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08 ottobre 2024

Mogliano

Polo logistico di Casale, tre ricorsi al Tar contro l'archiviazione della giunta

L’amministrazione di Casale sul Sile pronta a resistere  

| Redazione |

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Stefania Golisciani

CASALE SUL SILE - Sono 3 i ricorsi al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Veneto presentati dai privati contro la decisione della giunta di Casale sul Sile di archiviare definitivamente il Piano Urbanistico Attuativo (PUA) relativo al polo logistico nell’area industriale Casale Est. Un piano riguardante l’area da 500.000 mq situata tra il Passante, vicolo Cristoforo Colombo e via Abbate Tommaso. Un progetto che prevedeva la realizzazione di un grande polo industriale per la logistica, con tre grandi capannoni ed aree direzionali.

Dopo aver più volte sollecitato i soggetti coinvolti (ovvero i proprietari dei diversi lotti componenti l’area e i soggetti aventi la disponibilità delle stesse) affinché fornissero tutta la documentazione richiesta e sottoscrivessero l’accordo sul progetto, constatando che, nonostante le promesse più volte manifestate, l’intesa tra tali soggetti purtroppo non era stata raggiunta, la giunta di Casale sul Sile guidata dal sindaco Stefania Golisciani ad aprile 2024 ha deliberato l’improcedibilità di tale progetto (presentato in questa forma nel lontano 2017). Alcune delle società coinvolte nel PUA hanno deciso nei giorni scorsi di presentare ricorso al TAR contro lo stop al progetto.

La giunta di Casale sul Sile ha deciso di resistere e di dare mandato all’avvocato Antonio Pavan di Treviso, per essere rappresentata in giudizio.   “I ricorsi presentati da alcuni dei proponenti del PUA ci hanno sorpreso, soprattutto per i termini con cui sono formulati – spiega il sindaco, Stefania Golisciani – in quanto gli adempimenti richiesti a carico dei proponenti nella delibera di adozione del PUA da parte del Comune erano non solo ben noti a tutti fin dall’inizio ma concordati. La posizione del Comune non è mutata nel corso degli anni ed è sempre stata chiara: favorevoli al progetto, a due condizioni imprescindibili. Che lo stesso vedesse l’assenso di tutti i soggetti coinvolti. In secondo luogo, la disponibilità da parte dei proponenti di tutte le aree interessate dal PUA. Condizioni che il Comune aveva, ripetesi, posto fin dall’inizio e che i privati interessati avevano condiviso e su cui si erano impegnati ad adempiere in tutte le interlocuzioni avute con loro, anche nell’ultimo periodo. Due condizioni che però non si sono concretizzate, costringendo la giunta a dichiarare l’improcedibilità".

"Ora nei testi dei ricorsi le società ricorrenti tentano di imputare all’amministrazione la responsabilità del naufragio del loro progetto imprenditoriale quando, addirittura, una parte importante dell’area rientrante nel perimetro del Parco tematico risulta pignorata, con la prossima asta fissata per il 18 settembre 2024. Cercano di addossare al Comune la loro incapacità di mettersi d’accordo e di adempiere a quelle condizioni che loro stessi si erano impegnati a realizzare. Cosa che è paradossale e che ovviamente noi non possiamo accettare! Aggiungo, inoltre, che presentare tali ricorsi costringe il Comune ad impegnare su questo procedimento risorse pubbliche, sia economiche che umane, già ampiamente utilizzate per un progetto che i privati non sono stati in grado di portare avanti. Risorse che invece potrebbero essere utilizzate diversamente, ovvero per dare risposte alle reali esigenze dei cittadini di Casale sul Sile. Per questo trovo questi ricorsi particolarmente deplorevoli, essendo promossi da soggetti di Casale alcuni dei quali hanno importanti posizioni debitorie tributarie aperte nei confronti del Comune. Detto ciò, dal canto nostro intendiamo far valere le ragioni del Comune nelle sedi opportune”.  

 

 


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