A Pasqua i trevigiani consumeranno 230mila uova di cioccolato
Cna calcola che nella Marca si spenderanno circa 3 milioni 500 mila euro per le uova di cioccolato
| Isabella Loschi |
TREVISO – Fondente, al latte, con nocciole o ai frutti rossi. Fondamentale il cioccolato di qualità e rigorosamente con sorpresa. La Pasqua dei trevigiani si preannuncia all’insegna del piacere per il palato ma anche per gli occhi. Sempre di più infatti l’uovo di Pasqua è ricercato, nella forma, nella confezione e nel prodotto, meglio se artigianale. Nella Marca si spenderanno circa 3 milioni 500 mila euro in uova di cioccolato. La stima è della Cna, sulla base di un’indagine svolta dal centro studi nazionale in collaborazione con la Cna Agroalimentare nella Marca.
I trevigiani nelle prossime festività pasquali consumeranno quasi 230 mila uova di cioccolato. La spesa media sarà di 15 euro a uovo (per un costo tra i 38 e i 40 euro al chilo), si sale tra i 60 e gli 80 euro al chilo per le versioni artigianali.
“Un terzo delle uova pasquali acquistate è di produzione artigianale – spiega Catia Olivetto, portavoce di Cna Dolciari e Panificatori Treviso -. Al vertice delle preferenze dei consumatori, infatti, ci sono i prodotti “from bean to bar” (letteralmente: dalla fava di cacao alla barretta), vale a dire il vero cioccolato artigianale prodotto da maestri cioccolatai che controllano l’intera filiera”.
Dopo aver soddisfatto il palato in cima ai desiderata delle famiglie trevigiane c'è la bellezza e la cura della presentazione dell'uovo, la decorazione e il packaging. “La ricerca conferma una tendenza facilmente osservabile – racconta Alfonso Lorenzetto, presidente di Cna territoriale di Treviso - le confezioni delle uova di cioccolato stanno diventando sempre più raffinate sia sul piano estetico (colori, grafica, lettering) sia sul piano funzionale: materiali, sistemi di apertura e di chiusura”.
Chi acquista è insomma è sempre più attento all'etichetta ed è disposto a scegliere il prodotto in base agli ingredienti, magari preferenze combinazioni esotiche tra cioccolato e frutta o spezie, ma senza tralasciare l’estetica. Si stanno anche affermando varianti salutiste: senza glutine, vegane, biologiche.
Pasqua è il periodo in cui nel nostro Paese si vende più cioccolato. Il consumo annuale pro capite è ormai vicino ai 5 chili (4.835 grammi, per la precisione). In costante crescita, ma ancora lontano dalla primatista Svizzera, dove la media pro capite sfiora i 10 chili annui (9.775 grammi). Rispetto al mercato internazionale l’Italia consuma più prodotti “premium”, vale a dire di qualità/prezzo di fascia alta.