordo con il pdmenoelle, il miglior amico di Berlusconi, impedirebbe la rimozione di quest'ultimo dalla scena politica. Se cosi' e' invito la cosiddetta opposizione a votare in aula l'ineleggibilita' di Berlusconi, l'approvazione di una legge sul conflitto di interessi della cui assenza si glorio' Violante alla Camera, l'abolizione della legge Gasparri, la rinegoziazione delle frequenze nazionali generosamente concesse a Berlusconi da D'Alema nel 1999. Si puo' fare! (ma voi non lo farete mai)", aggiunge il leader 5S mostrando la consueta diffidenza nei confronti dei dem.
(Adnkronos/Ign)