Spi Treviso, con 43mila iscritti è il primo sindacato pensionati in Veneto
2.637 i nuovi iscritti a fine 2015, da oggi via alle assemblee territoriali nei comuni della Marca
| Isabella Loschi |
TREVISO - Prende il via con la giornata di oggi il fitto ciclo di 90 assemblee del tesseramento organizzate in tutta la provincia di Treviso dal sindacato dei pensionati della Cgil. Con 2.637 nuovi iscritti a fine 2015, lo Spi Cgil ha raccolto oltre 43mila deleghe dai pensionati della Marca, un dato che nonostante i 1.478 decessi registrati tra gli iscritti nel corso dell’anno appena concluso è in aumento rispetto al 2014 e che attesta il sindacato come il maggiore in provincia di Treviso e in Veneto e ne rafforza l’azione di rappresentanza, contrattazione sociale e tutela individuale.
Le 90 assemblee, aperte a tutti gli iscritti, programmate da oggi fino a inizio marzo, copriranno l’intero territorio dei 95 comuni della Marca. Sarà l’occasione per i pensionati trevigiani per ottenere informazioni puntuali sulle nuove norme che regolano le pensioni rispetto alla Legge di Stabilità 2016 e di confrontarsi su temi quali la fiscalità.
I vertici dell’organizzazione presenteranno poi la Piattaforma Unitaria, che racchiude le linee guida per lo sviluppo della contrattazione sociale con le amministrazioni comunali relativamente ai servizi alla persona, alla sanità pubblica, alle tasse locali, ai processi di trasformazione della governance, e le iniziative dedicate e indirizzate ai pensionati promosse dallo Spi nei prossimi mesi.
“L’aumento degli iscritti - ha detto Paolino Barbiero, segretario generale dello Spi Cgil di Treviso - si configura come un risultato positivo, raggiunto anche a seguito del grande impegno sul territorio che ha caratterizzato lo scorso anno, nel trattare temi rilevanti per pensionati, cittadini e comunità, nello stare vicino ai nostri iscritti, assistendoli e tutelandoli grazie al sistema servizi presente nelle nostre sedi e nell’aver sviluppato e valorizzato il percorso di contrattazione sociale con i Comuni, che ci vede in prima linea nel dare voce alle istanze degli anziani”.