Sicurezza: tecnologie, formazione e telecamere sulle auto dei vigili
Il modello di sicurezza proposto da Manildo e "costruito sulle reali esigenze di Treviso"
| Isabella Loschi |
TREVISO - “Nel secondo tempo studieremo un nuovo modello di sicurezza fatto a posta per Treviso. Ad aiutarci saranno le nuove tecnologie: per le imprese sarà un’occasione di crescita”.
Parola di Giovanni Manildo e Stefano Vanin, professore di biologia forense e direttore dell’Istituto di sicurezza della società all’Università di Huddersfield, candidato nella lista civica Giovanni Manildo sindaco. Vanin propone un modello di sicurezza costruito sulle reali esigenze di Treviso. “In questi anni l’amministrazione comunale ha agito in maniera efficiente – afferma Vanin – sia l’accordo con il Ministero dell’Interno per la gestione delle forze dell’ordine, che le iniziative locali, come l’introduzione delle body-cam per i vigili, hanno dato risposte concrete alle questioni di emergenza. Nei prossimi anni, la sfida per la sicurezza sarà tracciare le linee di sviluppo nel lungo termine di un modello Treviso, che diventi tanto una garanzia per i cittadini, quanto un’opportunità di crescita per le imprese del territorio”.
In tal senso vanno le proposte per installare nuove telecamere sulle auto della polizia locale, l’istituzione di specifici corsi di formazione per le forze dell’ordine in collaborazione con il sindacato di polizia e l’investimento in tecnologie innovative attraverso i fondi europei. “L’opportunità è quella di mettere in rete Comune, aziende e università per studiare soluzioni di sicurezza innovative – conclude Vanin – dispositivi tecnologici, ad esempio, che integrino in modo intelligente una telecamera all’illuminazione pubblica, sviluppabili dalle aziende locali e quindi testabili sul territorio, facendo così di Treviso un centro di creazione e sperimentazione di tecnologie per la sicurezza, un modello esportabile in altre città".