04 ottobre 2024
Categoria: Spettacolo - Tags: libri, televisione, vip, scrittura, romanzi, guide, ricette
Ho visto in vendita l’ultimo libro di Barbara D’Urso, quello sul linguaggio del corpo (“Ti si legge in faccia. I segreti del linguaggio del corpo che ti cambieranno la vita”, con Gianluca Liguori, Mondadori). E mi sono chiesta come mai, se uno è famoso, a un certo punto deve mettersi a scrivere un libro. Il fenomeno è in continua espansione. Come se il passaggio attraverso l’editoria sia ormai la tappa obbligata per la consacrazione, oltre che la strategia di marketing più efficace. Dove non arriva la tivù, ci sono i libri. Di qualunque genere s’intende, dai romanzi alle ricette, dalle guide di stile a quelle sul fitness.
La tuttologia si diffonde: ultimamente ho visto Miriana Trevisan (sì, l’ex teen ager di “Non è la Rai”) in veste di scrittrice per l’infanzia con “Le fiabe colorate di Miriana”; Guido Bagatta romanziere con “L’amore è servito”; Chiara Ferragni esperta di moda con “The Blond Salad”, dove snocciola consigli fashion poracci a chi non può permettersi neanche una misera Chanel.
E mi domando poi chi compri il libro di cucina di Francisco, l’universitario che ne “I menù di Benedetta” cucinava gli avanzi del frigo con risultati nauseanti, (“Le ciccionate. 150 ricette low cost e senza sbatti”) o a chi possa interessare la cucina di Fabrizio Bracconieri che, forte del suo passato extralarge ne “I ragazzi della 3 C”, si è proposto come cuoco in “Rita consiglia… le ricette di Bracco”.
Non è un fenomeno solo italiano: all’estero si trova di tutto, da Gwyneth Paltrow e la sua dieta macrobiotica, a Fonzie Henry Winkler autore di libri per ragazzi.
Forse i lettori hanno bisogno di una faccia amica in mezzo alle migliaia di titoli che li circondano? O forse la celebrità porta il desiderio di mettersi alla prova in più campi? I casi Giorgio Faletti e Fabio Volo, dopotutto, sono sotto gli occhi di tutti. E, per quanto discussi, continuano a mietere successo.
Il dubbio però rimane. Se le case editrici preferiscono puntare su volti noti, ma non del mestiere (quindi né cuochi, né romanzieri, né stylist), cosa ci ritroveremo fra qualche anno in libreria? Un marasma di titoli di non professionisti convinti che basti un buon ghostwriter per sfondare nella letteratura? Purtroppo non tutti hanno a disposizione un premio Pulitzer per scrivere la propria biografia (ogni riferimento ad André Agassi è fortemente voluto).
Qualcuno potrebbe ribattere che in fondo c’è spazio per tutti. Non ne sono convinta. La maggioranza dei titoli su cui oggi le case editrici investono sono soprattutto quelli che offrono a priori un buon guadagno. Mancano il rischio e la sperimentazione. Il resto dei media pubblicizza i nomi già famosi, proprio perché famosi. Le conseguenze tiratele voi. Forse sono esagerata, ma credo che se uno è bravo a fare una cosa, che sia condurre, recitare, cantare, è giusto che continui a fare quella. Non serve che ci dimostri che riesce a pure a scrivere, soprattutto se non è un’esigenza profonda, violenta e irrefrenabile (“Open” appartiene evidentemente a quest’ultimo caso). Il resto è fuffa, spazzatura spacciata per lettura pop, leggera e senza impegno, che intanto intasa i nostri scaffali e quelli dei negozi.
Silvia Albrizio
Ha studiato cinema e televisione e ne scrive sulla carta e online. Readymade è il risultato pronto all’uso delle sue riflessioni su questi ed altri media
Spettacolo
Spettacolo
Spettacolo
Spettacolo
Spettacolo
Spettacolo
Spettacolo
Spettacolo
Caro lettore,
il nostro giornale vive soprattutto grazie agli inserzionisti. Disattivando il sistema di blocco della pubblicità, favorisci tutte le nostre attività: ti basta un click per darci un grande aiuto.
Grazie!
goran
11/12/2013 - 10:36
Mah
Uno può anche essere che nella vita volesse fare quello, ma gli è andata che doveva fare il presentatore.
