Orticole di stagione e carciofi a Cappella Maggiore

Giovane, tenace e fortunato: Matteo e il suo orto

| Sara Armellin |

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CAPPELLA MAGGIORE - Arrivare all’azienda agricola di Matteo è una piccola grande avventura. Pur essendo a pochi minuti dal centro di Capella Maggiore, per raggiungerla si percorre un dedalo di stradine che si snodano tra case residenziali e inaspettati punti di interesse: una chiesetta longobarda, un antico lavatoio, un ponticello che valica il torrente Carron da cui si gode di una vista superlativa sulle Prealpi.

Perché il territorio di questo lembo della provincia di Treviso è così: naturalmente ricco di tracce storiche di civiltà passate che, non a caso, si sono qui fermate per coltivare questa rigogliosa terra tra pianura e montagne, ricca di acqua, terreno fertile e gente laboriosa. Da queste premesse, si capisce bene la scelta di Matteo, classe 1989 e un diploma di Perito Agrario in tasca: finiti gli studi, gli sono bastati un paio di anni di fabbrica per capire che la sua felicità non era il lavoro al chiuso, ma i pomeriggi che trascorreva nell’aiutare il nonno e lo zio, che conducevano una piccola azienda agricola a gestione famigliare con suini, bovini, relativo foraggio e l’immancabile vigneto.

L’idea di dedicarsi totalmente alla terra è maturata un po’ alla volta, ma sempre più potente: è stato un po’ difficile convincere nonno Angelo a mettere in pensione le bestie per assecondare il progetto, racconta Matteo, ma alla fine è riuscito a spuntarla. Perché il progeto di Matteo era di convertire i 2 ettari di proprietà utilizzati principalmente per i seminativi da foraggio, alla coltivazione di orticole, secondo i metodi dell’agricoltura biologica: ma non solo, ha pure chiesto in affitto al vicino altri campi per creare 3 serre e dare la giusta rotazione alle varie colture. Nei 5 ettari attuali, ora Matteo si dedica totalmente alle “sue” verdure di stagione, che vende nella piccola ma efficiente rivendita ricavata dal garage di casa e di sabato pomeriggio al Mercato Agricolo di Cappella Maggiore.

Zucchine, peperoni, melanzane, piselli, pomodori, insalate, cetrioli in primavera-estate; crucifere, finocchi, sedano, patate, radicchi, insalate in autunno-inverno. E presto anche i carciofi: in un’ottica di ampliamento e di sfida, Matteo ha deciso di piantare una carciofaia, cultura non prettamente tipica per la zona. Ma le sue valutazioni sull’andamento climatico delle ultime stagioni e sulla composizione del terreno scelto fanno ben sperare: quando li assaggeremo, vi sapremo dire se Matteo aveva ragione!

 

 

 



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Sara Armellin

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