Se mi guardi (male) ti multo
Ordinanza anti sguardi-di-sfida
| Emanuela Da Ros |
BARI - Ma guarda (sì: guarda) un po’ dove va a finire la legge, a volte. Va a trovare non il pelo nell’uovo, ma la ciglia nell’occhio.
A Bari, il sindaco-sceriffo (ce n’era uno simile a Treviso, ma è andato) Michele Emiliano, ha appena diffuso nel capoluogo pugliese un’ordinanza che vieta gli sguardi di sfida. Il provvedimento appena licenziato multa – nel dettaglio – chi sosta “prolungatamente in gruppo superiore a cinque persone, con atteggiamento di sfida, presidio o di vedetta, o comunque in modo tale da impedire la piena fruibilità della piazza agli altri cittadini ed ai turisti”.
Michele Emiliano ha stabilito che guardare in modo torvo o bieco può essere sanzionato con una multa che va dai 25 ai 500 euro.
Per completare l’ordinanza, il sindaco barese ha anche stabilito che nelle piazze Umberto, Garibaldi, Moro, Balenzano e Battisti (che si trovano al centro del capoluogo) è vietato giocare a pallone, andare sui pattini, bivaccare e tenere atteggiamenti indecorosi (tipo mettersi le mani nel naso e scaccolarsi, probabilmente).
Per giustificare i divietissimi, il primo cittadino ha dichiarato che le ordinanze servono a prevenire i reati.
Ora, ovviamente, c’è chi si chiede che reati si possano commettere correndo sui pattini e, soprattutto, chi e come può stabilire se uno sguardo sia di sfida? Ma l’amministrazione ci avrà pensato, sicuramente. La polizia locale si sarà dotata di un occhioscopio per misurare il grado di antipatia/odio/vendetta che sgorga tra pupilla e iride. E non ridete (sia mai che pure il riso, a Bari-centro, sia considerato un atteggiamento di ironica sfida contro le istituzioni).