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06 febbraio 2025

Treviso

Scuole paritarie trevigiane: "In cinque anni 2.392 alunni in meno"

Con il calo della natalità le oltre 200 le scuole dell’infanzia e nidi associati alla Fism Treviso entro il 2026 perderanno ben 104 sezioni

| Isabella Loschi |

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TREVISO - Si è svolta mercoledì presso l’auditorium della Provincia di Treviso, l’assemblea degli oltre 200 gestori delle scuole d’infanzia e nido aderenti alla Fism, la federazione trevigiana è la più rappresentativa del Veneto per numero di associati. Prima dell’approvazione del bilancio 2023 la presidente Simonetta Rubinato ha snocciolato, alla presenza anche del presidente regionale Stefano Cecchin, i numeri dell’attività svolta a favore degli oltre 15 mila bambini, da 0 a 6 anni, frequentanti le strutture associate. A partire dalla formazione degli insegnanti, fino alle numerose iniziative rivolte alle famiglie, tra queste i prossimi incontri in programma il 3 e 4 maggio a Conegliano e Quinto, con la prof.ssa Monica Amadini, per promuovere e valorizzare lo sviluppo delle competenze educative di genitori e nonni (con il contributo di Banca delle Terre Venete). E poi la consulenza offerta ai gestori associati per il rinnovo delle convenzioni con i Comuni (91 le scuole coinvolte). 

“Se abbiamo chiuso il bilancio con un leggero utile, lo si deve al fatto che, a partire dalla presidenza, qui c’è gente che presta migliaia di ore di volontariato all’anno per tenere in piedi la baracca. Che è lo stesso motivo per cui – ha spiegato Simonetta Rubinato – le nostre scuole dell’infanzia e nido riescono ad offrire alle famiglie un servizio educativo di assoluto livello, facendo risparmiare allo Stato oltre 67 milioni di euro l’anno e ai Comuni circa 8 milioni e mezzo di euro. Svolgiamo un servizio pubblico, alla pari delle scuole statali e comunali, ma i nostri bambini, le famiglie e il personale delle nostre scuole di comunità continuano ad essere oggetto di una lampante discriminazione”. 

Per la Fism trevigiana l’obiettivo è il modello Trento, provincia in cui la percentuale di bambini iscritti all’infanzia paritaria è in linea con quella di Treviso. “Solo che a Trento, grazie al finanziamento della Provincia autonoma, le scuole paritarie percepiscono la bellezza di 60 milioni di euro in più delle nostre, con un finanziamento annuo pari a 9 mila euro a bambino trentino, contro i circa 1.045 euro di cui beneficia il suo coetaneo trevigiano. Se oggi il sistema tiene ancora è grazie alla retta pagata dalle famiglie e all’apporto di volontari, delle donazioni e raccolte fondi garantito dai gestori delle nostre scuole” ha fatto presente la presidente Fism, annunciando che presto saranno disponibili i risultati della ricerca commissionata sul tema al prof. Alessandro Rosina. 

Il servizio educativo offerto dalle oltre 200 scuole dell’infanzia e nidi associati alla Fism Treviso deve pure fare i conti con il calo della natalità che in soli 5 anni (dall’anno scolastico 2021/2022 a quello 2025/2026) farà venir meno 2.392 bambini, pari a circa 104 sezioni. Le proposte per risolvere questa disuguaglianza nascosta esistono, “a partire dal riconoscere al Veneto la competenza legislativa primaria in materia di sistema integrato 0-6 anni con le risorse adeguate, superando finalmente la spesa storica che ha permesso allo Stato sino ad oggi di “risparmiare” oltre 400 milioni l’anno a carico delle nostre famiglie, costrette a pagare una retta per la frequenza dei propri figli alla scuola dell’infanzia perché qui le comunità locali virtuose e lungimiranti hanno costruito le scuole materne ben prima che lo facesse lo Stato” ha concluso Rubinato.


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