07/07/2024nubi sparse

08/07/2024parz nuvoloso

09/07/2024poco nuvoloso

07 luglio 2024

Treviso

Sgozzata dopo il giro in bici, il marito interrogato

Ricerche in corso da parte dei Carabinieridei carabinieri per trovare il coltello 

|

|

Sgozzata dopo il giro in bici, il marito interrogato

PREGANZIOL - E' ancora contro ignoti il fascicolo d'indagine aperto dalla Procura della Repubblica di Treviso per l'omicidio di Vincenza Saracino, la 50enne di Preganziol (Treviso) trovata morta nel tardo pomeriggio di ieri all'interno di una fabbrica dismessa da molti anni, poco lontano dalla sua abitazione. Ne ha parlato oggi il procuratore capo, Marco Martani, rinviando all'esito dell'autopsia, esame che giustifica l'atto giudiziario attivato, ulteriori deduzioni su dinamica, possibile movente ed esecutori materiali del crimine. La morte, secondo i primi accertamenti esterni, sarebbe da attribuire a dissanguamento per l'emorragia provocata da un profondo taglio al collo, seguito o preceduto da un secondo alla mandibola. Si tratta di ferite provocate all'improvviso e che non paiono aver dato tempo alla vittima di reagire, non essendo stati riscontrati sulle braccia e sulle mani segni di tentativi di difesa.

All'individuazione del corpo della donna, la cui scomparsa era stata denunciata dal marito, Fabio Stefanato, la sera di martedì, si è giunti dopo aver notato il cavalletto di una bicicletta elettrica da donna seminascosta emergere da un cespuglio a pochi metri dall'accesso all'immobile fatiscente, ambiente frequentato periodicamente da senzatetto e definito dagli inquirenti "estremamente squallido". Riconosciuto il velocipede come quello appartenente a Saracino, è stato immediato cercarla nello stabile in disuso e lì trovarne il corpo. La presenza anche della bicicletta, a pochi metri dal cadavere, fa ritenere improbabile che la morte sia avvenuta altrove e il corpo trasportato in un secondo momento nel punto del ritrovamento. La morte viene fatta risalire al tardo pomeriggio di martedì, cioè addirittura prima della segnalazione alle forze di polizia del suo allontanamento. Il suo omicidio, in sostanza, sarebbe avvenuto nelle poche ore successive al momento in cui Saracino era uscita di casa per recarsi a compiere alcuni acquisti in un vicino supermercato, almeno questo in base alle intenzioni manifestate al consorte. Non lontano dal corpo, in effetti, è stata ritrovata una busta con le insegne del punto vendita contenente una bottiglia di vino e poco altro.

Di certo c'è ancora che la donna, poco prima o poco dopo, era anche entrata in un bar della zona per acquistare delle sigarette e che in quello stesso pubblico esercizio, all'incirca mezz'ora più tardi, secondo il gestore, il marito era giunto a chiedere se fosse stata vista, dato che, avrebbe spiegato, non riusciva a rintracciarla al telefono. A quel punto - ed è forse questo uno degli aspetti meno comprensibili della vicenda - dal momento in cui era uscita di casa era trascorsa appena un'ora, dunque un periodo piuttosto ristretto e, in pieno pomeriggio, normalmente non sufficiente a suscitare particolari allarmi. L'uomo, ascoltato un paio di volte dagli investigatori, avrebbe finora fornito spiegazioni convincenti del suo comportamento e al momento non risulta indiziato. Il ritrovamento della borsetta e degli altri effetti personali di Saracino accanto al corpo rende in ogni caso improbabile la rapina come movente del crimine. La donna, di origine pugliese, viveva da molti anni nel Trevigiano. Con il marito conduceva un ben avviato punto vendita in franchising di oggettistica erotica, aperto da più di un ventennio. (di Gianni Favero, ANSA)

LEGGI ANCHE

Omicidio di Preganziol: uccisa con due coltellate, il procuratore: "Non sembra una rapina"

 


| modificato il:

Leggi altre notizie di Treviso
Leggi altre notizie di Treviso

Dello stesso argomento

vedi tutti i blog

Grazie per averci inviato la tua notizia

×