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18 settembre 2024

Conegliano

STRONCATA DAL VIRUS DELL'INFLUENZA AH1N1

La 41enne coneglianese presentava gravi patologie croniche

| Milvana Citter |

| Milvana Citter |

STRONCATA DAL VIRUS DELL'INFLUENZA AH1N1

CONEGLIANO – E’ la prima vittima che l’influenza “suina” miete nel territorio dell’Usl 7, la donna 41enne che si è spenta alle 22 di lunedì nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Conegliano. La paziente, affetta da una forma cronica di diabete e insufficienza renale, era stata ricoverata domenica 9 gennaio, dopo che il medico di guardia che l’aveva visitata perché presentava febbre alta e tosse, le aveva diagnosticato una broncopolmonite.

“I riscontri radiologici – commenta Antonio Sacchetta primario del reparto di medicina -, hanno confermato la patologia. Per cui la paziente è stata ricoverata nel nostro reparto ma le sue condizioni cliniche, che inizialmente si erano stabilizzate, si sono rapidamente ed improvvisamente aggravate nella serata di lunedì”. Immediato il trasferimento in rianimazione dove però ogni tentativo di salvarla è stato vano a causa di uno shock cardiogeno: “Non ha risposto a nessuna delle terapie, il suo cuore si è praticamente fermato all’improvviso proprio a causa del virus. A causa delle patologie pregresse, il virus ha intaccato non solo gli organi respiratori ma anche il cuore”.

Il suo è quello che gli esperti hanno già definito un caso emblematico: “La signora – spiega il direttore sanitario Sandro Cinquetti -, era infatti l’unica fra i pazienti e il personale della comunità ad aver rifiutato di sottoporsi alla profilassi vaccinale. Ha poi contratto il virus che, a causa delle sue condizioni di salute già compromesse, le è stato fatale”. La donna al suo arrivo in ospedale era stata sottoposta a tampone oro-faringeo che, a decesso avvenuto, ha confermato la presenza del virus dell’influenza “suina”. Immediata da parte del Dipartimento di prevenzione dell’Usl 7 l’avvio di un’indagine epidemiologica, per verificare lo stato di salute e la copertura vaccinale delle persone conviventi con la paziente, tutti comunque già vaccinati. Tre di loro presentavano febbre e sono stati quindi sottoposti, per massima precauzione, a terapia antivirale.

La situazione è di massima attenzione ma non di allarme anche se non ci sono dubbi che il virus della “suina” sta circolando anche da noi: “Come lo scorso anno – continua Cinquetti -, è arrivato in Italia da Ovest dopo essersi diffuso in Inghilterra. I dati della prima settimana di gennaio ci dicono che nella nostra Usl 7 sono ormai 400 le persone che hanno contratto l’influenza e il 90% di queste, così come di quelle che si ammaleranno nelle prossime settimane, contrarrà il virus AH1N1”.

da sx. Dr. Antonio Sacchetta, primario del reparto di medicina; dr. Angelo Del Favero, direttore generale Usl 7; dr. Sandro Cinquetti, direttore sanitaro Usl 7

Alla luce di questo decesso, comunque, i vertici dell’azienda sanitaria tranquillizzano, non c’è nessun rischio pandemia del virus anche se la vaccinazione si conferma fondamentale per le persone affette da patologie. L’appello alla profilassi immunizzante, scattato lo scorso anno dopo l’epidemia di “suina” che aveva interessato anche il nostro territorio, è stato in parte inascoltato. Se, infatti, si è vaccinato il 63% della popolazione ultra 65enne (dato comunque al di sotto rispetto al 68-70% delle passate stagioni), è rimasta molto sotto le aspettative la percentuale di giovani e adulti affetti da patologie che si sono vaccinati: “Il vaccino – spiega il direttore generale dell’Usl 7, Angelo Del Favero – non mette al riparo dai sintomi influenzali tout-court. Può capitare che l’influenza si prenda comunque, ma con la terapia immunizzante si evitano le complicanze che, soprattutto nei soggetti giovani che presentano già patologie – cardiopatie, diabete, malattie respiratorie e insufficienza renale – possono essere molto rischiose. Credo che, anche quest’anno riusciremo a stento ad arrivare ad un 20% di copertura vaccinale in questa classe di persone, ed è un risultato poco confortante per un’azienda sanitaria come la nostra che sul fronte della prevenzione, è abituata con gli screening tumorali a ben altri risultati”.

Il picco influenzale per la nostra zona è previsto, come è ormai tipico, tra l’ultima settimana di gennaio e le prime due di febbraio. I sintomi sono quelli classici di ogni influenza: febbre alta, disturbi respiratori, dolore muscolare diffuso che possono essere associati a disturbi gastrointestinali. Impossibile distinguere, se non previo tampone, di che tipo di influenza si tratti. Vista la diffusione della “suina” e le ridotte vaccinazioni, il Dipartimento di prevenzione ha deciso di estendere i termini della campagna vaccinale fino al 31 gennaio. Per chi volesse sottoporsi alla vaccinazione, è sufficiente contattare l’ufficio igiene di riferimento. Quest’anno è disponibile un vaccino trivalente che immunizza dall’influenza AH1N1, dall’influenza B e da altri ceppi influenzali ed è efficace una decina di giorni dopo la somministrazione.

 


| modificato il:

Milvana Citter

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