Il classismo non porta certo a un miglioramento della società.
segnala commento inopportuno
Silvia Albrizio
11/12/2013 - 10:57
Giusto, ma la maggioranza
Forse allora meglio Volo e Faletti, che almeno sembrano vendere per libri scritti di loro pugno (nonostante le leggende).
segnala commento inopportuno
Politicamente Scorretto
11/12/2013 - 14:01
Mah
segnala commento inopportuno
alessandro.pecoraro
11/12/2013 - 10:52
Una domanda per Silvia Abrizio
mi risulta difficile pensare che lei "ultimamente abbia visto il libreria il libro di Miriana Trevisan", mi risulta difficile perché il libro uscirà il 15 dicembre in versione ebook e la settimana di Natale in versione cartacea.
Ma a parte questo sarei ben lieto di spedirle in anteprima il libro appena sarà fresco di stampa (esatto... non è stato ancora stampato). Tramite le sue fiabe, scritte per suo figlio, Miriana spiega valori importanti per i bambini quali l’amicizia, l’amore, la fratellanza e il rispetto della natura. Valori che ben rientrano in quelli che sono i principi cardine di Caracò editore, casa editrice da sempre attenta all’impegno civile e alla “formazione di testimoni” (controlli anche il catalogo e veda cosa pubblica) e che Miriana Trevisan ha sposato in pieno, scegliendo, inoltre, di devolvere i diritti d’autore a Casa Balena, una casa famiglia che aiuta i bambini in difficoltà.
segnala commento inopportuno
Silvia Albrizio
11/12/2013 - 10:57
Ha ragione, l'ho visto
segnala commento inopportuno
Michele Bastanzetti
11/12/2013 - 15:37
DELEDDA DE NOANTRI
Se volesse scandalizzarsi di qualcuno che fa qualcosa per cui non è portato le consiglierei, sempre col massimo rispetto, di dare una sbirciata alla nostra classe politica che pullula di cialtroni incompetenti e demagoghi. La differenza con gli scrittori e che 'sti statisti improvvisati producono danni enormi alla intera società.
segnala commento inopportuno
Silvia Albrizio
11/12/2013 - 17:32
Ardito paragone, visto che di
Ad ogni modo non ho dato alcuna direttiva: ognuno può leggere ciò che vuole, anche la D’Urso che dà consigli sulla mimica facciale, per quanto mi riguarda. Semplicemente notavo come a lungo andare questo fenomeno possa togliere spazio e risorse a penne che, magari, scrivono per altri mille motivi che non siano solo l’esser famosi. Ma magari sono solo pessimista ed esagerata, come peraltro mi sono definita nel post.
segnala commento inopportuno
Michele Bastanzetti
11/12/2013 - 18:16
STUZZICANTE
Magari uno tuo, però, potrei comprarlo. Se non altro per fare un confronto con la Deledda...
segnala commento inopportuno
goran
11/12/2013 - 18:11
bastanzetti
Perché altrimenti se giochiamo a sto gioco, qualcuno dovrebbe far notare anche ben altre velleità prescrittive, di cui son dotati alcuni tra i presenti a questa discussione.
segnala commento inopportuno
goran
11/12/2013 - 18:13
BASTANZETTI 2
Il suo commento, a rileggerlo, è sciovinista come non pochi.
Non nei confronti di Albrizio, che si sa difendere.
Ma nei confronti di una persona che non è conosciuta da lei.
Il suo commento, sia detto col massimo rispetto, fa proprio incazzare.
segnala commento inopportuno
Michele Bastanzetti
11/12/2013 - 18:22
SINE IRA ET STUDIO
segnala commento inopportuno
goran
11/12/2013 - 18:28
Se lei vuole una firma per
E anche fosse obbligatoria la riconoscibilità, io la mia firma me la tengo, tanto in fondo se ne sbatterebbe altamente delle mie opinioni, con o senza firma.
Magari però un consiglietto lo prenda: "stuzzicare" lo metta via. Rivolgersi così a una donna fa tanto Berlusconi.
segnala commento inopportuno
Michele Bastanzetti
11/12/2013 - 19:31
CHE C' AZZECCA?
Circa lo "stuzzicare" non ricordo faccia parte del lessico berlusconiano. E' comunque inequivocabile, dal contesto, che nel mio caso trattasi di stuzzicamento puramente dialettico; che altro non mi interessa.
