Spresiano, tre fratelli da 50 anni 're' del mondo delle discoteche
Zaia, 'i Venerandi emblema di una famiglia di successo'
| Ansa |
SPRESIANO - Negli anni Settanta, quando il 'virus' della 'febbre del sabato sera' contagiava migliaia di giovani, la discoteca era il luogo per eccellenza per socializzare, divertirsi e ballare nella spensieratezza di quegli anni. Nell'Italia del boom, le discoteche nascevano come funghi ovunque. Treviso, negli anni Ottanta, ne contava oltre 30, il più alto numero tra le province del Veneto.
Nella Marca una famiglia di contadini, i Venerandi, vide l'opportunità di un business, benchè non sapesse nulla di questo mestiere, creando in pochi anni un impero che non ha eguali nella storia dei locali della notte in Italia. Dal 1967, anno in cui si aprì il primo dancing da una trattoria, il Mini Short a Vacil di Breda, alla soglia del Duemila, il carnet di questi imprenditori, i tre fratelli Renzo, Giuseppe e Costantino, si riempì man di templi della musica che hanno fatto la storia non solo nel Veneto. In sequenza: Supersonic (1975), Diamantik (1981), Garden (1990), Odissea (1993), Manhattan (1993), tutte nel trevigiano; Palmariva (1993), a Portogruaro, Mascara 1996) a Mantova, Asia (199) a Biella, Area City (2000) a Mestre, Casa di Caccia (2004) a Monastier. Erano gli anni d'oro in cui le discoteche non conoscevano crisi, dove centinaia di studenti vi lavoravano garantendosi così fondi per pagarsi l'università, ma anche per un doppio lavoro per molti che non arrivavano a fine mese. Nasceva, in quel tempo, la figura del pr che pubblicizzava i locali, una sorta di 'butta dentro' intercettando coetanei da canalizzare sulle piste da ballo.
Tra i tanti, un giovane Luca Zaia che mosse i suoi primi passi al Manhattan e poi al Diamantik, dove conobbe la sua futura moglie Raffaella. "I Venerandi sono l'emblema di una storia di una famiglia di successo. Sono partita dal nulla, con grande determinazione, con grande lavoro, esplorando un mondo nuovo che era quello della ricreazione, del ballo. E' una famiglia che si è sentita sempre responsabile e grande datrice di lavoro: io stesso, da studente lavoratore ho partecipato alla vita delle loro aziende" ha detto il presidente del Veneto in un video messaggio alla festa a Spresiano che ha celebrato i 50 anni di attività e che è condensata nel libro 'Sempre in pista' scritto da Maurice Agosti per I Antichi Editori Venezia, i cui proventi andranno alla Croce Rossa. Quegli anni d'oro si sono affievoliti, non ci sono più i pullman presi a noleggio che giravano la domenica per i comuni della Marca facendo salire ragazzi e ragazze per portarli a ballare. Oggi il mondo della notte è cambiato, c'è un evoluzione continua e la famiglia trevigiana si sta adattando con le seconde generazioni, a partire da Giannino che con cugini e sorella sta portando avanti la tradizione.
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