SGOMINATA GANG DI SPACCIATORI
11 arresti e 95 kg di hashish sequestrati nell'ambito dell'operazione "Cormorano"
| Laura Tuveri |
Treviso - 95 chilogrammi di hashish, 11 persone arrestate, fra cui tre italiani, con l’accusa di spaccio e detenzione di droga.
Questi i numeri dell’operazione “Cormorano” messa a segno dal nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri supportati dal locale nucleo elicotteri, da unità cinofili e dalla compagnia di intervento operativo del 4° battaglione “Veneto”.
L’intensa attività investigativa, coordinata dal procuratore della repubblica Antonio Fojadelli e dal sostituto Iuri De Biasi, è durata sei mesi circa è ha consentito di sgominare una banda che fino a qualche anno fa operava a Padova, nella famigerata via Anelli.
I provvedimenti presi dall’amministrazione patavina per bonificare la zona dai malviventi gli ha costretti a migrare altrove, come nel caso di questa banda di nigeriani, i cui componenti sono legati da vincoli parentali.
L’indagine trae origine da una mirata e intensa attività di controllo del territorio, ma necessarie si sono rivelate le intercettazioni telefoniche autorizzate da Fojadelli.
Il numero una della procura tevigiana ha voluto complimentarsi con gli uomini dell’arma e ringraziarli anche a nome di tutti i cittadini.
“Se da un lato sono preoccupato per il proliferare di questo tipo di reati, mi sento anche rassicurato dalla presenza delle forze dell’ordine che lancia segnali crescenti della presenza dello Stato nell’assicurare la legalità” Fojadelli ha detto anche quanto sia “singolare la diffusione di nuove droghe assunte da tutti per soddisfare l’ansia di performance professionali e sessuali, per voler essere sempre al top”.
La maggior parte degli spacciatori aveva precedenti, erano senza fissa dimora e nullafacenti. Il più vecchio dei nigeriani è del 1975 e il più giovane ha 22 anni.
Sono finiti in manette i fratelli Odeon e Hendry Akpoka, capi banda, Jon Igio, l’unico irregolare del gruppo, Lucky Stephen, Happy Sunday, Fidelis Amolumhen Aikhomu, Samson Okoebor, Lovet Ajehi.
Manette ai polsi anche per tre italiani che compravano la droga dai nigeriani per uso personale, ma anche per spacciarla.
Fra questi c’è Alessio Beni, 52enne residente a Silea, già noto alle forze dell’ordine, ma anche C.L. residente sempre a Silea, e B.G. di Mogliano, entrambi incensurati.
Il quantitativo di stupefacente che è stato smerciato ammonta a circa 10 kg con un giro d’affari valutato in 700 mila euro all’anno, denaro che veniva reinvestito in Nigeria.
Gli spacciatori africani erano piuttosto abili nella gestione del loro business.
La parola d’ordine era, infatti, vendere il più possibile e a tutti. La loro clientela era trasversale. L’età degli assuntori variava dai 20 ai 65 anni.
Erano imprenditori, liberi professionisti, operai, studenti universali: per ciascuno il prezzo della dose variava a seconda delle disponibilità economiche, si andava dai 100 euro richiesti all’imprenditore, ai 40/50 euro pretesi dagli studenti.
Gli assuntori, una sessantina, contattavano gli spacciatori prevalentemente al telefono, numeri che venivano lasciati all’interno di prestabilite cabine telefoniche, ma qualche volta la gang proponeva la merce direttamente ai giovani avventori di locali.
Lo scambio non avveniva in luoghi precisi della città.
Il corriere occultava la cocaina all’interno del cavo orale, pronto ad ingoiare le dosi in caso di pericolo.
Alcuni di loro riuscivano a portarne anche 20-30 grammi per volta.
I trafficanti disponevano anche di 15 appartamenti, uno dei quali si trova proprio di fronte al tribunale e quando uno degli consumatori si sia stupito di tale location, e la risposta data degli spacciatori è stata “più vicino al controllo meno probabili erano le possibilità di essere controllati”.
A dirla con le parole di Fojadelli, “stavano sotto il nemico per non farsi notare”.
In foto dall'alto: Odeon Akpoka, Hendry Akpoka, Jon Igio, Lucky Stephen, Happy sunday, Fidelis Amolumhen Aikhomu, Samson Okoebor, Lovet Ajehi