A Susegana, l’olio extra vergine d’oliva pluripremiato
La storia di Riva Jacur: dai rovi all’oleo turismo
| Sara Armellin |
SUSEGANA - Che vigne e olivi spesso si contendano le medesime colline è cosa risaputa: nel nostro morbido Veneto, sono molte le zone tra i 200 e 600 metri di latitudine che accostano pregiati vini a extra vergini sopraffini. Tra queste, anche le colline del Prosecco non potevano essere da meno: diverse aziende agricole coltivano infatti varie cultivar di olivi, anche in omaggio ad una tradizione olearia andata persa a causa delle mini glaciazioni dei secoli scorsi.
Tra queste, nascosto tra Piave e colline, brilla una piccola realtà che sta facendo parlare molto della Marca Trevigiana in tutta Europa: e se diciamo nascosta, è proprio perché si trova lungo la provinciale che da Susegana porta a Pieve di Soligo, abbarbicata sulle rive che piegano velocemente verso il Piave in località Jacur. Qui Maria Rosa e Luciano si sono trovati in dono dai genitori 6 ettari di terreno, composto principalmente da rovi, bosco e erbe aromatiche selvatiche: roncola e decespugliatore alla mano, hanno iniziato a ripulire, tra resti di trincee della Grande Guerra e segni di un passato agricolo di viticoltura.
Olivi nelle parti più scoscese delle colline e qualche vigna nelle zone meno impervie: questa la scelta colturale. Stagione dopo stagione, la terra ripulita dalle infestanti si è risvegliata e, con la complicità delle forti escursioni termiche date dalla vicinanza del Piave e del microclima ventilato che tiene lontana la famigerata mosca, i primi raccolti di uva e olive erano di una qualità sorprendente.
Le analisi delle moliture hanno subito evidenziato un extra vergine ricchissimo di polifenoli, dalla acidità molto bassa: e gli assaggi sensoriali, annata dopo annata, hanno riscontrato un equilibrio perfetto tra piccante e amaro, con sentori di erbe aromatiche, agrumi, fiori e mandorla. Il passaparola tra gli esperti del settore è veloce e nel giro di pochi anni Maria Rosa e Luciano si sono trovati nel bel mezzo di una carambola di premi e riconoscimenti.
Dal momento che nella Marca non si dorme sugli allori, hanno ben pensato di creare nel piccolo capanno di proprietà dell’azienda agricola un delizioso punto di riferimento per l’oleo tursimo, che segue il traino dato dai concorsi e porta un notevole incoming in termini di presenze ben referenziate ed esigenti. Nel piccolo punto vendita si viene così accolti dall’energia contagiosa di Maria Rosa, che nel suo percorso di assaggiatore si è scoperta una vera appassionata di olio.
Tutto è curato nei minimi dettagli, specchio della medesima attenzione colturale presente nell’oliveto e nella spremitura, eseguita rigorosamente a freddo a San Giacomo di Veglia, nell’arco delle 24 ore dalla raccolta, che avviene a mano, senza bacchiatura o scuotimenti delle piante.
L’unico modo per poter cogliere nel pieno l’armonia di Riva Jacur è lasciarsi guidare in una degustazione, preceduta da una passeggiata tra i profumi delle erbe aromatiche selvatiche che crescono sotto gli olivi: ricordatevi solo di prenotare, perché benché non siano molti i trevigiani a conoscere questa eccellenza del nostro territorio, potete star certi che la lista d’attesa è lunga.