Quanto è grave la crisi nel Nord Est?
"Affondata sulla crisi", l'analisi di Gabriele Polo
CONEGLIANO - Mercoledì 19 giugno presso la Camera del Lavoro di Conegliano alle ore 20 e 30 Gabriele Polo, ex direttore de il Manifesto e attuale direttore di iMec, presenterà il suo libro "Affondata sulla crisi", un lavoro di analisi sugli impressionanti numeri che stanno sconvolgendo il nostro sistema produttivo. Nel libro un capitolo interamente dedicato al Nord-est che, dati alla mano, dà l'idea della grandezza della crisi che sta sferzando la nostra provincia.
Con Polo relazioneranno lavoratori e lavoratrici di alcune delle nostre fabbriche comprese fra il vittoriese e Conegliano che a titolo diverso stanno vivendo questa fase di involuzione industriale. Da l'Electrolux alla Somec, dalla Vema alla Bardini, dalla Carnielli alla Irinox tutti a raccontare le dimensioni di una fase negativa senza apparente via d'uscita. "La valenza di questa serata è doppia - commenta Paolo Pagotto segretario provinciale Fiom Cgil - la prima, quella di confrontarci con un lavoro di analisi che presenta dati raccolti sulla nostra regione da collasso di sistema. Nel 2012 il Veneto ha perso 51 mila posti a tempo indeterminato che, nei pochi casi in cui sono stati sostituiti, sono diventati contratti a termine o di sub-appalto, la provincia di Treviso viaggia a botte di 5000 posti persi ogni anno e il tasso di disoccupazione giovanile è triplicato negli ultimi tre anni raggiungendo un inquietante 20%, nel 2012 abbiamo registrato una media di 600 ingressi in mobilità al mese"
"La seconda - continua il segretario Fiom Cgil - è quella di far sentire i lavoratori meno soli in un momento così difficile mettendo in confronto realtà diverse, piccole e grandi, ma accomunate da problemi comuni. Ma anche gettare le basi per un confronto che presto possa allargarsi alla parte imprenditoriale con cui discutere di difficoltà, investimenti, delocalizzazione e tutela del patrimonio industriale. Va tracciata una "road map" - conclude Pagotto - capace di fare sistema e fermare una desertificazione industriale che sta mettendo a rischio non solo la tenuta economica ma anche quella sociale della nostra provincia".