A San Cipriano di Roncade, il "radicio verdon" e le conserve di Carlotta

La storia di una nuova vita dedicata ai ritmi della natura

| Sara Armellin |

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RONCADE - La sua energia è contagiosa quasi quanto il suo sorriso, che esplode vivace appena inizia a parlare del "suo radicio verdon": Carlotta è l’esempio lampante della teoria che, se hai la fortuna di svolgere il lavoro che ami, il tempo scorre via leggero, senza lasciare tracce e segni di pesantezza nella vita. Infatti la buona sorte è dalla parte della nostra signora, che ama definirsi fortunata e non ha alcun timore di dichiarare il suo anno di nascita, sfoggiando con eleganza una splendida treccia di lunghi capelli grigi, che incorniciano un volto soddisfatto delle ore trascorse al sole e all’aria aperta nei suoi campi.

E il fatto sorprendente è che si dichiara contadina da poco più di vent’anni, nella sua “seconda vita” iniziata solo con il XXI secolo, segnata da incontri, relazioni e cura della terra. Della terra è sempre stata un po’ innamorata, cresciuta in una famiglia in cui il padre Primo sfamava i figli con l’agricoltura: ma come tanti nati negli anni sessanta, la vita l’ha portata a lavorare in fabbrica piuttosto che sui campi. Dopo il matrimonio con Renato, la scelta quasi obbligata di fare la casalinga per potersi dedicare alla cura dei figli, della casa, del giardino e del piccolo orto domestico.

Fin qui, una storia come quella di tante madri del nostro territorio. Ma il cambiamento arriva nel 2000, quando con i risparmi di una vita decide, insieme al marito Renato, di investire in 6 campi di terra a pochi passi da casa, che un amico metteva in vendita: terra buona, confinante con il Piovego, affluente del fiume Musestre e un coreografico filare di pioppi come contorno. Là iniziano a piantare mais e frumento, per integrare la pensione. Finché un giorno, di ritorno da una gita a Bassano dove aveva comprato dell’aglio, pianta quasi per gioco alcune teste ai margini di un campo, su un piccolo pezzo di terra fertile e lavorata: in pochi mesi germogliano piante spettacolari che Carlotta regala ad amici e parenti, intrecciando racconti e relazioni come solo le donne sanno fare.

L’indole curiosa e la voglia di sperimentare hanno fatto il resto: l’anno dopo l’aglio viene seminato su 1000 mq, accanto ad altrettanti di pomodori. Sarà per la fertilità della terra, sarà perché la fortuna aiuta gli audaci, i raccolti sono ottimi e Carlotta ci prende sempre più gusto. Quando le vengono regalate delle piantine di Radicio Verdon da cortel, la nostra signora diventa una vera paladina di questa particolare cicoria, dedicandosi anima e corpo alla sua promozione: oltre al prodotto fresco, sperimenta anche la conserva sott’olio, che produce a tutt’oggi e che è una vera e propria prelibatezza di nicchia.

Per non parlare del fagiolo Verdon, altra tipicità del territorio di Roncade, di cui Carlotta è una delle poche produttrici e custode. Oltre a queste cutlivar di nicchia destinate ai veri intenditori dei sapori slow, nei 3 ettari di terra, marito e moglie coltivano 12 mesi all’anno le classiche orticole di stagione che, vengono trasformate nei celeberrimi vasetti che Carlotta si diletta a vendere nei fine settimana nei mercatini anche fuori regione.

Per chi invece vuole fare la spesa a pochi km da Treviso, nel negozio – laboratorio – magazzino della casa di San Cipriano di Roncade può trovare le quasi 20 referenze di vasetti, con possibilità di scegliere tra le classiche conserve di frutta, tutte rigorosamente artigianali e senza pectina, fino al prelibato Radicio Verdon sott’olio, conserva esclusiva dal sapore erbaceo e genuinamente amarognolo. Il tutto può essere acquistato, previa telefonata, direttamente in azienda agricola: l’ampiezza dei sorrisi e dei racconti di Carlotta dipenderanno solo dal tempo che avrete a disposizione per intrecciare relazioni con questa energica e vitale signora, che sta facendo della sua vita una fertile storia di amicizie nel nome dell’agricoltura.

 



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