PS: Trovo incomprensibile la sua accusa di sciovinismo. Che c'azzecca?
segnala commento inopportuno
goran
11/12/2013 - 20:05
Nessun bluff. Sono io e non
Il suo riferirsi a una blogger, con il tono: "E chi è 'sta qua che parla?"...
Se fosse stato un uomo? Se fosse stata una sua coetanea? Avrebbe esordito con quel tono guascone da uomo navigato che fa pat pat sulla testa alla piccola donnicciola sputasentenze?
A questo mi riferivo con sciovinismo, usandone uno dei suoi sensi lati ovvero quello di spirito di parte intransigente, maschilista, classista, snob.
Seppure, spero per lei, involontario.
In quanto allo "stuzzicare" una donna non intendevo certo una qualche avance, ma proprio 'sta roba sorniona di punzecchiare immaginandosi in ritorno un atteggiamento piccato, o svenevole, o peggio ancora piagnucoloso. Un pregiudizio che sottopelle denota quanto le donne debbano ancora sudare prima di parlare seriamente in mezzo agli uomini.
Aveva delle argomentazioni contro il discorso di Albrizio?
Le poteva metter giù senza far tante iperboli.
Non è ancora aria.
segnala commento inopportuno
Michele Bastanzetti
12/12/2013 - 2:11
BLUFF MAN
segnala commento inopportuno
goran
12/12/2013 - 10:30
Questo suo dar nomi e
Comunque, dalla Treccani:
sciovinismo - per estens., campanilismo, spirito di parte gretto e intransigente.
dal dizionario Hoepli:
estens. Esaltazione fanatica di una qualità, di un valore e sim.: s. maschilista
buona giornata a lei
G
segnala commento inopportuno
Michele Bastanzetti
12/12/2013 - 11:04
SALVATORE BATTAGLIA
Buon studio a lei.
segnala commento inopportuno
goran
13/12/2013 - 9:43
Ahah
Comunque è affascinante come lei guardi il dito invece della luna. La critica era un'altra.
E si scrive "buonO studio". Cosa che, a mia volta, auguro a lei.
segnala commento inopportuno
Michele Bastanzetti
13/12/2013 - 11:12
AH AH AH
Siamo donne, scrittrici di genere e insegnanti? ci ho preso neh?
segnala commento inopportuno
Silvia Albrizio
13/12/2013 - 11:43
Mi intrometto in questa
Ho semplicemente scritto di esser venuta a conoscenza di quel libro. Sul fatto che abbia detto di averlo visto negli scaffali, è ovviamente un'espressione che ho usato per inserire la cosa all'interno di un discorso più ampio (dato che l'ho citato insieme ad altre pubblicazioni). Me lo si è fatto notare e, per onestà, ho corretto la frase.
Non so di cosa parla il testo, come non so di cosa parlino gli altri, né mi interessano le modalità per cui sono stati pubblicati: il succo del mio post, visto che si sta commentando quello, non sono i contenuti dei libri ma chi li scrive e il fenomeno che si porta dietro.
Per il resto, ripeto, si può esser d'accordo o meno. Se uno vuole criticare, lo faccia prima su quello che ho realmente scritto, senza costruirsi riflessioni immaginarie, grazie.
segnala commento inopportuno
Michele Bastanzetti
13/12/2013 - 12:03
BUON NATALE
PS per il sottostante Goran: e chi ci assicura che tu non stia mentendo visto che sei una che usa pure termini inappropriati e fuori tema per attaccare nell'oscurità i commentatori dal viso pulito? comunque Buon Natale anche a te, béa!
segnala commento inopportuno
Silvia Albrizio
13/12/2013 - 12:34
Ah ma io non sono arrabbiata,
Specifico inoltre che io leggo tutti con molta attenzione, specialmente sotto ai post che scrivo e se vengo citata a sproposito.
segnala commento inopportuno
Michele Bastanzetti
13/12/2013 - 12:56
E... BUON ANNO NUOVO!
irriverenza, permettendomi di incrementare gli Auguri di Buon Natale con quelli di un Felice Anno Nuovo! più di così non saprei...
segnala commento inopportuno
goran
13/12/2013 - 11:47
AHAHhAhaH
Guarda te, a volte uno pensa di avere uno stile e invece quelli che leggono lo immaginano donna, scrittrice di genere, e quel che è peggio insegnante!
ahahah devo riveder la mia prosa.
segnala commento inopportuno